F1. Viry-Chatillon contro Alpine: "Power Unit 2026 quasi pronta ma hanno chiuso. Centinaia di posti di lavoro persi"

F1. Viry-Chatillon contro Alpine: "Power Unit 2026 quasi pronta ma hanno chiuso. Centinaia di posti di lavoro persi"
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Renault ha comunicato qualche giorno fa che non produrrà più le Power Unit per Alpine dal prossimo anno. Il progetto Power Unit 2026 era quasi ultimato, ma i francesi hanno comunque deciso di chiuderlo, scatenando l'ira dei lavoratori della sede di Viry-Chatillon che denunciano centinaia di posti di lavoro a rischio
5 ottobre 2024

Risale al 30 settembre scorso l’annuncio di Renault che non produrrà più Power Unit per il team Alpine, presentando un progetto di rifacimento della sede francese che verrà denominata in “Hypertech” già a partire del prossimo anno. Finisce così un’era del motorsport che ha visto Renault produrre propulsori di Formula 1 fin dagli anni ’70. Questa decisione ha però un risvolto negativo che riguarda la sede di Viry-Chatillon che rischia di perdere centinaia di posti di lavori, suscitando nei dipendenti non poche preoccupazioni.

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Viry-Chatillon è destinata a trasformarsi in “Hypertech Alpine” che la società ha descritto, all’interno di un comunicato, come un "nuovo centro di ingegneria all'avanguardia" che "riunirà alcuni dei migliori talenti al mondo per contribuire allo sviluppo di veicoli ad altissime prestazioni e innovazioni nelle tecnologie all'avanguardia" per Alpine e il Gruppo Renault. Tutti coloro che hanno lavorato presso la sede, manterranno il loro posto di lavoro. “Sarà inoltre istituita un'unità di monitoraggio F1, con l'obiettivo di "mantenere le conoscenze e le competenze dei dipendenti in questo sport e di rimanere all'avanguardia nell'innovazione per i vari progetti di Hypertech Alpine".

“La creazione di questo centro Hypertech Alpine è fondamentale per la strategia di sviluppo di Alpine e, più in generale, per la strategia di innovazione del Gruppo – ha dichiarato Philippe Krief, CEO di Alpine - Si tratta di una svolta nella storia del sito di Viry-Chatillon, che garantirà la continuità di un savoir-faire e l'integrazione delle sue competenze rare nell'ambizioso futuro del Gruppo, rafforzando al contempo il posizionamento di Alpine come officina dell'innovazione. l suo DNA racing rimane una pietra angolare del marchio. Continuerà ad alimentare un progetto industriale e automobilistico senza precedenti, grazie in particolare a Hypertech Alpine”. Con questo annuncio, Alpine ha confermato dunque che sarà solo ed esclusivamente Enstone a gestire il lavoro degli sforzi futuri del team francese, che dovrà trovare ora un accordo con un nuovo motorista in vista della prossima era tecnica della Formula 1.

Questa decisione del gruppo Renault-Alpine ha però suscitato rabbia e preoccupazione nei dipendenti della sede di Viry-Chatillon che hanno denunciato il rischio di perdere centinaia di posti di lavoro. “Tutti i rappresentanti del personale, in rappresentanza dei dipendenti e della maggior parte delle parti interessate, esprimono rammarico e disappunto per la decisione di interrompere l’utilizzo della Power Unit in Formula 1 dal 2026” si legge nel comunicato rilasciato sui social dalla sede francese. “La scelta è stata ratificata dal Gruppo, che desidera ridurre il rischio finanziario attorno alla F1, nonostante non sia stata condotta alcuna analisi seria per valutarne l’impatto sulle vendite future e sul prestigio del marchio. Eventuali possibilità di partnership sono state scartate dal Gruppo, anche se avrebbero potuto soddisfare diversi obiettivi: il mantenimento dell’attività in F1, la riduzione dei costi di sviluppo e operativi, la preservazione di tutte le competenze e la possibilità di portare in gara la Power Unit RE26, già in gran parte sviluppata, per la stagione 2026”.

“I contenuti, le risorse e la sostenibilità dei nuovi progetti che la Direzione intende introdurre a Viry appaiono ancora ampiamente imprecisi. Le dimensioni comunicate dell’area di monitoraggio per la F1 (in termini di personale e budget) sembrano ancora insufficienti e mettono in dubbio il possibile ritorno di Alpine come motorista in futuro. La storia del sito di Viry dimostra che sono state spesso prese decisioni contrarie, sottolineando l’importanza di mantenere in chiave futura competenze altamente qualificate, in modo da lasciare aperta la porta a un ritorno in F1 quando la regolamentazione e il contesto finanziario lo avrebbero reso più attraente per gli azionisti. L’implementazione del progetto Hypertech porterà con sé le prime conseguenze a brevissimo termine (entro 3 mesi) sui posti di lavoro e sulla formazione:

  • Il sito di Viry-Châtillon passerà dal 1° gennaio da 500 a 334 posti di lavoro, con la fine dei contratti di numerosi fornitori;
  • La perdita di un centinaio di posti di lavoro indiretti presso i principali partner entro la fine del 2024;
  • La fine del Concours d’Excellence Mécanique Alpine (CEMA), sostenuto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Solidarietà e dal Ministero dell’Istruzione Nazionale e della Gioventù, che promuoveva valori di impegno per l’uguaglianza delle opportunità e favoriva la parità di genere per far emergere una filiera di giovani talenti.

In generale, la fine dello sviluppo della Power Unit F1, la non maturità dei progetti presentati e la perdita di fiducia nella Direzione pongono un rischio significativo di fuga delle competenze dal sito di Viry. Nonostante le vicissitudini degli ultimi due mesi, il team di Viry ha continuato a sviluppare la Power Unit 2026 di cui Alpine, a questo punto, si priverà. Questa decisione fa sì che Alpine manchi un’occasione storica nel suo percorso sportivo. Per tutte queste ragioni, i rappresentanti del personale del CSE hanno espresso all’unanimità un parere negativo sul progetto di trasformazione. L’appello, ora, è alle autorità pubbliche per la salvaguardia dell’occupazione…” si conclude la nota.

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