Formula 1 2016, l'analisi dei test di Barcellona

Formula 1 2016, l'analisi dei test di Barcellona
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Conclusasi a Barcellona la prima tranche dei test pre-stagione di Formula 1, è tempo di fare le prime valutazioni sulla forma dei team
26 febbraio 2016

Finito il primo giro di valzer dei collaudi invernali, comincia a delinearsi il quadro della stagione, anche se dopo un primo test è ancora troppo presto per fare delle valutazioni di merito. Cioè non è il caso di festeggiare se davanti a tutti c’è la Ferrari, non è il caso di drammatizzare se dovesse cambiare qualcosa. Prima del GP del Bahrain non si capirà molto di più e questo perché in Australia, con una prima linea di valori schierata, le condizioni della pista sono talmente particolari che le sorprese di Melbourne potrebbero non essere più tali fin dalla seconda gara, in Bahrain appunto, per la semplice ragione che questa pista ha curve veloci, staccate durissime e accelerazioni importanti. Ergo, da qui si capisce meglio come finirà la stagione. In Spagna, per ora, si è capito qualcosina, proviamo ad elencarla.

Ferrari

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Kimi Raikkonen al volante della SF16-H
Kimi Raikkonen al volante della SF16-H

Hanno lavorato soprattutto cercando la prestazione migliore, lo dimostra l’uso massiccio di gomme ultramorbide, quelle da un secondo in meno al giro, e nelle simulazioni varie. Sono rimasti fermi per problemi tecnici (normale in questa fase) e i due piloti hanno detto che la macchina è più guidabile. Merito della nuova sospensione anteriore push rod, puntone, che favorisce la sensibilità dei piloti attuali. La scelta di cercare le prestazioni è presto detta: se una macchina è veloce ma si rompe, una volta che si aggiusta l’affidabilità la velocità resta. Se una macchina è lenta e non si rompe, non servirà a nulla. Meglio non parlare di quelle lente che si rompono pure (ogni riferimento alla McLaren Honda non è casuale…). Quindi, secondo la filosofia di Allison, prima spremiamo il massimo, poi cerchiamo di capire se dobbiamo correre ai ripari in qualche settore.

Raikkonen è stato ancora più lento di Vettel ed è sembrato il più realista quando ha detto che spera di lottare al vertice. Mica di vincere il mondiale, badate bene, e conoscendolo le sue dichiarazioni son quelle da prendere per buone

A discapito della rossa ci sono i pochi km percorsi nei test (1643 contro i 3142 della Mercedes, cioè in 4 giorni i tedeschi hanno percorso 1500 km in più, il doppio in pratica) e qualche cedimento sospetto. Il via vai di meccanici da Maranello a Barcellona con pezzi di ricambio come bagaglio al seguito dimostra che hanno già preventivato lo sviluppo. Raikkonen è stato ancora più lento di Vettel ed è sembrato il più realista quando ha detto che spera di lottare al vertice. Mica di vincere il mondiale, badate bene, e conoscendolo le sue dichiarazioni son quelle da prendere per buone. Il fatto che la SF16-H sia completamente diversa dalla vettura dell’anno scorso rende onore allo staff Ferrari, ma è anche vero che questa macchina era quella che avrebbe dovuto correre un anno fa e che per varie ragioni non si fece in tempo a schierare…A vista non sembra un fulmine di guerra, nel senso che presenta soluzioni aerodinamiche ed estetiche che altri avevano l’anno scorso. Arrivare dopo non è un merito in F.1, la speranza è che sia una macchina concreta, priva di fronzoli e quindi efficace.

