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Alla vigilia, l'unica cosa che sembrava poter ostacolare la vittoria del titolo da parte di Hamilton era l'ennesimo inconveniente tecnico, ma stavolta la cattiva sorte ha colpito Rosberg, trasformando la gara del tedesco in un calvario e quella dell'inglese in una cavalcata trionfale. Non si pensi però ad un regalo: Hamilton ha vinto meritatamente titolo e gara, superando momenti difficili e una strenua resistenza da parte di Rosberg. La gara di Abu Dhabi non è stata certo la più difficile per lui e nemmeno la più spettacolare, ma immaginiamo che l'inglese dalla prima all'ultima curva abbia sentito con trepidazione ogni rumore e vibrazione dell'auto, e questo probabilmente è stato più difficile di qualsiasi duello ruota a ruota. In ogni caso, voto 10 a Hamilton, campione!
Rosberg un vero combattente, Massa rinato
Voto 9 a Rosberg, che esce sconfitto ma a testa alta da questo mondiale e da questa gara: a Hamilton bastava un secondo posto e con una Mercedes così era un risultato sicuro, salvo inconvenienti tecnici. Il tedesco quindi poteva solo vincere e sperare che qualcosa accadesse. Ha fatto la pole, ma ha sbagliato la partenza (un errore ininfluente, con il senno di poi), il resto è già storia. Una sconfitta senza colpe, se non quella di essere stato (di poco) meno efficace di Hamilton nell'arco di tutta la stagione.
Voto 9 anche a Massa, che sfiora l'impresa dopo una stagione di rinascita e una gara condotta sempre in zona podio: al via supera il compagno di squadra e naturalmente approfitta dei problemi di Rosberg, però rimane il dubbio che se ci avesse creduto di più fin dai primi giri forse oggi staremmo a parlare della sua vittoria a sorpresa. Chi invece ha dato il tutto per tutto, dal primo all'ultimo giro, è Ricciardo: partito dai box per colpe non sue, ha rimontato con caparbietà fino al 4° posto, annichilendo ancora una volta la concorrenza interna di Vettel. Una gara finale da voto 10 per il pilota che è stato la sorpresa più bella del campionato.
Vettel è rimasto in letargo
Voto 7,5 a Bottas invece, che parte malissimo e poi fatica più del dovuto, forse, a riportarsi alle spalle del compagno di squadra: coglie comunque il sesto podio stagionale, ma non è stata la sua gara più bella. Solo voto 6 a Vettel, e ad essere onesti è una sufficienza un po' generosa, come quella regalata dall'insegnate all'ultima interrogazione dell'anno per non dover proprio bocciare: parte dai box per la squalifica come Ricciardo, ma mentre l'australiano arriva 4°, lui si ferma all'8° posto a più di 30 secondi dal suo compagno di squadra. Nessuno ha ancora capito esattamente cosa sia successo quest'anno al campione tedesco, ma quella di Abu Dhabi è stata a ben guardare la gara simbolo di un campionato fallimentare per lui.
Chi invece non ha niente da rimproverarsi è Button, che nell'ultima gara dell'anno - e forse della sua carriera in F1 - si qualifica davanti a Magnussen e in gara porta la sua MacLaren ancora una volta al miglior risultato possibile, anche se è "solo" un 5° posto. Di questo però l'inglese non ha colpe, quindi per lui voto 8,5. Sperando di rivederti ancora il prossimo anno, Jenson. Voto 5,5 a Magnussen invece, che sicuramente aveva il potenziale per conquistare qualche punticino ma chiude solo 11° una gara piuttosto incolore. Per il danese, comunque, è tutta esperienza utile.
È tornato sui suoi standard migliori, invece, Hulkenberg, 6° dopo avere superato un bel po' di auto tra cui quella di Perez: forse è poco spettacolare, ma è veloce e concreto, e per un team di metà classifica un pilota così è una risorsa preziosa. Voto 8. Una bella gara, comunque, è anche quella di Perez, che quest'anno ha dimostrato di essere cresciuto molto come pilota e anche ad Abu Dhabi ha badato giustamente a portare a casa dei punti, stando lontano dai guai: voto 7,5, concreto.
“Qualcuno gentilmente spieghi a mister Ecclestone che i tifosi di F1 non sono degli aspiranti architetti”
Ferrari imbarazzanti
A questo punto tocca per forza parlare dei ferraristi: Alonso e Raikkonen hanno chiuso rispettivamente 9° e 10° superati da entrambe le Force India, ma anche dalle Red Bull che partivano in fondo alla griglia. Lente e impacciate, con la capacità poco invidiabile di macinare le gomme dopo pochi giri, le monoposto di Maranello hanno disputato una delle gare più brutte di un campionato che per fortuna è ormai alle spalle. In un contesto tecnico così, dare un voto ai piloti è sempre difficile, per cui ci limitiamo al 6 politico per Raikkonen e a un 6,5 per lo spagnolo che comunque, fino all'ultimo, ha dato la sensazione di provarci sempre, anche quando non c'è niente per cui lottare e ha già in tasca un contratto con un'altra scuderia. La sua caparbietà mancherà ai tifosi, anche a quelli a cui in fondo in fondo non è mai stato simpatico.
Regia di Ecclestone: l'incarnazione dell'anti-sport
Voto 3 ad Abu Dhabi, scintillante e sfarzoso contesto per concludere il Mondiale: la pista ha poco da dire come tracciato e si fa apprezzare solo per lo sfondo architettonico. Non a caso la regia di Bernie Ecclestone ci ha fatto seguire più di mezza gara con inquadrature ampie o dall'alto, dalle quali in effetti il contesto era emozionante, anche se della guida dei piloti si capiva poco o niente. Qualcuno gentilmente spieghi a mister Ecclestone che i tifosi di F1 non sono degli aspiranti architetti, ma degli appassionati che si emozionano per una curva presa con l'acceleratore a tavoletta più che per un tunnel realizzato per passare sotto ad un albergo, per un controllo al limite più che per il numero di yacht attraccati a bordo pista. Insomma non ci siamo, ma la tendenza pare essere questa, per lo meno finché gli organizzatori avranno i soldi, cioè per molti molti molti anni.
Voto 10, invece, alla buona sorte - di Hamilton e di noi tutti - che ha fatto sì che l'insana idea del doppio punteggio in questa gara non facesse alcuna differenza. Altrimenti, più che di finale a sorpresa, avremmo dovuto parlare di beffa, per il pilota inglese ma anche per tutti noi che come bambini continuiamo, nonostante la FIA, a incantarci a guardare queste macchinine colorate girare in tondo. L'anno prossimo pare che l'esperimento non sarà ripetuto e almeno questo pericolo forse è scampato, in attesa di nuove e artificiose idee per rendere più emozionante uno sport che era decisamente più emozionante quando nessuno si arrovellava su come renderlo tale.
Le pagelle di Abu Dhabi 2014
Hamilton: 10
Ricciardo:10
Buona sorte per doppio punteggio ininfluente: 10
Rosberg: 9
Massa: 9
Button: 8,5
Hulkenberg: 8
Bottas: 7,5
Perez: 7,5
Vettel: 6
Alonso: 6
Raikkonen: 6
Magnusse: 5,5
Tracciato di Bu Dhabi: 3