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La sorte dei primi GP della stagione 2020 di Formula 1 è ancora incerta per via dell'epidemia di Coronavirus in atto nel mondo: diverse nazioni stanno imponendo restrizioni all'ingresso per le persone provenienti da aree a rischio. Tra queste, come ben sappiamo, c'è anche l'Italia: ai dipendenti di Ferrari, AlphaTauri e Pirelli potrebbe essere negato l'accesso nei paesi nei quali si svolgeranno le prime corse dell'anno.
In uno scenario del genere, la Formula 1 correrebbe comunque anche senza una o più scuderie? A rispondere a questo interrogativo ai microfoni di Reuters è stato Ross Brawn, direttore generale della F1: «Se ad un team fosse impedito di entrare in un paese, non potremmo correre. Non si tratterebbe di una gara valida per il mondiale di F1, non sarebbe giusto. Chiaramente se una scuderia decidesse di sua sponte di non partecipare ad una corsa, sarebbe una scelta da parte loro. Ma se ad un team fosse impedito di correre per una disposizione della nazione ospitante, non sarebbe una competizione equa».
Tra gli scenari possibili ci sarebbe quello di disputare comunque la corsa in questione, senza però renderla valida ai fini del campionato e senza quindi assegnare punti. Al momento, ha spiegato Brawn, l'obiettivo è quello di disputare regolarmente tutte le gare, anche se si tratta di «una situazione molto seria, quindi non voglio minimizzare. Stiamo cercando però di correre, ma in modo responsabile». Come? «Riducendo il numero di persone nel paddock: stiamo chiedendo ai team di sfoltire il personale di cui necessitano per una gara». La prima corsa dell'anno, il GP d'Australia, è in programma il 15 marzo.