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Parafrasando frasi celebri ormai lontane, hanno vinto "a casa loro", leggi Ferrari. Nel feudo Rosso di Imola, la Red Bull totalizza una doppietta pesante, con tanto di Grand Chelem “rafforzato” – pole, giro più veloce, vittoria nella Sprint e nella gara, restando sempre al comando – per Max Verstappen. Quella che avrebbe dovuto essere una festa per i tifosi della Ferrari si è trasformata invece in una cocente delusione, con Charles Leclerc sesto e Carlos Sainz ritirato.
Proprio il ko di Sainz a inizio corsa ha reso Leclerc vulnerabile all’attacco a due punte della Red Bull. Il team di Milton Keynes ha sfruttato sapientemente Perez come pedina per mettere in difficoltà Leclerc. Il messicano ha fatto da tappo, permettendo a Verstappen di costruirsi un vantaggio utile a gestire la corsa. E che Perez ne avesse di più risulta evidente dando un’occhiata ai tempi sul giro.
Perez, infatti, otteneva crono rapidi nel momento in cui Leclerc gli si avvicinava, in modo tale da toglierselo di torno. Una volta distanziato a sufficienza il rivale, rallentava nuovamente il ritmo. Non solo: al momento del pit stop di Leclerc per montare le rosse, la Red Bull ha deciso di marcare con Perez, coprendosi da ogni eventualità, compreso un potenziale giro più veloce in gara, e di far fermare anche Verstappen nel corso del giro successivo. Senza Sainz, la Ferrari non ha potuto sfruttare una seconda pedina.
Le speranze di Leclerc di conquistare un podio si sono infrante contro un cordolo alla Variante Alta. Sarebbe stata una magra consolazione, oggi. Ma questo mondiale non è uno sprint, ma una maratona. E raccogliere punti pesanti è fondamentale per la Ferrari, in questo momento. Indubbiamente il tempo variabile sulle rive del Santerno non ha aiutato la Rossa, che avrebbe preferito un weekend più lineare, senza pioggia. Il danno in classifica, visti i problemi di affidabilità della Red Bull, è relativo. Ma dopo un digiuno di anni, e un weekend in mezzo al fango, i tifosi della Ferrari avrebbero meritato un risultato diverso.