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Nel GP del Texas, ad Austin, la Ferrari farà debuttare il nuovo motore che prefigura quello del 2016. Sarà un passo importante perché uno dei problemi affrontati in questa stagione, ma anche nella passata a dire il vero, erano le dimensioni del propulsore che impedivano una aerodinamica sofisticata al pari della rivale Mercedes. Con Gabriele Pirovano abbiamo tracciato i profili della vettura attuale, vincitrice di tre GP, ipotizzando le aree di intervento della prossima, cosa che dovrebbe annullare il divario con la Mercedes. Ad Austin, come detto, si dovrebbe vedere il motore col basamento più stretto e più leggero, prefigurazione del motore 2016.
Nelle intenzioni dei tecnici, restringere e alleggerire una parte importante come questa fa capire come gli interventi futuri saranno concentrati su fiancate e coda, in modo da pulire i flussi d’aria all’ala posteriore e migliorare il raffreddamento della power unit. Infatti, restringendo il basamento non è che si guadagna molto in termini di spazio, oltre un certo limite non si può andare, ma spostando alcuni elementi e posizionando degli accessori in altro modo, è possibile modificare la distribuzione dei pesi e portare il baricentro più in basso. Inoltre con un propulsore che ha bisogno di minor raffreddamento, si possono modificare le fiancate che, oggi, rispetto alla Mercedes sembrano il punto dolente. Infatti l’impressione è che il pacco radiante della rossa sia più massiccio rispetto a quello dei tedeschi che, però, hanno temperature di esercizio più basse e possono avere più potenza rispetto alla Ferrari.
Se il divario totale è inferiore ai 40 cavalli (lo dice Niki Lauda) è anche vero che intervenendo sulla erogazione della potenza, su profili diversi e radiatori più piccoli ed efficaci, si possono ottenere miglioramenti massicci tali da annullare i 5 decimi al giro presi nelle piste veloci come Suzuka o Silverstone. Quindi la rivoluzione sarà degna dei dimagranti di Wanna Marchi sperando che i risultati siano migliori di quei prodotti. Dal punto di vista meccanico la gara di Singapore, invece, ha mostrato che la Ferrari è messa forse meglio della Mercedes, nelle curve a 90 gradi inseriva meglio e aveva una buona trazione, merito anche delle gomme morbide con cui la Ferrari, con meno carico aerodinamico, riesce a compensare i problemi. Secondo stime approssimative mancherebbero 100-200 kg di carico rispetto alla Mercedes e qualcosa in più rispetto alla Red Bull che ha forse un miglior assetto, ma minor potenza del motore.
Dati teorici ed empirici frutto del passaparola del paddock per cui nessuna conferma o verifica del valore. Detto così tanto per avere qualcosa in più da raccontare nelle sere al bar. Intanto nei disegni di Pirovano ecco nel dettaglio la rossa e dove si cambierà.