Formula 1 2017: ritorno al futuro

Formula 1 2017: ritorno al futuro
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Reintroduzione del rifornimento e gomme più larghe sono le novità individuate dallo strategy group della F.1. Sono soluzioni datate, che comporterebbero più costi e sollevano più di un dubbio...
22 maggio 2015

La F.1 guarda al domani girandosi indietro. Dopo la riunione dello strategy group, che dovrebbe disegnare le monoposto e le regole del futuro, è emerso un quadro che di nuovo non ha nulla, ma anzi riprende alcune vecchie cose buttate in soffitta perché obsolete e fuori tempo massimo. Si comincia dal rifornimento. 

Cambiare per rifornire

Fare una monoposto che preveda il rifornimento vuol dire buttare via le auto attuali e pensarne di nuove per diversi aspetti. La prima, il serbatoio attuale è di 100 kg di capacità. E’ inutile, a parità di consumo e benzina a disposizione, mantenere un serbatoio di queste dimensioni, si dovrà ridurne la capacità in modo da avere baricentri più bassi e poter sfruttare lo spazio in più spostando motore o accessori più vicini al baricentro. Cambia di conseguenza anche l’aerodinamica e i centri di pressione dinamica, quindi si tratta di fare una macchina completamente nuova che ha bisogno di ore di studi in galleria del vento, quindi il risparmio di regole fisse e stabili nel tempo va a farsi benedire. Come si dovranno rifare le scocche per sopportare i carichi durante i rifornimenti, quindi la zona deve essere rinforzata con standard diversi. Per risparmiare soldi i fenomeni della F.1 hanno imposto da due anni i rapporti del cambio fissi, ovvero non puoi nemmeno cambiare marcia perché costa troppo…

Più peso, più gente al seguito

Rifornire una monoposto vuol dire avere due apparecchi per la benzina (uno attivo e uno di scorta) e se son due le auto magari averne quattro tanto per non sbagliare. Si tratta di strutture che pesano un centinaio di kg e ogni kg costa circa 45 euro nel trasporto aereo, quindi solo per uno strumento ci vogliono 4500 euro a bilancio in più per ogni gara (18000 euro se son due) moltiplicato per la stagione di 20 gare si tratta di un aggravio di circa 400 mila euro di spese. Certo, fanno ridere rispetto a quello che spendono solo di acqua minerale in un team, ma oltre ai macchinari ci sono più meccanici da portare in giro, ovvero oltre ai soliti tre per ruota (e fan 12) più crick (altri 2) e segnalatore ce ne vogliono altri due-tre per azionare lo strumento. Aggiungere costi di trasporto e stipendi…  

A che serve avere auto che dovrebbero consumare meno ma devono fermarsi ai box perché non possono finire la corsa con la stessa benzina a bordo?

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Meno consumi, più consumi

L’assurdo, che fa inorridire Bernie Ecclestone, è che resteranno questi motori ibridi, che lui odia e che la Mercedes difende come baluardo della ricerca industriale. Per andare più veloci oltre alla riduzione del peso delle vetture (e quindi ricerca sui materiali leggeri e altre spese etc etc) i motori dovevano consumare meno. Infatti si è passati da 1,4 km al litro a 2,7 con i 100 kg a disposizione. Ora se resteranno sempre 100 i kg a disposizione, ma coi motori tirati al massimo (aumento del regime di rotazione) a che serve avere auto che dovrebbero consumare meno ma devono fermarsi ai box perché non possono finire la corsa con la stessa benzina a bordo? E’ un controsenso che non esclude i rischi al pit stop, con incidenti sempre in agguato, a meno che il rifornimento non lo faccia il pilota mettendo la tessera punti nella macchinetta, prende la pompa si fa il pieno e poi torna in auto come facciamo noi comuni mortali. 

Gomme spalla larga

Si parla anche di gomme più larghe per dare più aderenza, ovvero dopo 20 anni tornare alle 18 pollici di battistrada dopo che per anni ci hanno imposto le 15 e per giunta scanalate per farle scivolare meglio. Ora pensate a un costruttore (dal 2017 potrebbero essere in gioco alternative a Pirelli) che senza fare prove, senza poter sviluppare le coperture (come succede anche oggi agli italiani) devono mettere in pista una gomma basata sulla fiducia con motori che dovrebbero dare 1000 cavalli invece degli 800 di oggi.

 

E per ora ci fermiamo qua perché altri dubbi verranno a galla nei prossimi giorni. Quello che è certo è che i fenomeni della F.1, fin tanto che si faranno le regole da soli, non andranno da nessuna parte e il circo rischia di affondare sempre più. 

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