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L'Alpha Tauri è la seconda scuderia di Formula 1 a mostrare la sua monoposto per la stagione 2021 di Formula 1. Si chiama AT02, e ha, giocoforza, molti lati in comune con la vettura che l'ha preceduta. Merito del congelamento parziale dello sviluppo delle auto, che consente ai team di intervenire liberamente solo sull'aerodinamica. Un punto molto importante per il 2021, visto che le le scuderie cercheranno di recuperare in ogni modo possibile la deportanza persa con la modifica al fondo piatto voluta dal regolamento. Ma questo è un lavoro di fino che non vedremo fino ai test, visto che i team, Alpha Tauri compresa, cercheranno di tenere segrete le proprie soluzioni più brillanti fino al momento debito.
Si intuiscono già, però, interventi nella zona dei bargeboard. Cambia, e parecchio, la livrea, con la parte anteriore all'insegna del blu scuro e non del bianco, come nel 2020. Una scelta che rende più aggressivo l'aspetto della vettura. E, soprattutto, c'è una novità tecnica importante, che però sulla monoposto presentata oggi non si vede ancora: il nuovo muso stretto, per cui il team di Faenza ha usato i due gettoni per lo sviluppo. Vedremo questa novità sostanziale nei test. I tecnici sono anche intervenuti sulla sospensione anteriore, con bracci in carbonio. Restano invariate, invece, trasmissione e sospensioni posteriori: l'Alpha Tauri avrebbe potuto adottare le soluzioni viste sulla RB16 nel 2020, ma si è preferito un approccio conservativo.
Anche se di proprietà austriaca, vista la sua affiliazione alla Red Bull, l'Alpha Tauri mantiene l'italianità che la contraddistingue dai tempi in cui si chiamava Minardi. Dopotutto, la sede del team è ancora a Faenza, là dove nacque il sogno di Gian Carlo. Un ambiente che ben si addice a Pierre Gasly, che nel caldo abbraccio materno dell'Alpha Tauri si è ritrovato dopo l'esperienza terribile in Red Bull. La sua retrocessione si è rivelata la panacea dei suoi mali. Pierre è rinato dalle sue ceneri, ottenendo, nel 2020, una vittoria nel Gran Premio d'Italia a Monza che sa di redenzione. Sarà lui a guidare l'Alpha Tauri in una stagione in cui il team può ancora crescere.
Dopotutto, i riscontri dello scorso anno sono più che positivi. E ora c'è anche la sicurezza di poter contare sui motori Honda anche dopo l'addio del costruttore giapponese a fine 2021. Sarà la stessa Red Bull a gestire i propulsori, che saranno marchiati col suo nome, ma, grazie al congelamento delle power unit fino al termine del 2024, di fatto rimarranno invariati. Una base solida su cui costruire il progetto per il 2022, potendo contare su un pilota ormai maturo come Gasly e su un giovane talento come Yuki Tsunoda, che con Honda è affiliato da anni.
Classe 2000, Tsunoda è il primo nato del nuovo millennio ad approdare in Formula 1. Con il suo casco di foltissimi capelli neri, il suo fisico minuto e il suo sguardo timido, dimostra molto meno dei suoi anni. Ma la determinazione c'è. E Alpha Tauri ha cercato di metterlo subito a suo agio, facendogli prendere confidenza con le complesse operazioni in pista della F1 con una serie di test con una monoposto vecchia. Con soli tre giorni di collaudi pre-stagionali, a Faenza hanno preferito non rischiare. Tsunoda, insieme a Gasly, cercherà di inserirsi nel nutrito quanto agguerrito gruppo di centro classifica, come a volte è successo lo scorso anno. Un compito non facile, ma nemmeno fuori portata.