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Non ha peli sulla lingua Flavio Briatore, di recente guarito da una brutta polmonite (forse Coronavirus, ma non ha fatto il tampone). Anzi, ricorda come lui, da manager rivale della grande Scuderia Ferrari, mandava sempre uomini a “spiare” le Rosse appena si sapeva che giravano in pista, ovunque. Similmente avrebbero dovuto muoversi i leader politici europei, quando è scoppiata l’epidemia a Wuhan: conoscere tutto il possibile del coronavirus.
Invece nessuno ha dato il dovuto peso al Covid-19, nelle sedi opportune, ricorda Briatore, un errore secondo l’ex-capo di Benetton F1 e Renault F1, da parte della politica europea e anche mondiale. "Se io fossi stato io ministro – dice Briatore – sapendo di una zona con la quale l’Italia ha molti contatti, avrei mandato qualcuno. C’erano due voli al giorno tra Milano e Wuhan”.
La critica, invero oggi facile a chiunque, senza essere uno stratega del Circus, è diretta a tutti i leader politici europei. Non solo non pare siano andati a Wuhan (anche se sotto-sotto, difficile credere non si siano circolate informative dettagliate per chi di dovere) ma nemmeno hanno munito la cittadinanza di mascherine e respiratori quando serviva. Soprattutto all’inizio, per limitare la diffusione.