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Dopo troppo tempo passato a parlare di flussometri e power unit, per fortuna la F1 un po' a sorpresa ci ha regalato una gara d'altri tempi, con due piloti a darsele di santa ragione, ai limiti e anche un po' oltre della pista. Per di più due compagni di squadra, ma per una volta senza ordini di scuderia se non quello di arrivare al traguardo. Hamilton e Rosberg ci hanno regalato davvero un grande spettacolo, e altrettanto bello è stato vedere il clima disteso che c'era tra loro alla fine, anche se viene da chiedersi quanto questo potrà durare.
Il capolavoro Mercedes
Nel frattempo, però, voto 10 a Hamilton, che incassa la seconda vittoria stagionale su tre gare (e potevano essere tre su tre senza il problema tecnico in Australia). Manca la pole ma parte benissimo; abilissimo nel difendersi dai ripetuti attacchi di Rosberg e aggressivo ma corretto nel risuperarlo immediatamente per mantenere la testa della corsa; sorprendente per come nel finale ha saputo difendersi e poi allungare pur disponendo di gomme medie rispetto alle soft di Rosberg (anche se stavolta la differenza cronometrica non era così marcata tra le due mescole). Immenso.
Voto 9 a Rosberg, che conquistala pole e lotta a testa alta per tutta la gara con Hamilton, consapevole che concedergli anche un piccolo vantaggio sarebbe stata la fine delle sue ambizioni di vittoria, come era accaduto sette giorni fa in Malesia. Anche lui si dimostra abilissimo nei duelli con Hamilton, dai quali però esce sempre sconfitto, anche se con l'onore delle armi. Spettacolare.
Altri 10 in pagella
Voto 10 a Perez, che un po' per problemi tecnici, un po' per altri motivi finora era stato sovrastato da Hulkenberg, ma in Bahrain ha saputo capovolgere la situazione, mettendo in ombra il tedesco in qualifica e superandolo con autorità anche in gara per andare a prendersi un podio ricco di significati per il messicano silurato dalla MacLaren. Risorto.
“Voto 10 a Hamilton, che incassa la seconda vittoria stagionale su tre gare. Manca la pole ma parte benissimo; abilissimo nel difendersi dai ripetuti attacchi di Rosberg e aggressivo ma corretto nel risuperarlo immediatamente per mantenere la testa della corsa”
E voto 10 a Ricciardo, magnifico in qualifica dove sarebbe terzo ma viene azzoppato di dieci posizioni per una delle penalizzazioni più assurde nella storia della F1, comminatagli per la ruota ballerina con cui era ripartito dai box... in Malesia. L'australiano però non si perde d'animo, rimonta caparbio e in breve è negli scarichi di Vettel, che complice qualche problemino tecnico lo fa passare. Il 4° posto è il giusto premio per la sua grinta. E pensare che in Toro Rosso si qualificava bene ma in gara irrimediabilmente "spariva". Sorprendente.
Più che sufficienti
Voto 7, ma non di più stavolta, per Hulkenberg, che manca il colpaccio in qualifica e in gara rimonta bene, ma poi di dimostra meno competitivo di Perez e anche di Ricciardo. Peccato.
Voto 7 anche a Vettel, che in qualifica resta fuori dalla Q3 mentre Ricciardo agguanta la seconda fila, ma in gara mostra la grinta di sempre. Qualche problemino tecnico di troppo però lo rallenta. Da grandissimo professionista, non fa storie quando il team gli chiede di far passare Ricciardo in quel momento più veloce di lui (capito Massa?).
A proposito del brasiliano, battutine a parte va detto che l'ex ferrarista è stato autore di una gran bella prestazione. In qualifica prende tre decimi da Bottas, nemmeno tanti se non fosse che fanno la differenza tra il 3° e il 7° posto. Al via però fa la partenza migliore della sua vita e in gara si dimostra superiore a Bottas, non commette errori e anzi mostra una bella grinta nel duello con Vettel. Per lui quindi voto 8. Rinato.
Il racconto del w-e di Bottas è l'esatto inverso: qualifica strepitosa, partenza non buona e qualche errore di troppo qua e là. Per lui quindi voto 7 e la sensazione che debba ancora maturare un poco. Il talento però c'è. Conferma.
“Voto a questa F1 che ha stravolto i regolamenti e costretto le squadre a investimenti incredibili in nome dell'efficienza energetica, ma poi corre di sera illuminando artificialmente la pista là dove per anni si era corso di giorno senza che nessuno si lamentasse”
Scorrendo l'ordine d'arrivo siamo arrivato al 9° posto: tanto bisogna scendere per trovare la prima Ferrari, che è quella di Alonso. Lo spagnolo perde potenza nel giro buono in Q3, dal 10 ° posto parte bene e guadagna subito qualche posizione, ma oggi semplicemente la Ferrari era solo la quarta squadra più veloce in pista e in un campionato in cui l'affidabilità tra i migliori è già a un ottimo livello, questo significa appunto raccogliere un magro bottino. Per lui quindi voto 7, più per la pazienza che per altro.
Voto 6,5 a Raikkonen, che si qualifica benino e in partenza trova il corridoio giusto chiuso, poi viene ancora toccato leggermente da Magnussen, ma la sua monoposto non ne risente. Il resto è un girare in tondo senza grande costrutto, con una frenata che ancora gli dà qualche problemino di troppo. Una prestazione incolore, ma con una Ferrari così le attenuanti ci sono tutte.
I due estremi
Voto 10 invece alla Mercedes che ci ha regalato una bellissima gara evitando di impartire ordini di scuderia, fidandosi del buon senso dei propri piloti: una bella lezione di sportività, sperando che continuino così.
Voto 0 infine a questa F1 che ha stravolto i regolamenti e costretto le squadre a investimenti incredibili in nome dell'efficienza energetica, ma poi corre di sera illuminando artificialmente la pista là dove per anni si era corso di giorno senza che nessuno si lamentasse. Per favore, qualcuno dica a Todt che per risparmiare energia il modo più semplice (ed economico) è non accendere la luce quando non serve.
Le pagelle in ordine:
Voto 10 a Hamilton
Voto 10 a Perez
Voto 10 a Ricciardo
Voto 10 alla Mercedes
Voto 9 a Rosberg
Voto 8 a Massa
Voto 7 a Hulkenberg
Voto 7 a Vettel
Voto 7 a Bottas
Voto 7 ad Alonso
Voto 6,5 a Raikkonen
Voto 0 a questa F1