Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
E' finita una storia, ne comincia un'altra. La Force India non esiste più e ricomincia col nome Racing Point, grazie a una nuova società che fa capo a Lawrence Stroll fra i maggiori finanziatori. La carriera di Vijay Mallya come team manager e presidente della squadra inglese è giunta al capolinea.
Troppi problemi economici, troppi debiti accumulati nel corso degli anni e inchieste della magistratura indiana, che avevano portato al ritiro del passaporto del magnate, avevano gettato ombre sul team basato sulle ceneri di quella che era la Jordan F.1. Adesso si ricomincia da capo e la F.1, obtorto collo, ha dovuto fare i conti con la realtà attuale.
Intanto, cambiando il nome a metà stagione, la Force India perde tutti e 59 i punti conquistati finora. Poco male, si potrebbe dire, se non fosse che il 6° posto nella classifica mondiale significava intascare 72 milioni di euro come premi a fine anno. Rinunciare a questi soldi sicuri per azzerare i debiti, fa capire che dietro c'è molto peggio di quello che si può immaginare.
Sergio Perez, che a luglio aveva aperto una procedura di amministrazione controllata, per evitare il fallimento, si dice tranquillo sulla propria posizione all'interno del team, anche perché ci sono società a lui collegate. Un altro posto sarà per Lance Stroll che lascerà la Williams e quindi il quadro è completo. Cosa farà Esteban Ocon non si sa, forse ci sarà lo scambio con Williams che di fatto è nell'orbita Mercedes e quindi continuerà la collaborazione col pilota francese.
Quello che però non si capisce è cosa ci sia dietro questa mossa. Perché in un mondo affamato di soldi dover rinunciare a 72 milioni garantiti, a fronte delle centinaia di milioni di debiti, fa capire che il sistema F.1 sta scricchiolando. D'altronde Ross Brawn dal prossimo anno vuole monitorare le spese dei team e vedere se con 150 milioni si riesce a disputare una stagione a buon livello. Perché Force India è solo un campanello d'allarme per altre situazioni critiche presenti nel circus. La Williams è l'altra grande malata e non è che McLaren sia messa meglio.
Di nuovi team non se ne parla, per cui perdere per strada delle squadre, e dei piloti, non serve a nessuno. Inoltre togliendosi di mezzo la Force India fa un regalo di alcuni milioni di euro ai team che la seguono in classifica generale. Per cui McLaren, Toro Rosso, Sauber e pure la Williams possono festeggiare l'ingresso di qualche soldino in più che non guasta proprio di questi tempi...