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Budapest – Passata la boa di metà campionato, la F.1 va in vacanza per un mese, tornerà in pista il 2 settembre in Belgio con la dodicesima prova del mondiale. Si, è vero che metà stagione cadeva in Germania, ma la vera pausa comincia ora, quindi alla luce dei risultati ungheresi, è possibile fare un primo bilancio.
10 e lode: Medaglia d’oro, anzi tre, a Fernando Alonso e alla sua Ferrari. Partiti con una macchina che sembrava una tagliaerba riuscita male, lavorandoci attorno di fino, sono saltate fuori tre vittorie incredibili e la testa della classifica iridata. Anche se Hamilton ha vinto domenica a Budapest (8 quando non fa sciocchezze… secondo successo dell’anno dopo il Canada), la vera rivelazione è proprio la rossa, perché in un modo o nell’altro, anche quando va male, Alonso ci mette una pezza.
Alonso da 10 e lode: conduce il mondiale a +40 su Webber
Domenica non è andato oltre il quinto posto, ma visto che Webber (fra il 6 e il 7 una medaglia d’oro, a Montecarlo) è arrivato dietro, pur non vincendo, pur vedendo Hamilton e Vettel davanti, alla fine lo spagnolo se ne va in vacanza con 40 punti invece dei 34 di vantaggio che aveva dopo la vittoria in Germania, e scusate se è poco: «Spero che questo “tesoretto di punti” possa durare fino alla fine, prima o poi mi aspetto che si facciano sotto, ma lo sapevamo dal Canada, poi da Valencia, Silverstone e via così. Invece guarda dove siamo…» ha analizzato Alonso.
Se una Ferrari va bene, l’altra non esiste. Massa, voto 4 (siam di manica larga…), non aiuta il team, fatica a guidare la vettura e non riesce ad ingranare. Peccato, se fosse stato solo lui il pilota di punta della Ferrari, a quest’ora faremmo i conti con la Force India e la Catheram. Forse… Qualcosa non torna, in squadra lo sanno, il pilota anche, ma non lo dicono a noi, per cui limitiamoci ai punteggi.
Red Bull in calo
Ci fosse un premio delusione dell’anno, voto 5 la Red Bull porterebbe a casa tutti i trofei. Con i commissari che hanno fatto modificare 3 volte i porta mozzi, due volte lo scivolo e una la mappatura del motore, ora si parla di correttore di assetto. Vietati. Insomma, non solo è la macchina che ha pagato dazio rispetto all’anno scorso, ma è pure piena di sospetti. Figurarsi se dovesse tornare a vincere.
Fra Vettel (5 e 6 con nervosismo) e Webber, il primo è colui che annaspa, l’altro è lì, secondo in classifica, senza infamia e senza lode. Quindi sufficiente, almeno l’australiano. E’ Vettel che non ne viene fuori, domenica han pure sbagliato strategia e si è giocato il podio. Per la serie promesse non mantenute, ci mettiamo la Lotus e i due Grosjean (3 per le partenze sbagliate, 7 su 10 con botto e 8 per la velocità in gara) e Raikkonen, (5 in qualifica, 7 in gara).
Button: serve una marcia in più
Podii, prime file, ma niente di più. Insomma, bella macchina ma per il resto, scarsini… Scarsino anche Button (9 a inizio stagione, a chi l’ha visto dopo…) che non riesce proprio a guidare la macchina come a inizio anno, segno che il nuovo…bilanciamento non si addice al suo stile di vita che (voto 10) peraltro è brillantissimo fuori dalle gare, con fidanzata modella che lo segue come un cagnolino e lui con frotte di spasimanti a sospirare tenere
Ma già che siamo in famiglia, un bel 12 per la simpatia al papà John, vera anima naif di questa F.1 artificiale. E parlando di voti alti, 10 allo staff Pirelli che opera in cucina (non vorrete mica privare il vostro cronista del giusto companatico, vero?) e che con tanta pazienza ci assistono sulle piste del mondiale. Infine un voto di incoraggiamento a Stella Bruno. Per la serie le domande impossibili, ha chiamato per 5 gare di fila Felipe Massa col nome Fernando, tanto che ormai i cameramen in montaggio tagliano la parte incriminata. E poi uno si domanda perché il brasiliano sia in crisi di identità…