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Alonso, che ha un cervello grande almeno quanto il suo piede destro, lo andava dicendo da tempo: non si può pensare di vincere il mondiale solo con i piazzamenti, confidando sulla roulette russa degli incidenti e dei guasti, anche perché prima o poi tocca a tutti. E a Suzuka, come già a Spa, è toccato proprio all’asso spagnolo tornare a piedi ai box, tra l’altro senza colpe. Ora, con soli quattro punti di margine su Vettel, si riparte da capo, con un piccolo dettaglio: la Red Bull oggi è da 5 a 8 decimi al giro più veloce della Ferrari.
Così, a dispetto della classifica non troppo compromessa, l’impresa sembra essere piuttosto disperata, a meno che a Maranello non cavino dal cilindro un’evoluzione da mezzo secondo al giro. Molto difficile a questo punto della stagione, anche perché l’unico tecnico in grado di riuscirci lavora guarda caso per i “bibitari”, che infatti a Suzuka hanno compiuto l’ennesimo, sorprendente progresso sul piano tecnico.
Vettel: "solo" 8 per l'arroganza degli ultimi giri
Con una Red Bull che gli ha messo di nuovo le ali, Vettel ha fatto tutto al meglio Pole, vittoria dopo una gara dominata e giro più veloce, ma il 10 non ci sentiamo di assegnarglielo: troppo facile riuscirci con l’auto di gran lunga più veloce in pista, e poi quegli ultimi giri velocissimi disobbedendo alla squadra, solo per dimostrare di essere il più forte, sanno tanto di arroganza. E i campioni veri non sono mai arroganti. Per lui quindi voto 8, con la sensazione che a questo punto, con questa macchina, il tedesco possa solo perderlo il suo terzo titolo iridato consecutivo. Esagerato.
Voto 8 anche per Massa, finalmente autore di una bellissima gara: costante nei tempi e sempre incisivo, meriterebbe anche un voto in più se non fosse per la qualifica come sempre poco brillante. Se fossimo a Maranello, comunque, prima di rinnovargli per iscritto la fiducia aspetteremmo conferme nelle prossime gare… Resuscitato.
Kobayashi: un 10 più che meritato
Il 3° posto di Kobayashi invece non è del tutto una sorpresa, perché il giapponese è uno che va davvero forte e la Sauber si conferma una gran macchina, ma il 3° posto in qualifica è da antologia, così come la resistenza ad un arrembante Button negli ultimi giri. Per lui voto 10 e la conferma che è non solo il miglior pilota giapponese di sempre, ma anche uno dei migliori del Mondiale. Profeta in patria.
Voto 8 a Button, che si qualifica bene ma parte arretrato per la sostituzione del cambio. La McLaren non è quella vista nelle ultime gare, ma lui trae ancora una volta il massimo dall’auto e dalle situazioni in pista. Voto 8, caparbio. Tutt’altra atmosfera si respira nello stesso box, ma nel garage accanto, dove Hamilton e la McLaren sono di fatto due separati in casa: l’inglese sbaglia completamente l’assetto e combina poco, sia in qualifica che in gara, e la squadra fa notare nel comunicato ufficiale che il set up era stato scelto dal pilota. Difficile pensare di vincere un mondiale in questo clima. Per l’inglese quindi voto 5, se non altro perché appunto si è “sabotato” da solo, e non solo in pista. Autolesionista.
“Hamilton e la McLaren sono di fatto due separati in casa: l’inglese sbaglia completamente l’assetto e combina poco, sia in qualifica che in gara, e la squadra fa notare nel comunicato ufficiale che il set up era stato scelto dal pilota”
L'incorreggibile Grosjean
Al limite dell’autolesionismo è anche il modo di guidare di Grosjean, che a casa ha una collezione di pezzi di carrozzeria di tutti gli avversari che ha speronato quest’anno. Il francese si era accorto, prima di partire per il Giappone, che gli mancava una fiancata di Webber: detto fatto, ed ennesima gara rovinata per Grosjean e per lo sfortunato che si trovava davanti a lui alla prima frenata (ok, in realtà alla seconda: alla prima frenata l’aveva stranamente mancato…). Ora, siccome nemmeno una gara di squalifica gli è servita di lezione, suggeriamo a Grosjean di seguire l’esempio del suo compagno di squadra e darsi ai rally, perché è evidente che in mezzo ad altri non può proprio correre… Voto 0, incorreggibile.
A proposito di Raikkonen: per lui voto 7, dopo la solita gara consistente su una Lotus che ha finito la “benzina” per gli sviluppi tecnici. Non vediamo particolari colpe nell’incidente con Alonso, così l’unico rammarico è semmai per la qualifica, dove ancora una volta è stato poco incisivo. Gli arriva quasi negli scarichi con un mezzo inferiore Hulkenberg (voto 8), che più di così non poteva davvero fare con la Force India.
Giudizio più che positivo anche per Maldonado e Ricciardo
E lo stesso giudizio positivo meritano anche Maldonado e Ricciardo. Il primo non riceve nemmeno una penalizzazione in tutto il week end (e questa è una notizia, signori….), si qualifica maluccio per i suoi standard (ma sempre molto meglio di quella valigia ambulante che ha come compagno di squadra…), ma in gara risale fino all’8° posto, correndo in modo molto consistente e senza errori.
Ricciardo, da parte sua, per una volta si qualifica bene per gli standard della Toro Rosso e in gara approfitta sì dei ritiri davanti a lui, ma poi è abile nel gestire la posizione, dando l’impressione di non essere finito in zona punti per caso. Corretto e molto efficace anche nel duello con Schumacher, che vince.