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La Red Bull RB20, la monoposto della scuderia di Milton Keynes per la stagione 2024 di Formula 1 presentata ieri, ha subito attirato l'attenzione, a cominciare dai "giochini" del team, che ha mostrato rendering farlocchi, mentre la vera vettura era quella in studio con Max Verstappen e Sergio Perez. Nell'evolvere la dominante RB19, i tecnici guidati da Adrian Newey si sono presi il lusso di recuperare soluzioni adottate dalla Mercedes con scarso successo, integrandole su una base dall'indubbia efficienza.
Per quello che abbiamo visto alla presentazione, il muso della Red Bull RB20 è molto lungo, e si appoggia all'inizio del primo elemento dell'ala anteriore, come lo era quello Mercedes. Curioso, po. il disegno iniziale del muso che richiama un becco a papera. Ma a destare l'attenzione è la zona delle prese d'aria dei radiatori. Anche se le immagini sono state deliberatamente oscurate e quelle dei rendering non presentavano bocche ai radiatori, si presume siano verticali e sottili attaccate ai lati del telaio proprio come lo erano quelle Mercedes dello scorso anno ad inizio stagione. L'airbox, invece, è più squadrato e con forma e canalizzazioni interne come quelle Mercedes.
Sul fronte dello smaltimento del calore, sulla Red Bull RB20 si notano dei grossi bazooka, rigonfiamenti a salsicciotto posti molto in alto proprio come lo erano quelli Mercedes lo scorso anno. Nel caso della Red Bull, però, sul finale in coda scendono in maniera esagerata per smaltire calore vicino allo scivolo estrattore. Le pance invece, mantengono il concetto dello scorso anno, a spiovere e sollevate dal fondo. Al posteriore nella zona interna vicino al motore sono più corte rispetto alla zona esterna. Originale ed inedita la zona iniziale in alto: un pronunciato labbro si esternde in avanti sin davanti l'abitacolo. Questo è ciò che abbiamo visto ad oggi della RB20. La scopriremo nei dettagli in Bahrain, nei test pre-stagionali al via il 21 febbraio.