F1. Verstappen trionfa in Giappone, ma c'è del buono per Ferrari: i distacchi

F1. Verstappen trionfa in Giappone, ma c'è del buono per Ferrari: i distacchi
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Max Verstappen ha vinto il Gran Premio del Giappone 2024. Ma a sorridere è Ferrari che vede i distacchi diminuire e il passo gara migliorare, anche a costo della qualifica. Il commento della gara di Suzuka
7 aprile 2024

Un proverbio olandese recita che c’è del buono nel male e c’è del male in ogni buono. E visto che si parla ancora di Max Verstappen vincitore del GP del Giappone davanti al compagno Sergio Perez su Red Bull (che sarebbe poi il male per i tifosi della Ferrari, ma anche Mercedes, McLaren etc) dove è il buono in questo male relativo? Nei distacchi. Eh sì, perché se la Ferrari ha colto un podio con Carlos Sainz, terzo, e un quarto con Charles Leclerc, il buono sta proprio nei numeri. Lo spagnolo ha concluso a poco più di 20 secondi dal vincitore, che diviso i 53 giri di gara fa una media di circa 4 decimi al giro di distacco. Leclerc, partito ottavo, con una sola sosta ha saputo gestire il treno di gomme medie iniziali oltre ogni limite immaginabile e in rapporto alla passata stagione, è un buon segnale. Che gli ha permesso di guadagnare 4 posizioni.

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Se avesse seguito la strategia di Sainz, con due soste, non sarebbe andato oltre il settimo posto. Ergo, una Ferrari che un anno fa su questa pista beccava a fine gara oltre 43 secondi da Verstappen (Leclerc, ancora quarto…) in 12 mesi il divario è passato da 0,75 secondi al giro ai 0,4 di cui poc’anzi. Con una situazione completamente ribaltata rispetto a un anno fa. Ovvero la SF-24 non è velocissima in qualifica (anche se si difende più che bene) ma col passo gara ha mostrato di saper gestire meglio le gomme e quindi non accusare i divari dell’anno scorso. Questo aspetto rappresenta il bene nel male di una Red Bull che continua a dominare e su una pista completa, c’è ancora da capire se Verstappen ha tirato oppure si è limitato a gestire la gara senza andare a fondo col gas e questo, visti i numeri di sopra, potrebbe indurre in errate considerazioni finali. Di certo c’è che la Ferrari è la seconda forza in campo e, come ha detto di recente Piero Ferrari in una intervista a un quotidiano bolognese, “dobbiamo essere vicini a Red Bull e approfittare dei loro passi falsi”. Che a parte l’Australia col ritiro di Verstappen, non si sono visti.

Una Ferrari che è messa meglio della McLaren, che con Norris terzo al via aveva fatto pensare a un risultato migliore, idem con Piastri, finito nella bagarre con le Mercedes di Russell e Hamilton, col primo soccombente e davanti al secondo. E poi una Aston Martin, diciamo una perché Stroll inesistente, che con Alonso raccoglie il massimo che può ma ben lontano dagli inizi strepitosi dell’anno scorso. Nel gioco delle coppie di questo inizio mondiale, Red Bull ha chiaramente un numero 1 e un 2, Ferrari, invece, si ritrova col partente Sainz davanti al rimanente Leclerc, col monegasco che è alla ricerca di se stesso, perché al di là della gara tattica e della bella gestione delle gomme, resta il fatto che lo spagnolo sembra essersi tolto un peso e va leggero, Charles invece vede dei fantasmi nella mente che lo portano a commettere errori in qualifica, quando sbaglia, e in gara con decisioni a volte discutibili. Visto che il talento c’è e che sa guidare, deve solo ritrovare il bandolo della matassa. Per il resto delle coppie, leggi McLaren e Mercedes, ancora lavoro da fare, coi primi messi meglio delle ex frecce d’argento. Con lo stesso motore Mercedes, infatti, le McLaren hanno bastonato i titolari, segno che a livello di aerodinamica negli ex campioni del mondo c’è ancora tanto da fare. E questa è una bella notizia per la Ferrari, che non deve difendersi da dietro, ma attaccare quelli davanti. Come se fosse facile, ma intanto meglio provarci…

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