Formula 1, Andrea Stella: “Ecco perché la mia McLaren mi ricorda la Ferrari degli anni Duemila”

Formula 1, Andrea Stella: “Ecco perché la mia McLaren mi ricorda la Ferrari degli anni Duemila”
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Alla vigilia dell'ultimo atto della sfida mondiale tra Ferrari e McLaren, Andrea Stella sottolinea i punti forti della sua scuderia e ricorda il giorno più doloroso della sua carriera in Formula 1, vissuto proprio ad Abu Dhabi
7 dicembre 2024

Dopo aver vissuto tantissime gare, posso dire che non mi fido. Non devo andare molto lontano per dimostrarlo, basta tornare al Qatar. Fino a un certo punto sembrava che avessimo tutto sotto controllo, e che Lando potesse lottare per la vittoria. Poi nell’arco di un giro abbiamo perso 35 secondi per un singolo episodio. Va detto che in F1 non ci sono auto lente. Se si accusa un problema, è difficile rimontare, e spero che sarà così per Charles domani”. Se il cuore induce la McLaren a pensare di avere il mondiale Costruttori in tasca grazie alla doppietta ottenuta da Lando Norris e Oscar Piastri nel Gran Premio di Abu Dhabi 2024 di Formula 1, la ragione di Andrea Stella induce alla calma.

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Dopotutto, ci sono diversi nodi di cui tenere conto, a cominciare dalla lotta tra Norris e Piastri. ”Nel corso della stagione abbiamo già avuto diverse conversazioni con loro, sottolineando come questa fosse l’unica situazione in cui i nostri interessi non sono comuni – ha spiegato Stella nell’incontro con i media presenti a Yas Marina cui ha partecipato anche Automoto.it - Entrambi i piloti vogliono vincere, ma sono rimasto positivamente sorpreso da quanto sia stato semplice far capire il nostro punto di vista. Possiamo preparare al meglio la partenza, la prima curva, il primo giro. E devo dire che parlando con Oscar e Lando, entrambi sono d’accordo sul fatto che a questo punto della loro carriera il campionato Costruttori è ciò a cui tengono di più. Poi penseremo all’altro titolo, per cui servirà una macchina più veloce”.

In attesa di vedere cosa porterà il 2025, qual è stata la vera forza della McLaren quest’anno? “Se ci troviamo in questa posizione nel mondiale Costruttori, non è solo perché siamo stati in grado di portare in pista una vettura competitiva sulla maggior parte dei circuiti e perché i piloti spesso l’hanno sfruttata al massimo del suo potenziale. La scuderia ha raggiunto degli standard a livello operativo e di affidabilità che mi ricordano la Ferrari dei primi anni Duemila. È il risultato degli investimenti in questo ambito sia dal punto di vista economico che da quello delle risorse umane. Ma l’affidabilità è il compito più difficile in F1, perché non ci sono crediti da accumulare. Ogni nuova sessione, ogni nuova gara possono creare dei problemi”.

Ma la competitività – e soprattutto l’efficacia – della McLaren sono merito anche di una novità molto importante. “La nuova galleria del vento – osserva Stella - rappresenta un grande passo in avanti, soprattutto dal punto di vista logistico. Lo scorso anno usammo la galleria del vento di Toyota per gli aggiornamenti che debuttarono in Austria e a Singapore. Ma usandola bisognava tenere conto dei due giorni per la spedizione. Ora il componente è pronto per essere testato in due ore. Ma la ricerca dell’efficienza passa anche dallo sviluppo aerodinamico”.

È così che Stella si ritrova a vivere una nuova sfida mondiale a 14 anni dalla dolorosa debacle vissuta come ingegnere di pista di Fernando Alonso in Ferrari. “Nel 2010 avevo dieci anni di esperienza, oggi sono arrivato a quota 25. E uno dei pochi benefici di questa longevità è l’esperienza, anche dal punto di vista della forma mentis. In queste circostanze, bisogna concentrarsi sul presente. Non penso al domani, se non per questioni legate alle strategie. Da questo punto di vista sono rimasto impressionato dal team. Quando ho parlato di come dovessimo affrontare l’ultimo weekend di gara della stagione, mi hanno detto che si sarebbero comportati come sempre. È stato rassicurante”.

Quel giorno di 14 anni fa è stato il più doloroso della mia carriera in F1. Ma se ci penso ora – ne ho parlato un paio di volte con Fernando – mi sento orgoglioso di quello che ottenemmo nel 2010, arrivando a lottare fino all’ultima gara in un campionato in cui non avevamo un vantaggio tecnico. Fu grazie a un’ottima esecuzione da parte del team e alla guida eccellente di Fernando che potemmo lottare per il mondiale fino alla fine. E con il passare del tempo, pur essendo orgoglioso delle vittorie, sono le sconfitte che ti rendono fiero. Spero di essermi portato con me gli insegnamenti di quella stagione”. A quasi tre lustri di distanza da quel giorno infausto, Stella è pronto a portarsi a casa quell’iride che gli sfuggì all’epoca, sfruttando la prima fila colta oggi.

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