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Se vi piacciono gli uffici complicazioni affari semplici, allora dovete lavorare in F.1. Dopo il primo GP della stagione, vinto dalla Mercedes di Nico Rosberg (notare prima l’auto e poi il pilota, tanto per far capire le gerarchie…) si è capito chiaramente come questa formula sia una complicazione assoluta per tutti. Per i piloti, che nel corso di un giro non sanno mai quanta potenza hanno a disposizione e guidano alla cieca; per i tecnici, che non capiscono perché una cosa che sembra andare bene poi smette di funzionare; e per il pubblico, che da casa non capisce se uno rallenta apposta o se ha problemi o perché prima si fa infilare come un pollo e poi diventa arrembante.
Il bilancio finale va fatto, appunto, alla fine. Da quello che si è visto c’è molto da lavorare per capire il vero potenziale di una Formula Complicazioni che ha detto molto e niente al tempo stesso. Da quello che si è visto la Mercedes è su un altro pianeta: pole per Hamilton, poi fermo dopo quattro giri, vittoria di Rosberg con un ritmo di gara di quasi un secondo al giro superiore agli altri. Quanto vale la Mercedes lo hanno dimostrato le due McLaren che col debuttante Magnussen e Button hanno occupato il secondo e terzo posto della classifica dopo la squalifica di Ricciardo.
Red Bull: colpevole o non colpevole?
La sua Red Bull ha consumato oltre il previsto dalle norme, peccato che il consumo venga regolato da uno strumento dato dalla federazione alle squadre e che non si può manipolare. Quindi è probabile che l’appello venga vinto dalla Red Bull, ma anche in questo caso stiamo parlando di una complicazione in più che va eliminata al più presto.
Tornando alla Mercedes non è un caso che pure la Williams, col solo Bottas in gara visto che Massa è stato fatto fuori da Kobayashi alla prima curva, si è permessa di partire dal fondo della griglia, risalire, sbattere contro un muro e recuperare ancora fino al quinto posto finale. Segno che con quel motore le squadre possono fare quello che vogliono e quindi, fra le poche certezze di questa prima gara, c’è che bisogna recuperare sui tedeschi.
“Fra le certezze della prima gara ci sono i debuttanti. Magnussen è uno tosto, se lo hanno messo in McLaren è perché sanno quanto vale il ragazzino che dal via al traguardo non ha perso una battuta. Meglio di così poteva solo vincere”
Peccato non si possa fare. Per regolamento. Infatti i motori sono stati congelati lo scorso 28 febbraio e qualsiasi modifica non è ammessa se non dietro richieste specifiche e problemi vari. Come dire che chi lo ha preso in saccoccia, a questo punto se lo tiene per lungo tempo. E questo non è bello né sportivo perché impedisce di recuperare, di dare un senso alle sfide visto che se i valori in campo restano così, per gli altri ci sono poche speranze per darsi da fare.
Ottimo risultato per i rookies
Fra le certezze della prima gara ci sono i debuttanti. Magnussen è uno tosto, se lo hanno messo in McLaren è perché sanno quanto vale il ragazzino che dal via al traguardo non ha perso una battuta. Meglio di così poteva solo vincere, per cui questo qui ce lo ritroviamo fra i piedi per molti anni ancora, stile Lewis Hamilton per intenderci. E bravo anche il russo Kvyat che con la Toro Rosso non ha patito alcun confronto.
Visto che è di scuola Red Bull segnatevi il nome: ha talento, capacità e poi è russo ovvero arriva da una zona dove i soldi circolano ancora senza tanti intoppi. E fra le certezze di questa gara, al di là del risultato ottenuto dalla Red Bull, da quello che si è visto è ancora una macchina da battere. Nel senso che aerodinamica e tecnica sono da primato. Non si regge il ritmo di una Mercedes che ha 100 cavalli in più se non hai una supermacchina. Newey lo sa, sarebbe il caso che lo capissero anche gli altri. Appena le cose funzionano…