Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Questa era una pista leggendaria, in molti la consideravano uno dei tracciati più belli in assoluto. Si chiamava “Österreichring”, o “Anello d’Austria”. Pista d’altri tempi, dove veniva messa in evidenza la bravura dei piloti e sopratutto il loro coraggio. Tanti sali e scendi e curvoni velocissimi. Purtroppo questa pista non esiste più nel suo formato originale. È stata cambiata più volte ed oggi solo una curva (tra l’altro del tutto ininfluente) fa parte di quella leggenda che questo circuito ha rappresentato.
Si deve essere ancora bravi ma bisogna avere una vettura perfetta
Oggi per andare forte al Red Bull Ring bisogna essere bravi, questo è scontato, ma non serve tanto coraggio quanto una macchina perfetta ed una guida molto pulita, direi quasi “razionale”. Quindi, per brutto che possa sembrare, bisogna avere tanto autocontrollo e consapevolezza del fatto che la differenza la si fa solo ed esclusivamente se si ottiene un bilanciamento perfetto della macchina.
Non ci sono frenate violentissime o curve da gladiatori. È tutto uno scorrere continuo, un continuo “misto” insomma. Questa “qualità” fa si che il circuito odierno di Zeltweg sia in un certo senso “unico” a livello mondiale.
Devi avere sempre tenere a mente di non esagerare. Devi far scorrere la vettura senza mai surriscaldare le gomme, non devi essere troppo violento in frenata o accelerazione. Devi prendere il tuo ritmo e poi martellare più che puoi per una quantità di volte industriale, perché il giro è corto e quindi in gara se ne fanno sempre tanti.
“Devi avere sempre tenere a mente di non esagerare. Devi far scorrere la vettura senza mai surriscaldare le gomme, non devi essere troppo violento in frenata o accelerazione. Devi prendere il tuo ritmo e poi martellare più che puoi per una quantità di volte industriale, perché il giro è corto e quindi in gara se ne fanno sempre tanti”
Ingredienti magici per un giro veloce
Il giro veloce viene quando la macchina è semplice, neutra. Ti sembra quasi di non impegnarla del tutto. Deve venire tutto facile, tanto che ti chiederai “ma sto davvero spingendo al 100%”? Se dubiterai abbastanza dal provarci te ne pentirai subito perché anche se ti sembrerà di andare più forte andrai decisamente più piano. Metterci il proprio zampino, tirare fuori qualcosa di speciale fuori dall’ordinario qui diventa quasi impossibile.
Il peggio che ti può capitare è avere un problema di sottosterzo, soprattutto se ciò accade in gara. Non esiste modo di raggirare il problema e quindi diventa quasi traumatico perché si diventa passeggeri di un veicolo con il quale non si può lottare.
Si deve cambiare approccio
Molti piloti devono proprio cambiare l’impostazione mentale ed il loro approccio quando corrono qui in Austria. Sarà un caso che proprio qui Barichello riusciva costantemente, anno dopo anno, a battere il suo compagno di squadra Schumacher?
Come si può facilmente intuire, questo è decisamente uno dei circuiti che amo di meno. Spero che Mr. Mateschitz riesca nel suo intento originale di fare in modo che vengano riutilizzate le parti originali di questo leggendario tracciato. Penso che tutti avrebbero da guadagnarci.
Miloš Pavlović