Formula 1. Alpha Tauri, presentata la AT03

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L'Alpha Tauri ha tolto i veli alla sua monoposto per la stagione 2022 di Formula 1, l'AT03
14 febbraio 2022

L'Alpha Tauri ha scelto il giorno di San Valentino per presentare al mondo la nuova compagna di avventure di Pierre Gasly e Yuki Tsunoda, la AT03. A differenza di quanto successo con i cugini della Red Bull, l'Alpha Tauri ha effettivamente mostrato la sua monoposto per la stagione 2022, anche se in uno stadio di sviluppo embrionale. E con il retrotreno, la zona con maggiori potenziali punti di contatto con la RB18, non mostrato in tutti i dettagli, in modo tale da non consentire valutazioni.  

Ad un primo sguardo si notano le pance, che idealmente creano una nervatura che rende la fiancata muscolosa. Una concezione che sembra trovarsi a metà tra la filosofia della McLaren e quella della Aston Martin, con la volontà di creare un effetto out-wash. Il muso è stretto e lungo: si spinge fino all'ultimo profilo dell'ala anteriore. Ma questa zona potrebbe essere soggetta a grandi modifiche prima dei test. La livrea mantiene lo stesso schema di colore dello scorso anno, con il blu scuro e il bianco a prendersi la scena. La sospensione anteriore presenta uno schema push-rod. Le prese d'aria, invece, sono alte e squadrate. 

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L'Alpha Tauri è reduce da una stagione in cui ha raccolto meno di quanto abbia seminato, concludendo il mondiale costruttori in sesta posizione, pur avendo in alcuni casi una velocità tale da poterla proiettare al top della classe B della Formula 1. Ma per essere i migliori degli altri serve anche una costanza in gara che il team di Faenza, pur partendo da basi solide, non ha saputo dimostrare in molti frangenti. L'obiettivo per il 2022 è farsi strada nel compatto manipolo di centro classifica, pur con la consapevolezza di non avere i mezzi di alcune concorrenti. 

E ci si attende anche una certa costanza di rendimento da parte di Yuki Tsunoda, pepatissimo rookie rivelatosi troppo acerbo per la F1 lo scorso anno. Il suo è stato un battesimo di fuoco, in cui ha mostrato di avere talento, ma ha sbagliato troppo, peccando spesso di eccessiva foga. Non aiutavano, soprattutto all'inizio, le difficoltà di comunicazione con gli ingegneri per il suo inglese traballante. Il trasferimento a Faenza, con una routine prestabilita, sembra avergli giovato, e Yuki deve capitalizzare quel potenziale visto nel quarto posto ad Abu Dhabi. È invece una certezza Pierre Gasly, pilota solido che si meriterebbe una nuova chance in un top team. Solo il tempo ci dirà se la AT03 vista oggi in versione embrionale gli consentirà di mettersi in mostra. 

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