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Mai come quest'anno erano grandi l'attesa e l'incertezza alla vigilia della prima gara del Mondiale e del resto non poteva essere diversamente, considerando la rivoluzione tecnica messa in atto. E in effetti, accanto ad alcune conferme di quanto visto durante i test invernali, non sono mancate le sorprese.
La prima ha riguardato l'affidabilità complessiva, molto meno disastrosa del previsto con 15 monoposto al traguardo, ma qui ci occupiamo di piloti e così la sorpresa che maggiormente ci interessa è stato il rendimento dei debuttanti Magnussen e Kvyat.
Rookie: la sorpresa al via del Mondiale
Il loro compito, alla vigilia, sembrava il più difficile di sempre per un esordiente in F1: disputare il primo gran premio con vetture estremamente complesse da gestire, per di più con pochissimi chilometri alle spalle (per la limitazione ai test e i problemi di affidabilità nelle tre sessioni collettive). Ebbene, si pensava che l'esperienza avrebbe fatto la differenza in questo frangente, ma non è stato così, un po' per il talento del danese e del russo, un po' perché forse il nuovo regolamento ha costretto un po' tutti a ripartire se non da zero, ma quasi.
Voto 10 allora a Kevin Magnussen, strepitoso in qualifica sul bagnato come in gara: bello e spettacolare da vedere, ma anche molto concreto e capace di non commettere il minimo errore. Certo, la McLaren quest'anno è tutta un'altra cosa rispetto all'elettrodomestico portato in pista lo scorso anno, ma per tutto il week end ha surclassato un pilota di talento e intelligente come Button, e scusate se è poco. Stupefacente.
E voto 9 a Kvyat, che a 19 anni (ne compirà 20 il 26 aprile) e un palmarès tutto sommato leggerino ha sorpreso tutti: in qualifica sul bagnato è entrato in Q3 e anche in gara ha fatto vedere belle cose, terminando a punti pur alle spalle del compagno di team Vergne e di un campioncino come Hulkenberg. Il tutto con la piccola Toro Rossa motorizzata da quello che almeno alla vigilia pareva il "motore" (le virgolette sono d'obbligo, visto che
quello termico ormai è solo una componente tra le tante del sistema di propulsione) meno competitivo. Sorpresa.
Mercedes: dominatori
Francamente ingiudicabile invece, per carenze del mezzo, la gara dell'altro debuttante Ericsson, così ora possiamo finalmente concentrarci sul dominatore della gara: voto 9 a Rosberg, che non ottiene il massimo dei voti solo perché in qualifica le prende da Hamilton e in gara una bella mano gli arriva da una monoposto nettamente superiore a tutte le altre.
Lui però non commette il minimo errore in alcuni momenti semina il panico tra la concorrenza infliggendo distacchi inquietanti. Il tedesco si candida così prepotentemente al titolo iridato, forte anche di 25 punti di vantaggio su quello che potrebbe essere il suo unico avversario, ovvero il compagno di squadra. Dominatore.
A proposito di Hamilton, per lui voto 8: un po' per la pole e un po' come premio di consolazione per una gara da cui esce subito e senza colpe, privandoci tra l'altro di un duello sicuramente molto interessante con Rosberg. Peccato.
Red Bull: Ricciardo è già un avversario per Vettel?
Chi invece arriva al traguardo, fa tutto al meglio ma poi si trova comunque con un pugno di mosche è Ricciardo: in qualifica va fortissimo con una Red Bull con pochissimi chilometri alle spalle, mentre il campionissimo Vettel dichiara di non riuscire ancora a essere in sintonia con l'auto, e anche in gara, dove in Toro Rosso ci aveva abituato a scomparire dopo pochi giri, corre in modo costante e veloce, pure troppo, come scoprirà amaramente nel dopo gara.
“Il quattro volte campione del mondo Vettel in gara è subito vittima dell'affidabilità, ma in qualifica lascia interdetti il fatto che resti fuori dalla Q3 per problemi di guidabilità”
Però una cosa è certa: Ricciardo doveva essere poco più di uno spuntino per Vettel, ma se guiderà sempre così potrebbe rivelarsi un compagno molto più scomodo di Webber. Per lui quindi voto 10, e almeno questo nessun commissario della FIA glielo può portare via. Sorprendente.
Il quattro volte campione del mondo Vettel, invece, in gara è subito vittima dell'affidabilità, ma in qualifica lascia interdetti il fatto che resti fuori dalla Q3 per problemi di guidabilità: per lui quindi voto 5 e l'attesa di un pronto riscatto già dalla prossima gara.
Voto 7,5 a Button, che con la squalifica di Ricciardo eredita il terzo gradino del podio, giusto premio per una gara comunque in crescendo: però in qualifica è surclassato dal compagno debuttante e anche se in gara risale con la consueta maestria finisce comunque alle spalle del danese. Furbo.
Voto 8 a Bottas, che si qualifica bene sul bagnato con una Williams che ha forse l'unico difetto in una certa carenza di carico al posteriore, parte nelle retrovie per la sostituzione del cambio, rimonta come una furia, sbatte (stavolta sì per colpa sua), rientra ai box e complice la safety car rimonta nuovamente fino al 5° posto. Gran gara per il finlandese, che quest'anno può finalmente far vedere il suo talento, però senza quell'errore il podio sarebbe stato suo... Combattente.
Ferrari: c'è già un pizzico di delusione
Spiace per i tifosi di Maranello, ma la media dei giudizi si abbassa drasticamente con il duo ferrarista, che è certamente frenato dai problemi tecnici, ma forse qualcosina in più era lecito attendersi dalla coppia più prestigiosa del campionato, per lo meno in qualifica sull'acqua, condizione che dovrebbe esaltare il pilotaggio nascondendo un po' le carenze del mezzo: anche così, però, Alonso in qualifica non fa meglio del 5° posto e Raikkonen addirittura sbatte, mentre in gara lo spagnolo svolge il compitino senza particolari acuti (anche se è sempre molto bravo nei duelli ravvicinati) mentre Raikkonen patisce il fatto di non essere mai riuscito in tutto il week end a trovare un assetto decente, cosa che però si fatica a perdonare a un campione della sua esperienza. Voto 6,5 quindi allo spagnolo e 5 al finlandese, sperando in un pronto riscatto anche se la sensazione è che si prospetti un altro anno difficile nel box rosso.
“Spiace per i tifosi di Maranello, ma la media dei giudizi si abbassa drasticamente con il duo ferrarista”
Dà l'impressione di impegnarsi molto di più, al di là del risultato finale, Hulkenberg, sebbene favorito dal motore Mercedes: bello da vedere e "cattivo" il giusto in qualifica e anche in gara, per lui voto 7,5 e il solito interrogativo su com'è possibile che non sia in un top team. E voto 7,5 anche a Vergne, che per una volta va forte anche in qualifica, entrando in Q3, e in gara si conferma al solito un pilota molto concreto andando a punti.
Voto 5 invece a Perez, che prende sì un punto ma soprattutto le prende in prova e in gara dal compagno Hulkenberg.
Infine, voto 3 a Maldonado, più per la capacità di muoversi sul mercato che per la guida, francamente ingiudicabile viste le condizioni della Lotus in Australia: per buona parte dello scorso anno ha fatto di tutto per andare via dalla Williams e approdare in Lotus, ma molto probabilmente se ne sta già pentendo.