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Il 2021 della Red Bull comincia ufficialmente oggi, con la presentazione della RB16B, la vettura della scuderia di Milton Keynes per la stagione di Formula 1 che si appresta a iniziare. Già dalla scelta del nome, con quella B a completare la sigla dello scorso anno, si intuisce come la monoposto della Red Bull per il 2021 sia strettamente imparentata con quella del 2020. Prima di tutto per via delle limitazioni allo sviluppo, e in secondo luogo perché la Red Bull, così come le sue rivali, si è tenuta qualcosa per sé. Meglio non scoprire anzitempo tutta la creatività dei tecnici per sopperire alla perdita di deportanza dovuta al taglio al fondo piatto voluto dal regolamento tecnico 2021, dopotutto.
La RB16B, insomma, si mostra al mondo, ma non si scopre del tutto. Vedo e non vedo, in attesa dei test pre-stagionali in Bahrain, in cui avremo un quadro più chiaro. A ben guardare, si nota qualche ritocchino nella zona del fondo all'altezza delle pance e sulla feritoia del musetto. In ogni caso, la speranza della Red Bull è che le anomalie aerodinamiche che avevano reso la RB16 un toro scatenato, quasi indomito, siano state risolte una volta per tutte. Sono state frutto di qualche singhiozzo nella trasmissione di dati dalla galleria del vento. Quello che funzionava lì non sempre aveva riscontri positivi in pista. Un nodo cruciale da sciogliere per poter dare a Max Verstappen e Sergio Perez una vettura di più facile interpretazione rispetto al 2020.
Sotto il cofano c'è l'ultima generazione della power unit firmata Honda, che Red Bull continuerà a impiegare fino al termine della stagione 2024, ma con badge proprio. È questa la grande vittoria della Red Bull, arrivata a motori fermi. La scuderia di Milton Keynes è stata in grado di muoversi come un'equilibrista sul filo dei delicati rapporti politici che animano la F1 per assicurarsi un futuro nel Circus. Importantissimo per la F1 stessa, che, allo stato attuale delle cose, non può permettersi defezioni da parte di alcun team, tantomeno uno di prima fascia. Hanno ottenuto quello che volevano, Chris Horner e Helmut Marko, e possono guardare con maggiore serenità al 2022.
Ma, prima della rivoluzione tecnica del prossimo anno, c'è un campionato tutto da vivere. Con una coppia di piloti inedita. Finalmente la Red Bull non gioca più con uno schema a una punta sola. Tradendo l'ormai consolidata filosofia di promozione dei talenti del vivaio, si sono assicurati i servigi di Sergio Perez. Pilota costante, di grande esperienza, che, come Verstappen, negli anni ha saputo smussare gli spigoli della sua personalità. Ma non abbastanza da renderlo un agnellino. Sfruttando le debolezze di Valtteri Bottas, Max e Sergio potrebbero far avvicinare la Red Bull alla Mercedes nel mondiale costruttori. Pensare a un risultato migliore di questo sarebbe utopistico. Dipenderà comunque tutto da quella RB16B che oggi si è mostrata per la prima volta al mondo.
⏯ And now for the B-Side 💿 Meet the RB16B #ChargeOn 🤘 pic.twitter.com/2XrH3G4AP0
— Red Bull Racing (@redbullracing) February 23, 2021