Ferrari SF-25: Scende in pista e le ha tutte contro

Ferrari SF-25: Scende in pista e le ha tutte contro
Pubblicità
La nuova monoposto Ferrari, con a bordo Hamilton e Leclerc, è pronta a sfidare RedBull, McLaren e Mercedes. Come se la caverà in questa nuova stagione di Formula 1?
3 marzo 2025

La Ferrari SF-25, la monoposto della Rossa per la stagione 2025 di Formula 1, dovrà vedersela con una concorrenza agguerrita. Gli altri top team – la Mercedes, la McLaren e la Red Bull – puntano al mondiale Costruttori con la W16, la MCL39 e la RB21.

Da quanto abbiamo visto nei test prestagionali in Bahrain, quali potrebbero essere i valori in campo?

FERRARI SF-25
FERRARI SF-25
Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

FERRARI SF-25

La Ferrari ha osato, nella progettazione della SF-25. La vettura di Charles Leclerc e Lewis Hamilton per la stagione 2025 di Formula 1 vede un cambiamento cruciale nell’economia del progetto, l’adozione della sospensione pull rod all’anteriore.

Una soluzione, questa, che consente di ottimizzare i flussi aerodinamici verso il posteriore, pagando lo scotto di maggiori complicazioni per quanto riguarda la regolazione da parte degli ingegneri. Proprio questa modifica potrebbe aver complicato l’individuazione del bilanciamento ottimale da parte dei tecnici nel corso dei test in Bahrain.

La SF-25 ha sì un anteriore puntato – come piace sia a Leclerc che ad Hamilton – ma il posteriore ha una tendenza allo scivolamento che si traduce in un potenziale surriscaldamento delle gomme. Potrebbe trattarsi semplicemente di problemi di gioventù, e se così fosse i margini di miglioramento rispetto a quanto visto in Bahrain – con long run meno competitivi rispetto alla McLaren – sarebbero notevoli.

La buona notizia è che l’acclimatamento di Lewis Hamilton con una vettura molto diversa dalle Mercedes cui è abituato – a cominciare dal motore, diverso per modalità di erogazione, gestione della batteria e persino vibrazioni – sta andando a gonfie vele. Hamilton ha spiegato che la monoposto gli sta piacendo, e che riesce a sentirsi tutt’uno con la sua nuova compagna di avventura. Merito non solo dell’arretramento dell’abitacolo rispetto agli anni scorsi, ma anche della capacità della SF-25 di rispondere ai suoi input. In casa Ferrari c’è ancora del lavoro da fare, ma non è il caso di essere pessimisti.

MERCEDES W16
MERCEDES W16

MERCEDES W16

Per lo sviluppo della Mercedes W16, come ha sottolineato il direttore tecnico James Allison, la scuderia di Brackley si è concentrata sul miglioramento della prestazione della monoposto in ingresso delle curve lente e sulla risoluzione delle sproporzioni tra le temperature degli pneumatici che nel 2024 portavano la W15 ad avere un comportamento spesso erratico.

Per quanto abbiamo visto nei test in Bahrain, la W16 è una vettura decisamente più prevedibile di quella che l’ha preceduta. In pista ha mostrato un comportamento pulito, e si è distinta più sul giro secco che sul passo gara. La W16 nei long run si è rivelata efficace nella parte centrale dello stint, meno all’inizio e alla fine. Un segnale, questo, di come la gestione delle gomme potrebbe essere migliorata.

La buona notizia per la Mercedes arriva dal piglio sicuro con cui il nostro Andrea Kimi Antonelli ha affrontato i suoi primi test da pilota ufficiale delle Frecce d’Argento in Formula 1. Senza alcun timore reverenziale, ha sfoggiato la sua capacità di sentire la vettura con il proprio corpo, in modo tale da esprimere una velocità che denota il suo talento. Kimi si è fatto valere anche nei long run, dimostrando non solo le sue qualità, ma anche la lungimiranza della decisione della Mercedes di fargli disputare un corposo programma di test con monoposto vecchie di almeno due anni nel 2024.

I chilometri inanellati lo scorso anno hanno indubbiamente contribuito ala sicurezza in pista di Antonelli, che in Bahrain ha avuto anche l’occasione di effettuare qualche sorpasso, buono non tanto per la sicurezza in sé, quanto per sperimentare il comportamento della sua vettura nell’aria sporca. Antonelli sembra pronto a un debutto convincente, accanto a George Russell, pilota senior della scuderia.

MCLAREN MCL39
MCLAREN MCL39

MCLAREN MCL39

Per quello che abbiamo visto nei test, la McLaren MCL39 si presenterà ai blocchi di partenza della stagione 2025 di Formula 1 come la vettura da battere. A spaventare la concorrenza ha pensato il long run sensazionale di cui è stato protagonista Lando Norris giovedì pomeriggio. I numeri sono inevitabilmente distorti dalle circostanze, ma la MCL39 è stata sin da subito convincente nel suo comportamento in pista.

La McLaren per la monoposto 2025 ha scelto una geometria audace per la sospensione anteriore, pur mantenendo lo schema pull rod già visto negli anni scorsi. Il pronunciato effetto antibeccheggio che ne deriva ha probabilmente richiesto qualche accorgimento a livello di guida da parte dei piloti, ma non ha causato grattacapi nel lavorare all’assetto di base della vettura.

Norris si è lamentato del comportamento del posteriore della monoposto, ma la MCL39 resta la più “risolta” tra le macchine dei top team. Che la McLaren avesse già fatto buona parte del compito in fabbrica lo si è capito da come il team si è mosso nei test, andando a lavorare di fino sull’assetto, prendendosi il tempo necessario per le regolazioni e usando il flow-viz per affinare quanto arriva dalla simulazione e dai dati della nuovissima galleria del vento che aveva già portato i suoi frutti lo scorso anno.

L’unico dubbio che resta della MCL39 riguarda la sua versatilità. Solo il tempo ci dirà se potrà essere efficace su larga parte dei circuiti del calendario, così come lo è stata la MCL38.

RED BULL RB21
RED BULL RB21

RED BULL RB21

Se si guardassero solo i tempi colti da Max Verstappen nel pomeriggio conclusivo dei test in Bahrain, si potrebbe pensare che la Red Bull RB21 sia pronta a dare battaglia al top dello schieramento. Il problema è la modalità con cui la scuderia di Milton Keynes è arrivata a mettere il quattro volte campione del mondo nelle condizioni per portarla al limite.

Ci sono volute ore di prove, con ripetuti cambi di assetto e avvicendamenti tra le due specifiche di ala portate in Bahrain, per arrivare al risultato finale. Potrebbero anche essere solamente problemi di gioventù, se non fosse che la Red Bull ha dallo scorso anno seri inconvenienti di correlazione, dovuti all’obsolescenza della sua galleria del vento.

Se la Red Bull non dovesse riuscire a lavorare in fabbrica a un assetto base soddisfacente, in pista durante i weekend di gara non avrebbe mai a disposizione tutto il tempo impiegato a Sakhir per trovare la quadra. Rispetto alla RB20 del 2024, la RB21 sembra piuttosto simile, ma ci sono stati interventi importanti sul fondo e sulle masse radianti, rinunciando al packaging soffocante con cui la Red Bull aveva sacrificato l’affidabilità sull’altare dell’efficienza aerodinamica.

La sensazione, però, è che la coperta a livello di bilanciamento sia ancora troppo corta. D’altronde, cambiare completamente direzione con un cambio di regolamento epocale alle porte non era contemplabile. E così la RB21, per quanto abbiamo visto in Bahrain, è la monoposto meno convincente tra i team di vertice.

Pubblicità