F1. Vuoi vedere che alla fine Lewis Hamilton ci guadagna da una Mercedes vulnerabile?

F1. Vuoi vedere che alla fine Lewis Hamilton ci guadagna da una Mercedes vulnerabile?
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Paradossalmente, Lewis Hamilton ha di che guadagnare da una Mercedes meno efficace rispetto agli anni scorsi. Ecco perché
12 aprile 2021

Sicuramente Lewis Hamilton avrebbe preferito che la W12, la monoposto della sua Mercedes per la stagione 2021 di Formula 1, fosse uno schiacciasassi come la vettura che l’ha preceduta. Se così fosse stato, la corsa verso l’ottavo titolo mondiale della sua sfolgorante carriera sarebbe stata una passeggiata. E invece un dettaglio apparentemente insignificante, la modifica al fondo piatto voluta dal regolamento tecnico 2021, ha reso la vita più difficile del previsto a chi, come la Mercedes, sposa una filosofia a basso rake. Ma quella che sembra una bella scocciatura è in realtà per Lewis una grande opportunità per mostrare le proprie qualità.

E qui serve un appunto. A nostro avviso, le doti di Hamilton sono indubbie. Non gli serve una macchina deficitaria per mostrare la sua chirurgica lettura dei weekend di gara, la sua capacità di avere una visione piena di tutto quello che accade in corsa. Ma tutto questo, con una vettura dominante, diventa difficile da vedere. Paradossalmente, la Mercedes dei trionfi ha finito per banalizzare il talento di Hamilton. Perché vincere con una scuderia così dominante è affare sbrigativo e apparentemente semplice. Peccato che ci vogliano costanza e un’attenzione maniacale al dettaglio, che tuttavia, a una lettura superficiale, e non in senso negativo del termine, sfuggono.

La Formula 1, dopotutto, è uno sport sfaccettato, che si presta a chiavi di lettura differenti. E non tutti, giustamente, scavano oltre la superficie per andare a vedere ciò che si nasconde dietro anni di dominio incontrastato. Ora, però, Hamilton ha un’occasione d’oro per zittire i detrattori. Almeno per il momento, la Mercedes non è la macchina migliore in pista. Pur con qualche singhiozzo dal punto di vista dell’affidabilità, la Red Bull ha in mano la vettura da battere. Non è detto che sia così per tutta la stagione, è troppo presto per dirlo. Ma la filosofia a basso rake della Mercedes non può essere modificata in corsa, quindi le brillanti menti dei tecnici di Brackley dovranno tirare fuori il coniglio dal cilindro.

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Così, ci sono tutti gli ingredienti affinché vada in scena la sfida che i tifosi della Formula 1 attendono da tempo, quella tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Un’affascinante lotta generazionale, che mette a confronto l’esperienza con l’aggressività. Da un lato c’è Lewis, in grado di immaginarsi l’andamento della corsa come se la pista si dipanasse davanti ai suoi occhi. E dall’altro troviamo Max, aggressivo, estroso nel corpo a corpo, esaltante. Sono due piloti dal talento straripante, in grado di osare, stupire, e, perché no, sbagliare. Perfetti nelle loro imperfezioni, belli da vedere in pista finalmente contrapposti l’uno all’altro.

E se Lewis dovesse uscire vincente con una macchina leggermente inferiore dalla lotta con Verstappen, sarebbe una prova di forza notevole. Perché Max è un grande talento. Molto probabilmente il migliore di quella generazione di giovani pronta a prendere il sopravvento in Formula 1. Un pilota così, con la macchina più efficace del lotto, è cliente assai scomodo. E Lewis ha finalmente la possibilità di mostrare agli scettici di cosa è veramente capace. Chi lo voleva al volante di una monoposto diversa dalla Mercedes delle meraviglie finalmente potrà vederlo all’opera in un contesto meno favorevole. Anche se non quanto, come molti invocavano, quello di una scuderia minore.

Ma pensare che un campione si accomodi di sua sponte in un team modesto è contro logica. Il motivo è molto semplice. Che in Formula 1 avere la macchina giusta sia condizione necessaria a primeggiare è cosa risaputa. Che in quei team non ci si arrivi per caso, è altrettanto evidente. Ci vuole fortuna, a capitare al posto giusto al momento giusto. Anche quello è un talento. Ma, prima di tutto, servono le capacità per ambire ad una posizione del genere. Vale per Hamilton, così come per Verstappen, che da anni insegue il sogno di poter lottare per il mondiale, e finalmente sembra essere stato messo nelle condizioni per farlo. E Max ce la metterà tutta, per battere l’uomo che fino a pochi mesi fa pareva irraggiungibile.

È una sfida dall’esito tutt’altro che scontato, quella tra Lewis e Max. Non è detto che sia Lewis a prevalere, anche se il mix di esperienza e abilità dell’inglese farebbe propendere per un esito a suo favore. Max ha il talento e la fame per imporsi. E se lo facesse, sarebbe il trionfo del futuro che avanza, delle promesse mantenute. Ma è proprio questa incertezza che rende la sfida così affascinante. Se le potenzialità per una lotta tra Red Bull e Mercedes per il mondiale viste in Bahrain si confermassero, ci sarà da divertirsi. A prescindere da chi avrà la meglio. Perché a vincere, comunque vada, sarà lo spettacolo. A tutto vantaggio degli appassionati, annoiati da stagioni scontate, senza pathos. Esattamente quello che non sembra essere il mondiale 2021.

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