Formula 1 2023: le monoposto di oggi non sono fatte per correre sul bagnato?

Formula 1 2023: le monoposto di oggi non sono fatte per correre sul bagnato?
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Tra muri d'acqua alzati dalle monoposto e ripetuti giri di formazione, durante la Sprint del Gran Premio del Belgio 2023 di F1 è sorto spontaneo il dubbio sull'idoneità delle monoposto attuali alle corse sul bagnato
29 luglio 2023

Le monoposto dell’era dell’effetto suolo non sono fatte per correre sul bagnato? La domanda ci è sorta spontanea nel corso della Sprint del Gran Premio del Belgio 2023 di Formula 1. Sono serviti cinque giri di formazione alle spalle della Safety Car prima che i piloti potessero prendere davvero il via, sollevando veri e propri muri d’acqua. La questione della visibilità assume una rilevanza ancora maggiore a Spa, pista che nasconde insidie pericolose. Ma viene da pensare che il problema prescinda dalla pista. Ma cosa ne pensano i piloti?

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“Credo di avere una visione diversa rispetto a Max – ha spiegato Pierre Gasly, terzo al traguardo della Sprint -. La situazione si può solo giudicare in relazione alla posizione ricoperta in pista. Io ero sesto, e sono sicuro che quando si è primi o secondi la situazione è molto diversa, così come è decisamente peggiore nel caso in cui ci si trovi molto indietro. Bisognerebbe chiedere a tutti i piloti, ma io non vedevo niente”.

“Se Max o Oscar si fossero trovati in mezzo al rettilineo, ci sarebbe stata una collisione – ha osservato Gasly -. Non avevo visibilità a 20/30 metri. Si spera sempre che le cose vadano per il meglio, ma non mi sono sentito al sicuro. Quando siamo ripartiti, ho sperato che nessuno finisse fuori pista o si fermasse in mezzo al rettilineo”. È inevitabile che certe circostanze riportino la mente di Gasly a quanto successo al suo amico Anthoine Hubert, morto proprio a Spa con una dinamica che in caso di pioggia risulterebbe ancora più inevitabile.

A Spa la direzione gara ha usato la massima prudenza nella gestione della Sprint
A Spa la direzione gara ha usato la massima prudenza nella gestione della Sprint

Sappiamo tutti cosa è successo in passato – ha puntualizzato il francese dell’Alpine -. Non è una questione di condizioni, ma di visibilità. I muri d’acqua sono talmente ampi con queste macchine, l’acqua resta nell’aria. È una scelta difficile. Vogliamo correre, ma allo stesso tempo basta solo una persona ferma nel posto sbagliato perché le cose vadano male”.

Max Verstappen, solitamente piuttosto tranchant quando si parla della mancanza di sicurezza, oggi si schiera invece con i colleghi. “Le cose sono peggiorate da quando arrivai in F1 – ha riflettuto -. È per via delle gomme più larghe e delle monoposto ad effetto suolo. Ma anche nelle categorie minori la visibilità era piuttosto scarsa. Sfortunatamente sono accaduti degli incidenti nel corso degli anni, ed è brutto che a volte servano degli schianti perché si cambino le cose”.

Max Verstappen alle spalle della Safety Car nella Sprint del GP del Belgio 2023 di F1
Max Verstappen alle spalle della Safety Car nella Sprint del GP del Belgio 2023 di F1

Verstappen ha poi svelato un retroscena riguardo alla Sprint che indubbiamente fa riflettere.Oggi a volte non riuscivo nemmeno a vedere la Safety Car, ed ero davanti. Se si vuole evitare il problema della visibilità, oggi non si può correre sul bagnato. È qualcosa che va analizzato. E poi c’è la questione gomme: gli pneumatici da bagnato estremo devono avere una finestra migliore di utilizzo”.

Gli fa eco il team principal della Mercedes, Toto Wolff. In un incontro con la stampa presente in pista cui ha partecipato anche Automoto.it, Wolff ha invocato dei cambiamenti sul fronte delle gomme. “È qualcosa che i team devono discutere insieme a Pirelli, il fatto che le gomme da bagnato non offrano le prestazioni che ci aspettiamo. Ma sono sicuro che Pirelli riuscirà a ottimizzare gli pneumatici”.

La situazione prima della partenza della Sprint
La situazione prima della partenza della Sprint

In attesa di novità in questo senso, Wolff ha lodato la gestione da parte della direzione gara della Sprint di oggi. “A Spa sono occorsi due incidenti terribili, l’ultimo dei quali sotto la pioggia, quando i piloti non potevano vedere per via dei muri d’acqua. Era necessario che l’approccio qui fosse il più prudente possibile. Fare quei giri di formazione è stata la cosa migliore. Il fatto che dovessero essere dedotti dai giri della corsa è un'altra questione, ma il regolamento attuale non consente di fare altrimenti”.

Restano però anche dei dubbi sulla pista belga. “Spa e in particolare l’Eau Rouge sono ciò che rende la F1 uno sport di gladiatori. Ma le auto sono molto veloci e l’acqua alzata dalle gomme è troppa. Cosa possiamo fare insieme per far sì che questo magnifico tracciato resti in calendario, aumentando nel contempo la visibilità?”, si chiede Wolff. Una cosa è certa: correre con il bagnato con le monoposto di oggi è un’impresa proibitiva. E bisognerebbe intervenire affinché non lo fosse.

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