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Si complica l'acquisizione della Lotus da parte del colosso francese Renault. Passato di mani più volte, il team di Formula 1 con base a Enstone è arrivato alla fine della stagione 2015 grazie ad aiuti esterni, altrimenti avrebbe corso il serio rischio di non poter essere al via delle ultime gare del calendario.
Renault, che proprio alla scuderia guidata da Gerhard Lopez aveva ceduto gli asset al termine del 2010, da tempo aveva mostrato l'intenzione di rientrare stabilmente nel circus iridato come costruttore completo, e non solo come fornitore di motori. Dopo aver ricevuto risposta negativa da parte della Toro Rosso, gli uomini di Viry hanno dirottato i loro sguardi proprio sulla Lotus, le cui difficoltà finanziarie rappresentavano una concreta possibilità di rilevare una scuderia senza necessariamente.
Dopo una prima lettera di intenti da parte di Renault, tuttavia, le acque sembrano essersi un po' calmate. Ecclestone, dal canto suo, getta benzina sul fuoco. «Se la Lotus non viene ceduta alla Renault, la squadra sarà costretta a chiudere perché versa in condizioni finanziarie critiche» commenta Mister E. «I problemi economici sono così grossi che non vedo come un contratto con Mercedes possa risolvere gli altri guai» prosegue Ecclestone, in riferimento alla partnership di fornitura dei V6 turbo ibridi stretta con la casa di Stoccarda.
Le intenzioni di Renault sembrano chiare: costringere la società che ha in gestione il team a dichiarare bancarotta, al fine di non dover pagare i creditori Lotus, che verrebbero liquidati tramite il tribunale fallimentare. Esiste, tuttavia, un problema di carattere burocratico: se la scuderia di Enstone dovesse riprendere il nome “Renault” già dal 2016, non sussisterebbero i criteri per le assegnazioni dei circa 100 milioni di dollari maturati grazie ai diritti tv.