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Montreal – A volte i miracoli succedono, come e perché non si sa di sicuro che tornerà a casa convinto di averne beccato uno è Daniel Ricciardo che con la Red Bull ha vinto una gara dominata fino a 6 giri dalla fine dalla Mercedes di Rosberg.
Il miracolo di Newey
E a merito del pilota australiano c’è da dire che vincere su una pista veloce con una macchina che è la più “sfiatata” del gruppo è sintomo di come quella peste di Adrian Newey abbia creato una vettura con una marcia in più rispetto ai rivali.
E va bene così che non abbiano il motore più potente della F.1 altrimenti invece di un monologo Mercedes ci sarebbe stato quello Red Bull. La vittoria di Daniel è nata dal pit stop ritardato rispetto al compagno Vettel, giunto terzo dietro a Rosberg, perché rientrando in pista Sebastian è finito in mezzo al traffico ed è stato bloccato da Perez, Force India, che aveva scelto di fare solo un pit stop.
Passato questo momento, Ricciardo si è trovato al posto giusto nel momento giusto. Ovvero quando dopo il secondo pit stop di Rosberg e Hamilton, il primo tagliava la chicane per un presunto problema ai freni. Poco dopo era la volta di Lewis, nel tentativo di attaccare Rosberg, ripetere la manovra.
I problemi della Mercedes
Alla fine l’inglese si è ritirato e quando poi Rosberg ha avuto un calo di potenza, ecco che per Ricciardo la vittoria era a portata di mano. Mancava solo un tassello per completare una gara miracolosa: l’incidente all’ultimo giro fra Massa e Perez.
Il messicano, mentre Felipe lo stava superando, ha rallentato di colpo e si è spostato a centro pista, finendo con l’essere tamponato dalla Williams in piena velocità. Momenti di paura, piloti fermi a bordo con intervento della macchina coi medici e safety car in pista, quindi corsa neutralizzata con Rosberg che stava cercando di recuperare la posizione.
“Ricciardo si è trovato al posto giusto nel momento giusto. Ovvero quando dopo il secondo pit stop di Rosberg e Hamilton, il primo tagliava la chicane per un presunto problema ai freni. Poco dopo era la volta di Lewis, nel tentativo di attaccare Rosberg, ripetere la manovra”
Questo per quanto riguarda l’ultimo incredibile giro di una F.1 che su una pista veloce si è rianimata, ma i problemi erano cominciati già al via fra Rosberg ed Hamilton quando il primo dava una ruotata al secondo e lo mandava nell’erba facendo guadagnare una posizione a Vettel: «Cose normali, nessun problema – dice Niki Lauda – il vero problema è che col caldo abbiamo avuto un calo di potenza e rotture dei sistemi elettrici che dobbiamo capire il perché, non mi preoccupa che se le siano suonate i nostri piloti, di sicuro i problemi non sono nati da loro ma dalla meccanica che è calata».
Finalmente in mondiale dice qualcosa di nuovo
Contento Niki, contenti tutti perché il mondiale finalmente dice qualcosa di nuovo, anche se, inutile dirlo, che l’episodio del 26° giro è quello che ha fatto discutere e creato tensione all’interno della Mercedes. Con le ruote bloccate Rosberg ha tagliato la chicane prendendo un buon margine su Hamilton. I commissari decidono di non fare nessuna penalizzazione e tutti pensano a un regalo a favore del tedesco che poi, dopo il secondo pit stop con Rosberg che perde la posizione, si riaccende la battaglia fino a quando i due si presentano appaiati alla chicane del traguardo e, imitando Rosberg, stavolta è Hamilton ad andare lungo.
Peccato che saltando sul cordolo qualcosa cede sulla sua Mercedes e dopo un’altra uscita di strada. Hamilton è costretto al ritiro lasciando via libera a Rosberg che dai box riceve l’ordine di non forzare e conservare la macchina. «Si è rotto qualcosa nel sistema BBW dei freni posteriori – dice Hamilton – ho perso la ricarica del motore elettrico e la frenata, non ho potuto difendermi».
“Contento Niki, contenti tutti perché il mondiale finalmente dice qualcosa di nuovo, anche se, inutile dirlo, che l’episodio del 26° giro è quello che ha fatto discutere e creato tensione all’interno della Mercedes”
A quel punto, a 20 giri dalla fine, Rosberg ha cominciato a resistere alla pressione di Perez, che aveva un solo pit stop alle spalle invece dei due del tedesco. Il ritmo di Nico calava tanto che da 1’18 dei primi giri, ha cominciato a girare in 1’20’’, tanto che sul finire si è formato un trenino composto da Perez a pochi decimi, Ricciardo Vettel e Massa, scatenato con la Williams come non lo si vedeva alla Ferrari dal 2008! Fino a quando Perez non gli tagliava la strada e quello che poteva essere un podio è finito in infermeria per dei controlli. Per il messicano 5 posti in griglia di penalizzazione per aver cambiato traiettoria durante il sorpasso e va già bene così…
La situazione a Maranello
Dimenticavamo, c’era anche la Ferrari in corsa. Alonso sesto, Raikkonen decimo dopo un testacoda. Gli sviluppi non hanno funzionato, altre macchine sono finite davanti. Quella che doveva essere la corsa della riscossa si è rivelato l’ennesimo flop…
«Dobbiamo capire cosa fare e come migliorare per il futuro – il commento di Alonso – non siamo andati come speravamo e altre squadre hanno fatto meglio di noi». Dove e come mettere le mani, non si sa. Fernando si appella al fatto che Red Bull non aveva chance e invece è riuscita a vincere, quindi la speranza c’è sempre. Ci fossero due piloti alla Ferrari, forse sarebbe meglio, ma Kimi continua a sbagliare e ad avere un atteggiamento solito; se ne infischia e in questo momento alla rossa servirebbe altro…