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Ci sono tanti modi per vincere un gran premio: Hamilton ha scelto quello meno divertente per il pubblico e più sconfortante per Rosberg, dominando letteralmente. Al via ha accumulato subito un vantaggio importante (poco meno di 5 secondi) come non ci aveva abituato lo scorso anno e poi si è limitato gestire. Nel dopo gara ha detto di essersi preoccupato per il consumo durante la gara, ma l'impressione è che non sia mai andato realmente al limite. Una dimostrazione di forza impressionante per l'inglese, che sarà davvero l'uomo da battere quest'anno (se qualcuno ci riesce): voto 10, campione. A stagli davanti ci riproverà già in Malesia Rosberg, ne siamo certi, che esce però dal primo round stordito, per il distacco di oltre mezzo secondo preso in qualifica e per il dominio subito per tutta la gara: dal tedesco, dopo la combattività mostrata lo scorso anno, ci aspettavamo un gran premio più caparbio, ma evidentemente di più non ne aveva. Siccome però quando guidi una Mercedes il 2° posto sa di brodino, sul podio Rosberg aveva ben poco da festeggiare al di là delle apparenze da cerimoniale: voto 5, asfaltato.
Vettel: eserdio sul podio
Chi invece ha cominciato con il piede giusto è Vettel: bello in qualifica e tonico in gara, dove ha sorpassato Massa nel gioco dei pit stop dando comunque sempre l'impressione di essere più veloce del brasiliano. E i festeggiamenti finali in italiano lo renderanno presto il beniamino dei tifosi, soprattutto se saranno ripetuti con una certa continuità. Rispetto all'apatico 2014, non c'è paragone: voto 8, rinato.
A essere rinato però è anche Raikkonen, che come si era visto in inverno con questa macchina è tornato a divertirsi e a far divertire: in qualifica è dietro a Vettel per pochi centesimi nonostante un errore (altrimenti sarebbe stato davanti a Massa) e in gara dopo un via problematico (ma non per colpa sua: lui era scattato magnificamente) pian piano rinviene dalle posizioni di rincalzo e quando si trova con pista libera e gomme soft inizia a martellare giri veloci, come ai bei tempi. Un dado traditore gli rovina la gara, ma la festa è solo rinviata: voto 8, sfortunato.
Bravo Massa, nello sfruttare al massimo il potenziale della Williams in qualifica e a condurre una gara consistente: per la solita strategia suicida della Williams perde un possibile podio, ma Felipe guida senza la minima sbavatura, anche se dopo il pit stop non dà mai l'impressione di poter impensierire Vettel. Voto 8, veloce e concreto.
Debutto a sorpresa per Nasr
In proporzione però ancora meglio fa il suo connazionale Nasr, al debutto in F1 su una pista che non aveva mai visto e perdendo il venerdì per i problemi legali del team, in qualifica entra comunque in Q3 e in gara corre come un veterano, mostrando un bel mix di grinta e giudizio. Il 5° posto è agevolato dalle tante assenze, però è meritato: voto 10, sorpresa.
Con la stessa auto, tanto per dire, Ericsson che non è un fulmine ma un anno di esperienza in più comunque ce l'ha resta fuori dalla Q3 e arriva a punti solo per carenza di rivali. Voto 6, delusione.
Non hanno concretizzato del tutto in gara, ma hanno fatto vedere cose egregie i giovani "terribili" di Toro Rosso: Sainz addirittura entra in Q3 e conduce un'ottima gara, perdendo posizioni solo per una scellerata sosta ai box. Conclude comunque a punti, anche se il 9° posto è un po' poco rispetto alle previsioni. Comunque voto 9, promosso a pieni voti. E promosso comunque, nonostante i dubbi della vigilia, è anche Verstappen: in qualifica non entra in Q3 ma in gara opta per una prima sosta ritardata, una scelta quasi da veterano per il più giovane esordiente nella storia della F1. Tutto stava andando secondo i piani, finché la monoposto non lo ha abbandonato: in ogni caso l'olandese ha dimostrato di essere maturo e pronto per guidare in F1 e in fondo questo era l'unico risultato importante per lui. Voto 8.
Campionato in salita per Red Bull
Deludente la gara di Ricciardo, ma non per colpa dell'australiano che fa quel che può con una monoposto che sembra essere la brutta copia di quella dello scorso anno: i cavalli mancano ancora rispetto al Mercedes e in compenso la guidabilità del nuovo motore Renault è peggiorata. Daniele centra comunque un 6° posto in qualifica e in gara, ma per la Red Bull si preannuncia un campionato ancora più difficile di quello dello scorso anno. Voto 7,5 per l'impegno.
I cavalli mancano ancora rispetto al Mercedes e in compenso la guidabilità del nuovo motore Renault è peggiorata
Voto 7 a Hulkenberg, che gli arriva alle spalle con una Force India ancora carente di sviluppo, come dimostrano le qualifiche infelici nonostante il motore Mercedes: il tedesco è bravo comunque a sfruttare l'occasione con una gara intelligente. Cosa che non si può dire esattamente di Perez, che coglie sì un punticino ma dopo una gara sempre alle spalle del compagno di squadra e condita da un'uscita di pista e da un contatto evitabile con Button: voto 5, perché passano gli anni ma il messicano sembra non maturare mai.
Infine voto 8 per lo spirito a Button, perchè quando sei stato campione del mondo, ti trovi con una monoposto che prende 4 secondi al giro dai migliori e riesci comunque a duellare come un debuttante per un posto fuori dai punti vuol dire che sei un grande a prescindere. Certo, quando non arrivi a punti nemmeno con sole 11 monoposto al traguardo vuol dire anche che la macchina è un disastro: a poco serve attaccarsi all'affidabilità se per raggiungerla si gira con 100 CV almeno in meno degli altri. Va bene il progetto estremo, ma dal binomio McLaren e Honda nessuno si aspettava un risultato simile.
A proposito di cattive sorprese, voto 5 allo spettacolo offerto da questo primo gran premio dell'anno, con pochi duelli veri e ancor meno monoposto in pista: dopo una manciata di giri c'erano solo 13 vetture in pista, fatto piuttosto desolante anche se dovuto ad una serie di sfortunate coincidenze (i ritiri prima del via di Kvyat e Magnussen, i problemi alla schiena di Bottas). Però certe cose dovrebbero far riflettere chi dice che la F1 non ha bisogno dei piccoli team e poi pretende di vendere a sempre più soldi uno spettacolo con sempre meno protagonisti. Oddio, se i piccoli team sono come la Manor (voto 0 per la farsa) lasciamo perdere.... ma urgono correttivi. Stavolta quindi voto 0 a Zio Bernie, ma anche ai top team che non vedono, o non vogliono vedere, la realtà.