Ferrari-Mercedes: chi va meglio?

Ferrari-Mercedes: chi va meglio?
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Alla vigilia del GP di Cina, ecco i numeri che dicono dove la Ferrari è più lenta della Mercedes
12 aprile 2016

Stessa pista, stesse auto. Dodici mesi dopo. Per provare a capirci qualcosa. In Bahrain, nelle qualifiche, c’è stato il primo vero confronto diretto a parità di gomme, benzina e pista che ci permette di capire come andrà la stagione, o quasi.

Il duello, ovviamente, è tutto Mercedes Ferrari e rispetto a un anno fa ci sono dati importanti da analizzare. Il più evidente, i tre secondi al giro in meno. Una enormità, dovuta in parte alle gomme supersoft di Pirelli, che hanno tolto un secondo rispetto alle gomme di un anno prima, ma il guadagno maggiore si è avuto per la rastremazione dei vari progetti e per le velocità in curva che dimostrano una cosa sola: le auto 2016 hanno più carico rispetto a quelle di un anno fa, a discapito delle norme introdotte 12 mesi prima che avrebbero dovuto rallentarle. 

Tempi settore GP Bahrain 2016

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Il primo confronto è diretto, ovvero stessa macchina e possibilmente stesso pilota. Hamilton ha dominato le ultime due stagioni e quindi come riferimento prenderemo lui. Nel T1, T2 e T3, ovvero i tre settori parziali, l’inglese ha demolito i tempi di percorrenza, e fin qui ci sta, ma guardando le velocità emerge un altro dato. S1, ovvero uscita della curva 4 e prima della esse in discesa, Hamilton è passato a 251,6 km/h, contro i 244,7 dell’anno prima. Si tratta di un incremento di 6,9 km/h in un tratto in uscita di curva.

Segno che le gomme tenere sono servite, eccome. Ma se guardiamo alla Ferrari di Vettel e alle velocità nello stesso tratto, si vede come il tedesco sia passato a 251,4 all’ora (una differenza di 0,2 su Hamilton) ma con un guadagno enorme rispetto all’anno prima, dove era passato a 244,3. 

La pista di Sakhir in dettaglio
La pista di Sakhir in dettaglio

Ovvero la Ferrari ha guadagnato 7,1 km/h in un anno, ma nel confronto diretto con la Mercedes ha perso 0,2 km/h che tradotti nel tempo totale di percorrenza fanno due decimi! Una controprova arriva dall’S2, secondo intertempo molto indicativo, in quanto si trova proprio all’uscita della curva 12, una bella piega a destra in salita. Quanto la Ferrari sia migliorata lo dicono le velocità: 275 all’ora contro i 269,5 di un anno prima. Un incremento di 5,5 km in una curva sola sono una enormità. Ma è solo macchina e motore o solo gomme?

Il confronto Mercedes ci dice che mentre la rossa ha guadagnato moltissimo la Mercedes ha guadagnato meno. Dai 275,7 del 2015 ai 277,7 di oggi, son solo due km/h in più, ma se si va a guardare il tempo impiegato, Hamilton ha girato in 38’’655 (Rosberg 38’’658…) Vettel in 38’’838 il che porta ad altri due decimi di distacco in un solo settore, e questo divario lo si porta anche nel T3. Vero punto dolente della Ferrari rispetto alla Mercedes. 

Perché si tratta di un settore breve rispetto agli altri due e quindi beccarsi due decimi in meno spazio vuol dire che c’è più divario. Infatti c’è solo la curva 13 e la 14 da affrontare. Ma se la Ferrari arriva alla 13 alla stessa velocità delle Mercedes, vuol dire che perde tutto nell’ultimo tratto in discesa, col cambio di pendenza e quindi col trasferimento di carico. Sul traguardo, vero segnale di quanto detto prima, la Mercedes passa a 301,5 km/h contro i 296,5 di un anno prima, con un incremento di 5 km/h, la Ferrari da 294,1 è passata a 297,2, si tratta di 3,1 km/h di guadagno. Badate bene che il miglior valore 2015 della rossa fu di Raikkonen, quindi se avessimo dovuto prendere i dati di Vettel, l’incremento sarebbe stato minore.

Sul dritto, alla speed trap, il paradosso del 2016: Hamilton 332,1 contro i 333,7 di un anno prima, quindi più lento di 1,6 km/h, Ferrari 330,9 contro i 330 di un anno prima e quindi più veloce di dodici mesi prima. Cioè sul dritto la Ferrari ha guadagnato qualcosa ma ha perso tempo nelle curve, come dire che se a livello di motore la differenza è minima (15 CV circa forse meno) la vera differenza sta nelle curve lente dove la trazione, ma forse la coppia ed erogazione del motore, fanno capire dove si perde rispetto alle Mercedes. Quindi, dopo un anno, emerge che la Ferrari ha fatto un buon lavoro di affinamento aerodinamico e motoristico, ma ha perso qualcosa nella trazione specie nei trasferimenti di carico con curve in discesa, il tutto aggravato dalla mancanza di affidabilità registrata nelle prime due gare.

Serve quindi un motore con erogazione più dolce della coppia e qualche piccolo accorgimento aerodinamico per giocarsela con i tedeschi. Che rispetto a 12 mesi prima, con un progetto incredibile, hanno mostrato di saper migliorare qualcosa che era già perfetto. Se Hamilton avesse avuto la macchina dell’anno scorso, infatti, forse non sarebbe finito in pole, di sicuro era in prima fila. Come dire che pure con la vecchia macchina avrebbe vinto lo stesso. E questo fa preoccupare i tifosi della rossa…

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