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Vettel in un libro in italiano
Si intitola semplicemente Sebastian Vettel ed è edito da Mondadori. Costa 17,90 euro ed è stato scritto dalla giornalista tedesca Karin Sturm con la prefazione di Giorgio Terruzzi. Ripercorre i 4 titoli mondiali di Vettel e l’arrivo alla Ferrari, raccontando aneddoti, retroscena e un po’ della vita di Sebastian ai tifosi italiani. Karin Sturm era molto amica di Ayrton Senna e ha scritto altri libri, molto venduti in Germania, questo è il primo pubblicato anche in italiano.
Sala stampa… e mensa
Una idea per gli organizzatori monzesi potrebbe essere quella del format usato in Bahrain. I giornalisti, ma anche i tifosi semplici, hanno un pacchetto in cui oltre all’albergo (che varia da 70 a 80 euro a notte, hotel 4 e 5 stelle) hanno pure il trasporto dal circuito all’hotel e dall’aeroporto all’albergo. Oltre a questo viene pure offerto colazione, pranzo e cena in una saletta da 400 posti dove si alternano una decina di cuochi e personale di servizio. Tutto gratis ovviamente, i tifosi, invece, hanno diritto al trasporto e all’hotel incluso con accesso al retro paddock.
Il tutto costa, ovviamente, ma se si vuole attirare gente bisogna capire che certi costi per lavorare non sono più sostenibili e quindi occorre investire sulla promozione e sulle convenzioni.
A Monza, ad esempio, quando vendono i biglietti della gara, hanno accordi con hotel nella zona? Possono trasportare i tifosi in pista e in hotel con servizio navetta? E in sala stampa oltre alla macchina del caffè e alla briosche (novità degli ultimi due anni) sanno con chi devono confrontarsi a livello mondiale? Per non parlare della connessione internet gratuita al contrario di quanto accade spesso da noi sui circuiti italiani.
Non parliamo poi di Montecarlo. Lì va ancora peggio. Hotel due stelle a Mentone da 1189 euro tasse comprese, colazione esclusa, più viaggio in auto e autostrada oltre all’eventuale biglietto da pagare fa un totale assurdo. Per andare in Bahrain 320 euro 4 notti in hotel e 540 euro volo Emirates. Totale 860 euro per una trasferta in medio oriente contro i 1550 euro per un GP a Monaco… Capito perché la F.1 si sposta?
Alla Ferrari sono più…Bell
La cosa che ha colpito è vedere Kimi Raikkonen sfoggiare una bella scritta Bell Helmet sul suo casco. Lui ha sempre usato i caschi Bell ma alla Ferrari, dai tempi di Schumacher, era subentrata la Schubert. Invece da quest’anno è cambiato qualcosa, l’azienda tedesca di caschi ha mollato Maranello ed è stata sostituita dalla Bell (fornisce anche i meccanici e compare sul sito del cavallino). Strano, si dirà visto che Vettel è pilota tedesco ma lui è sempre stato legato alla Arai, giapponese. Schubert però è rimasta in F.1, ha seguito Alonso alla McLaren, Hulkenberg e Perez in Force India e Rosberg alla Mercedes con Massa alla Williams. Sarà stata una decisione del marketing, ma pare strano che la Bell non abbia sfruttato l’occasione Ferrari e che la Schubert, dopo ani di fedeltà, abbia deciso di mollare Maranello ora che c’è pure un pilota tedesco…
Mia cara… acqua
Ogni tanto se ne sentono delle belle nel paddock. Pare che un team sia riuscito a spendere, per una sola gara, la bellezza di 36 mila euro di acqua minerale e bibite. Sarà capitato in un GP caldo? Macchè, il posto era anche freddo. La cosa ha destato sospetti e ora le liste della spesa vengono controllate con attenzione, anche perché alcune squadre le bevande le hanno gratis dagli sponsor…Nel frattempo l’incauto acquirente ha lasciato la compagnia, destinato ad altri incarichi…
GP2 e F2 è guerra aperta
Non è un mistero che fra Todt e Ecclestone non corra buon sangue, nel senso che se possono si fanno i dispetti. Per lanciare i piloti e la superlicenza, la FIA ha deciso di dare alla F2 il massimo risalto possibile, a scapito della più rodata GP2. Peccato che Ecclestone non voglia avere gare di contorno della F2 il prossimo anno e così è partita la battaglia sotterranea. Alcuni che operano in GP2 sono certi di essere destinati ad altro incarico l’anno prossimo, quelli che amano la F2 invece non sanno ancora chi farà i telai e i motori, un bel rebus in cui è finito il minicircus delle categorie di contorno.
I medici della F.1 sono italiani!
Novità nel paddock della F.1 anche per Formula Medicine la struttura che fa capo al dottor Riccardo Ceccarelli. In pista ha debuttato anche una dottoressa, la prima in assoluto, che opera come anestesista all’ex Molinette di Torino. La dottoressa Tamara Galli ha assistito il più esperto dottor Ravenni che l’ha introdotta nel mondo della F.1. E si è trattato di un debutto con una serie incredibile di interventi ai meccanici, giornalisti, cuochi e staff vario. Tutti tranne piloti, che a quanto pare stanno meglio di quelli che li circondano.
Paolo Ciccarone