Fernando Alonso: “Una F1 elettrica? Spero succeda il più tardi possibile”

Fernando Alonso: “Una F1 elettrica? Spero succeda il più tardi possibile”
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Alla vigilia del weekend di gara di Monza, Fernando Alonso racconta le sue ambizioni per il 2022 e le velleità al di fuori di una F1 che, se fosse per lui, non dovrebbe mai diventare elettrica
9 settembre 2021

Il mio ritorno in F1 era legato al 2022, con un cambio di regolamento importante che spero possa livellare le prestazioni delle squadre. Il 2021 l’ho visssuto come un anno di preparazione per il prossimo, sapendo che la Renault – o, come si chiama oggi, Alpine – poteva giocarsela dall’ottava alla dodicesima posizione. La mia speranza è che nella mischia il prossimo anno ci sia anche l’Alpine”.  È difficile parlare di apprendistato se ci si trova a chiacchierare con Fernando Alonso, vista la sua esperienza. Allora forse è meglio definirlo rodaggio, quello che sta vivendo dopo due anni sabbatici lontano dal Circus. 

La vera sfida, per Fernando, si consumerà nel 2022, un anno che porterà novità destinate a lasciare il segno. “Con le nuove macchine – spiega Alonso - lo stile di guida cambierà, dovremo adattarci a una monoposto inedita. In particolare, le gomme saranno un fattore chiave. Gestirle al meglio sarà fondamentale, e nei test è difficile lavorare su questo aspetto, visto che i long run non vengono svolti in condizioni di traffico. Le prime tre o quattro gare saranno la vera prova del nove. Sono molto curioso, sarà diverso guidare delle macchine leggermente meno potenti per via del biofuel e con meno deportanza. Essendo le macchine più pesanti di una cinquantina di chili, saranno circa due secondi più lente. E non è una sensazione gradevole per noi piloti. Ci sembrerà che non stiamo andando bene, anche se non è così”. 

Ma il 2022 è ancora lontano. Il presente racconta di un’Alpine che, nella pazza domenica dell’Hungaroring, ha colto un successo inaspettato con Esteban Ocon, grazie al prezioso aiuto di Alonso, che si è sapientemente tenuto alle spalle il suo vecchio rivale, Lewis Hamilton, per un tempo sufficiente a neutralizzare una sua potenziale offensiva nei confronti di Esteban. Ma fare il bis di successi, secondo Fernando, non sarà semplice. “Non credo avremo possibilità di vittoria da qui alla fine dell’anno. La corsa in Ungheria è stata particolare, per via dell’incidente che in partenza ha estromesso sei o sette macchine. Poi c’è stata la scelta di Hamilton di non cambiare le gomme ed è partito da sola in griglia. Ci sono state circostanze un po' atipiche che ci hanno permesso di ottenere un risultato top per noi. Se ci fossero altre occasioni del genere, con un po’ di fortuna potremmo salire sul podio”. 

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L’Ungheria, ormai, è acqua passata. Oggi Alonso è pronto a scendere in pista a Monza, con il format della sprint qualifying. Secondo Fernando, è “presto per fare valutazioni” in merito, posto che “starà alla F1 decidere se e come andare avanti con questo format”. “Per quanto mi riguarda – aggiunge - sono favorevole a ogni cambiamento che dia spettacolo in pista. Avendo una qualifica venerdì, una gara sabato e una gara domenica, c’è più possibilità di azione. Ma se l’ordine delle vetture non cambia, si rischia di assistere ad un trenino sia sabato che domenica. Forse l’unico modo per rendere più pepato il weekend sarebbe cogliere solamente un giro come si faceva in passato. Con una Superpole, in caso di errori, ci si ritroverebbe fuori dalla propria posizione normale, e si dovrebbe cercare di recuperare”.

Se Alonso accoglie di buon grado l’esperimento della FIA sul format di gara, è decisamente più scettico sul modo in cui è stata gestita la domenica bagnata di Spa. “È stata frustrante. Non abbiamo potuto offrire alla gente uno show, sono stati sotto la pioggia per ore per non vedere una gara. Mi è spiaciuto molto, perché in questi casi la Formula 1 non aveva e non ha ancora oggi un piano B. Sono completamente d’accordo sul fatto che non si potesse correre, perché non vedevamo la macchina davanti e la sicurezza deve essere la priorità. Ma non si può improvvisare. Da questo punto di vista la F1 deve fare passi in avanti ed offrire ai fan un prodotto migliore. Il fatto di aver assegnato dei punti dopo pochi giri in formazione, poi, è stata la ciliegina sulla torta. I punti, la gara e il podio mi sono sembrati una scusa per non rimborsare i fan”.

Per quanto riguarda il ruolo dei piloti a Spa, “penso che non dobbiamo essere coinvolti in certe scelte. La nostra opinione arriva comunque al direttore di gara attraverso i team radio. È meglio non essere coinvolti perché ci sono interessi personali in ballo. Chi ha un assetto da bagnato estremo, ad esempio, vorrebbe correre. È giusto che la FIA abbia il controllo della situazione perché sono loro a dover gestire la nostra sicurezza e quella dei commissari e degli spettatori. Però serve un protocollo da seguire in situazioni come questa”. 

Il focus di Alonso, in questo momento, è sulla F1. Ma Fernando dice di aver seguito con attenzione la 24 Ore di Le Mans di quest’anno, “con Alpine, i miei ex compagni della Toyota e Robert Kubica, protagonista di un finale orribile, in cui ha perso la vittoria all’ultimo”. E non esclude un ritorno al Circuit de la Sarthe: “Mi piacerebbe correre di nuovo a Le Mans. È la gara che mi ha colpito di più insieme alla Dakar, che non è solo una corsa, ma una sfida a livello umano. Attraversare un deserto con un navigatore, vedendo il lato umano dello sport, è un’esperienza che vorrei rifare. Con Valentino Rossi a Le Mans potrei correre, ma non so quando voglia partecipare. Le Mans è una sfida, bisogna andarci molto cauti e preparati. È una gara da rispettare. Servono un buon progetto, una buona macchina e buona preparazione. Per quanto mi riguarda, accetterei solo un progetto che mi garantisca competitività”.

A Fernando piace il lato grezzo delle corse, quello più tradizionale. E non stupisce che, all’idea di una Formula 1 100% elettrica in un futuro ancora lontano, il due volte campione del mondo storca il naso.  “Dal punto di vista romantico di una persona cresciuta con i motori tradizionali e il rombo delle F1 di una volta, che hanno fatto innamorare generazioni, spero non accada. Però capisco che il mondo stia cambiando e che l’elettrificazione sia sempre più importante nel settore automotive. Se davvero un giorno la F1 diventasse elettrica, vorrei che succedesse il più tardi possibile. Ma per un ragazzino che corre con i kart oggi non sarebbe un problema, perché ha vissuto una realtà diversa dalla mia”.

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