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La Formula 1 è già tornata in pista per la prima e la seconda sessione di prove libere del dodicesimo appuntamento stagionale, nonché l’ultimo di questa tripletta estiva iniziata a Barcellona e continuata in Austria lo scorso fine settimana. Prima di concentrarsi sul Gran Premio di Gran Bretagna 2024, il paddock di Silverstone riflette ancora su quanto accaduto al Red Bull Ring, sull’incidente che ha visto protagonisti Lando Norris e Max Verstappen in una lotta corpo a corpo per la prima posizione. Nel post gara, tra i due era iniziato in un primo momento un botta e risposta me, calmata l’adrenalina del momento, hanno compreso che la questione andava trattata in un secondo momento, lontani dai riflettori e a sangue freddo. Il pilota McLaren ha fatto un passo indietro e l’olandese ha dichiarato che preferisce mettere in primo piano la relazione con il numero #4. Nella conferenza stampa dei team principal di questo pomeriggio, Zak Brown, CEO di McLaren, ha espresso il suo punto di vista. Ecco le sue parole.
“La lotta tra Lando e Max è stata a dir poco epica perché sono due dei migliori piloti di Formula 1" ha dichiarato Zak Brown in conferenza stampa, dove era presente Automoto.it con Diletta Colombo. "Emozionante anche per i fans e gli appassionati. Penso che fosse questione di tempo prima di vederli scontrare in quel modo. Ovviamente, abbiamo poi avuto un esito sfortunato nonostante sia stato solamente un piccolo tocco. Ma riflettendo sul weekend, penso che abbiamo avuto, e che sia d’accordo anche la FIA su questo, di dover investire negli steward per avere una maggiore coerenza nell’applicazione delle norme. Il fatto che loro siamo part-time, presenti solamente in alcune gare, rende questo lavoro abbastanza difficile, abbastanza complessa come cosa. Non penso che questo sia per il livello che la Formula 1 richiede. Penso che sia difficile perché Max ha fatto quello che ti aspetti che uno come lui faccia, almeno sarà così fino a quando qualcuno gli dica che è contro il regolamento. Non conoscerà alcuna differenza altrimenti. Secondo il mio punto di vista, i commissari hanno perso un’opportunità e dovranno prendere nota di questo".
"Sono anche deluso perché una grande squadra come la Red Bull, che al momento è in testa alle classifiche, abbia anche incoraggiato questo comportamento di Max perché si è capito dalle loro comunicazioni via radio" ha proseguito Brown. "Abbiamo noi tutti la responsabilità, in quanto team, di dire ai piloti cosa fare e cosa non fare, cosa sta accadendo in gara. E quindi penso che dobbiamo avere rispetto delle regole. Abbiamo visto che in questo caso c’è stata una mancanza, che si tratti di regolamenti finanziari, rapporti in pista con padri e cose di quella natura. Non penso che questo sia il modo di correre e dobbiamo guidare i nostri piloti su cosa è giusto e cosa è sbagliato. Se questo argomento fosse stato affrontato in precedenza, forse questo contatto non avrebbe mai avuto luogo. E’ stato un contatto di gara e che si poteva evitare se il muretto box e gli steward fossero stati più sul pezzo nell’eseguire quello che il regolamento prevede”.
“Una soluzione, dal mio punto di vista, potrebbe essere quella di avere degli steward a tempo pieno, professionali. Dato il livello a cui si trova la Formula 1 adesso e quanto sia complicato questo lavoro, forse sarebbe il caso. Comunque, tanto di cappello ovviamente a quelli che sono qui questa fine settimana, non voglio essere irrispettoso nei loro confronti e di quello che stanno facendo. Penso che sarebbe più difficile farlo part-time come funziona adesso, mentre a tempo pieno no. È un grande sport il nostro e certe cose dovrebbero essere riviste. Un esempio sono i track limits di quando Lando ha cercato di superare Max. È stata solamente una buona e coraggiosa mossa e noi dobbiamo incoraggiare i piloti ad avere buone gare. E per me, i track limits sono altri, quando tagli la pista per trarre vantaggio, avere un tempo migliore sul giro. Lui ha subito ridato indietro la posizione ed era chiaramente in un settore più lento. Quindi penso che ci siano alcune cose da rivedere, solo per rafforzare la coerenza di questo sport. Anche i piloti sono confusi su questo, non sanno cosa possono e cosa no. Per quanto riguarda la penalità di dieci secondi data a Max, penso quello che loro gli hanno dato. Si presuppone che un pilota debba lasciare la larghezza di una macchina. Sai è un peccato, avrebbe potuto essere solamente un piccolo corpo a corpo per cui entrambi avrebbero potuto continuare. Penso che sia una giusta penalità perché è quello che il regolamento prevede. Ma, di nuovo, penso che Max sia un pilota fantastico che lotta per la prima posizione. È una responsabilità nostra, in quanto team, di dire ad un pilota quali siano i limiti da rispettare. Se loro non lo hanno fatto, non mi aspetto che Max faccia qualcosa di diverso”.
“Non so se quello che accaduto possa avere un impatto sul modo di correre di Max o di Lando. Mostratemi un campione del mondo che non sia spietato e aggressivo. Questi sono i due aggettivi che un campione del mondo e un vincitore di Gran Premi deve avere. Credo che Lando voglia solamente voltare pagina. Alcune persone, o anche piloti, potrebbero godere di un battibecco pubblico come questo. Ma loro due hanno una grande amicizia anche fuori dalla pista. Ne hanno parlato ma quello che si sono detti rimane tra loro due. Penso che Lando, dopo aver sentito le parole di Max, voglia solamente tornare in pista per lottare duramente durante questo suo appuntamento di casa. Non penso che sia giusto definire il modo di guidare di Max. Come ha detto anche Toto Wolff altre volte, i piloti devono battagliare duramente. Abbiamo solamente bisogno di regolamenti che siano bianco o nero, che devono essere rispettati di conseguenza. Tutti loro guidano al limite assoluto, proprio come dovrebbe essere. Non dobbiamo rivedere i piloti o il loro modo di guidare, si tratta di far rispettare le regole che devono essere più chiare e coerenti, qualunque esse siano. Sono i venti piloti migliori al mondo, voglio dire, posso fare qualsiasi cosa. Sono veramente felice di Lando e non sono preoccupato dal fatto che lui sia troppo gentile, come in molti hanno detto. Penso che ci sia una differenza tra il pilota che scende in pista e si mette il casco e le persone che sono dal lunedì al giovedì, per come comunicano, come si comportano tra loro e le relazioni che hanno. Quindi, penso che se guardiamo a un sacco di campioni del mondo, sono dolcissimi fuori dalla vettura ma belve feroci quando invece sono in pista, tutto qui" ha chiosato il CEO della McLaren.