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Fernando Alonso disputerà la 500 Miglia di Indianapolis per la terza volta in carriera: il due volte campione del mondo di Formula 1 sarà al via dell'edizione 2020 della classica statunitense con il team di McLaren in Indycar. La scuderia di Woking schiererà dunque un'altra vettura oltre a quelle dei due piloti ufficiali, Patricio O'Ward e Oliver Askew.
«Sono un vero pilota e la 500 Miglia di Indianapolis è la corsa più bella del mondo - ha dichiarato Alonso -. Amo i fan incredibili che rendono così speciale la gara per noi alfieri e mi fanno venire voglia di ritornare. Nutro il massimo rispetto per questa corsa e per chi la disputa; quello che voglio fare è correre contro di loro e dare il mio meglio, come sempre».
«Ho un rapporto speciale con la McLaren: ne abbiamo passate tante insieme, e questo crea un legame, un attaccamento molto forte. Sono però soprattutto colpito dal modo in cui la nuova organizzazione stia dando vita ad un pacchetto competitivo grazie alla collaborazione con Chevrolet. Il team ha a disposizione personale esperto e qualificato e grandi risorse, e sono fiducioso del fatto che saremo competititvi», aggiunge Alonso.
Dopo il ritiro al debutto nell'edizione 2017 della 500 Miglia di Indianapolis, per via, ironia della sorte, della rottura del motore Honda della sua monoposto, Alonso ritornò ad Indianapolis lo scorso anno, ma a sorpresa non riuscì a qualificarsi per la gara. L'obiettivo di Alonso, è risaputo, è quello di conquistare la Triple Crown del motorsport.
Per ottenerla, un pilota deve vincere il GP di Montecarlo di Formula 1, la 24 Ore di Le Mans e la 500 Miglia di Indianapolis. Ad Alonso manca solo quest'ultima: si impose a Monaco nel 2007 ed è reduce da due successi nella classica del Circuit de la Sarthe, nel 2018 e nel 2019. Riuscirà ad eguagliare Graham Hill, l'unico alfiere nella storia a centrare l'obiettivo? Lo scopriremo ad Indianapolis.