Mercedes

Il vice campione del mondo 2015, Nico Rosberg, sulla W07 Hybrid
Il vice campione del mondo 2015, Nico Rosberg, sulla W07 Hybrid

Lo abbiamo detto prima, 3142 km in 4 giorni, quasi 800 km al giorno, coi due piloti messi KO dalla fatica. E mai un guasto… Non hanno segnato tempi veloci, non hanno usato le gomme ultramorbide, ma son sempre lì a portata di schioppo. Ovvero, i tedeschi hanno affrontato il lavoro in maniera opposta alla Ferrari. Sanno di avere una macchina veloce (basta che vada come la vecchia e son lì davanti) e hanno lavorato sull’affidabilità, sulle regolazioni e hanno portato innovazioni varie. Dal musetto con il sistema S Duct, dai deviatori di flusso laterali frazionati, a tantissimi particolari che forse non si useranno mai, come il musetto che è sotto osservazione dalla FIA. Ma hanno mostrato che si può ancora migliorare, inventarsi qualcosa di nuovo e questo, a Maranello, deve preoccupare. E la tensione dei box della rossa forse era dovuto anche a questo. Quando erano convinti di aver fatto un buon lavoro, ecco che i tedeschi se ne escono con altre cose…

Red Bull

L'australiano Daniel Ricciardo al volante della RB12
L'australiano Daniel Ricciardo al volante della RB12

Hanno preso in giro Helmut Marko quando ha detto che questo è il miglior telaio mai costruito dalla Red Bull, poi guardi le velocità del motore Renault e capisci che anche se non son davanti, Marko ha ragione. Newey ha lavorato bene, di fino, ora bisogna capire se i francesi di Renault (alle prese coi problemi del proprio team) capiranno di dover dare una mossa alla Red Bull se vogliono ottenere dei vantaggi, oppure la stagione dei bibitari è segnata senza averne colpa (a parte l’errore strategico di mandare tutti a quel paese senza avere un motore di riserva in casa…). Macchina sana, interessante, camuffata nel colore scuro, e penalizzata da un motore che è lo stesso dell’anno scorso.

McLaren

L'asturiano Fernando Alonso al volante della sua MP4-31
L'asturiano Fernando Alonso al volante della sua MP4-31

C’era attesa per il nuovo motore, che ancora non si è visto. Ma che qualcosa sia andato storto non lo dicono i dati in pista, con Alonso e Button penultimi con 1196 km percorsi, quanto il fatto che l’elettronica del motore era la vecchia e la nuova va ancora in frantumi. Il progettista Arai è stato scaricato per gli scarsi risultati. Ma perché farlo ora invece che a fine 2015? Per la semplice ragione che i giapponesi hanno voluto dare fiducia, gli hanno fatto finire il lavoro di sviluppo, poi una volta visti i risultati, hanno preferito voltare pagina. Se lo avessero fatto l’anno scorso, gli scarsi risultati di quest’anno potevano essere addebitati ad Arai e lo staff nuovo avrebbe avuto l’alibi. Invece così alibi non ce ne sono. Ora resta da capire se risolveranno tutti i problemi (o quasi) visto che il telaio pare essere buono, anche se le velocità massima sono davvero scarsine.

Gli altri

Romain Grosjean in azione sulla VF-16
Romain Grosjean in azione sulla VF-16

Interessante il debutto Haas, con telaio Dallara e motore Ferrari. Hanno perso un’ala anteriore il primo giorno, ma ci sta in questa fase. Renault sta costruendo il team ma con due piloti giovani e senza esperienza, qualsiasi problema ha già pronto il proprio alibi. La macchina non va ancora, il motore non ha potenza, il tutto è da costruire. Williams ha girato abbastanza, sembra onesta, un buon rincalzo così come la Force India che non ha colpito per fantasia e forme. Alla Manor stanno capendo ancora cosa fare mentre la Toro Rosso ha girato parecchio col motore Ferrari 2015, cercando affidabilità prima che le prestazioni mentre la Sauber aveva ancora la macchina vecchia, per cui da settima prossima si capirà qualcosa di più ma ad occhio la scala dei valori non sembra essere cambiata. Purtroppo…

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