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Il nome della monoposto della Scuderia Ferrari per il 2014? La scelta sarà fatta nel prossimo mese di gennaio insieme ai milioni di appassionati della Ferrari sparsi in tutto il mondo attraverso Internet. Lo ha annunciato ieri sera il Presidente Luca Cordero di Montezemolo in occasione della tradizionale cena prenatalizia con la stampa sportiva italiana, svoltasi presso la pista di Fiorano.
Se il nome della nuova monoposto del Cavallino Rampante è però ancora un mistero, è già noto invece quello del propulsore V6 Turbo che verrà utilizzato sulla monoposto di Formula 1 nel 2014 e che si chiamerà 059/3.
Una sfida tecnica
«Con il regolamento 2014 non si parla più di motore ma di power unit – ha spiegato il Direttore Motori ed Elettronica Luca Marmorini – è un progetto molto complesso, su cui lavoriamo da due anni. Ci sarà un motore a combustione da 1600 cc turbocompresso con una portata della benzina limitata a 100 chilogrammi per gara, il che significa che più efficienza ci sarà più potenza sarà disponibile. Al turbocompressore sarà collegato un motore elettrico che fungerà anche da generatore, permettendo così di recuperare energia anche dai gas di scarico».
«Un secondo motore elettrico – prosegue Marmorini - permetterà, così com’è avvenuto finora, di recuperare energia dalla frenata ma avrà una potenza pari circa al doppio rispetto a quello attuale. Tutta l’energia generata dai motori elettrici sarà immagazzinata in un pacco batterie molto più grande e potente di quella esistente ma manterrà la sua collocazione sotto il serbatoio benzina. Il sistema di controllo elettronico sarà ancor più sofisticato rispetto a quello esistente per coordinare e gestire tutte queste unità elettromeccaniche. Un regolamento nuovo, una sfida affascinante, che pone grande enfasi sul recupero dell’energia e sull’efficienza della propulsione».
Tra futuro e passato
Lo scenario della presentazione, allestito all’interno del padiglione della logistica, ha permesso di fare prima un tuffo nel passato attraverso le immagini, i motori e le vetture più significative di oltre sessant’anni di storia della Scuderia in Formula 1 prima di ricongiungersi simbolicamente nel connubio fra la F138, la vettura che ha corso quest’anno, e la Corsa Indianapolis, la monoposto che fu realizzata nel 1953 per correre la 500 Miglia di Indianapolis: passato e presente hanno così dato il via al futuro.
La nuova unità 059/3 misurerà 1.6 litri di cubatura, girerà ad un regime massimo di 15.000 giri/min ed erogherà circa 600 CV di potenza. Tale propulsore sarà abbinato ad una trasmissione a 8 marce e potrà disporre di 100 litri di carburante, mentre saranno solo 5 i propulsori utilizzabili nell’arco di tutta la stagione.
La tabella comparativa tra l'unità 2013 e quella 2014:
Partner tecnici
Dietro al nuovo motopropulsore 059/3 non ci sono solamente tutti i collaboratori della Direzione Motori ed Elettronica della Ferrari ma anche i partner della Scuderia Ferrari, prima fra tutti la Shell.
Lo storico fornitore di carburanti e lubrificanti della ferrari è stato al fianco di Marmorini e dei suoi uomini sin dagli inizi del progetto. Sono state più di cinquanta le versioni della benzina Shell V-Power elaborate fino ad oggi e le migliori sono adesso al vaglio del banco prova motori di Maranello prima di debuttare in pista il prossimo 28 gennaio a Jerez de la Frontera, sede del test inaugurale della stagione 2014.
«I regolamenti FIA su benzina e lubrificanti sono rimasti immutati ma le necessità richieste dal nuovo powertrain sono radicalmente differenti rispetto al suo predecessore, il che ci ha dato la libertà di esplorare nuove aree e di introdurre delle innovazioni – ha detto Andrew Foulds, vicepresidente di Shell Fuels Technology, nel corso della presentazione a Maranello – il cambio di configurazione è per noi importante come lo è il limite alla quantità di carburante che può essere utilizzato in ogni gara. Trovare una benzina che offra potenza ed efficienza è come trovare il Santo Graal».
«Inoltre dobbiamo fare i conti con un aumento della vita di ogni unità – ha proseguito Foulds – con soli cinque motopropulsori disponibili per ogni pilota lungo l’arco della stagione è un esercizio molto complicato spingere sulla prestazione mantenendo al contempo l’affidabilità di cui Ferrari e Shell sono giustamente fieri. Le formulazioni dei lubrificanti Shell Helix Ultra che stiamo sviluppando insieme alla Scuderia ci permettono di spostare sempre più avanti il limite: si raccolgono così preziose informazioni che ci consentono di continuare lo sviluppo sia per quanto riguarda il mondo delle corse che le applicazioni per le vetture stradali».