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Spa-Francorchamps - Anche se la FIA, tramite il delegato Charlie Whiting, ha detto che a Sochi la pista è in ordine e tutto è pronto per ospitare il primo GP di Russia, continuano i malumori nel circo iridato per la corsa. La Petronas, sponsor della Mercedes, è una azienda statale malese e dopo l’abbattimento del jet della Malaysian Airlines ha espresso più volte la volontà di non aderire alla corsa.
A Petronas non va giù il GP di Russia
Si cerca un compromesso e una idea che circola è quella di togliere tutte le scritte Petronas da auto, team e cartellonistica. Ma la situazione Russia-Ucraina ha creato problemi anche alla Ferrari, che a causa delle sanzioni verso il governo di Mosca, ha visto bloccate tutte le importazioni delle sue supercar, con ritardi e perdite di incassi davvero notevoli, visto il livello degli ordini che arrivano da quelle parti.
Problemi anche per Maserati e le altre Case che vendono Supercar (vedi Lamborghini) per cui alla fine le sanzioni si stanno ritorcendo contro chi le ha volute mentre di fatto la situazione politica non è cambiata di una virgola. Altro problema per Sochi sono i voli. Tutti pieni, in overbooking, non si trova un posto da mesi e le compagnie aeree non hanno intenzione di sbloccare la situazione.
I team si stanno organizzando con dei voli charter (la Ferrari lo fa già per le gare in Europa) ma tutto il resto del circo è in crisi. Lufthansa non ha voli sufficienti, la Turkish Airlines ha un volo quotidiano già bloccato da marzo, la Aeroflot via Mosca è molto scomodo e via di questo passo. Per non parlare della logistica e dei visti e permessi di guida che servono in Russia per muoversi adeguatamente. Sarà pure un GP importante, ma nel paddock la maggior parte non ne sentiva la necessità…