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Bisognava trovare il giusto ritmo per fluire sulle curve senza respiro della pista liquida di Losail, e Max Verstappen a sorpresa è riuscito a danzare nelle qualifiche del Gran Premio del Qatar 2024 di Formula 1. Si è creata una tempesta perfetta nel deserto, con una pista diventata velocissima grazie allo smussamento dei taglienti spigoli dei cordoli e alle temperature più basse rispetto allo scorso anno, quando si corse ad ottobre. Sono condizioni in cui i piloti si esaltano, a patto che abbiano a disposizione una vettura che restituisce loro la fiducia necessaria.
Per fare bene a Losail è necessario operare in maniera chirurgica sul bilanciamento, in modo tale da evitare squilibri tra i due assali nel corso di un giro complesso, con curve veloci, ma di natura differente tra loro. La riapertura del parco chiuso dopo la Sprint ha consentito ai team di intervenire sulle storture emerse nella prima parte del weekend. Evidentemente questo vale soprattutto per la Red Bull, protagonista di un miglioramento che non può che sorprendere. Lo si vede non solo dal crono monstre di Verstappen, ma anche dal nono posto di Sergio Perez. Comunque lontano anni luce dal compagno di squadra, almeno è riuscito ad affrancarsi dal pantano della Q1, dopo l’errore fantozziano del semaforo ignorato nella Sprint.
Se Verstappen si è prodotto in una progressione impressionante, la Mercedes si conferma potenziale disturbatrice della lotta per il mondiale Costruttori con un George Russell capace di trovare un feeling incredibile quando la W15 entra nella sua minuscola finestra di utilizzo. Con un manto liscio, senza le asperità che la capricciosa diva di Brackley non gradisce, la W15 può viaggiare a strettissimo contatto con l’asfalto, e Russell si esalta. Non si può dire lo stesso di Lewis Hamilton, il cui rendimento in qualifica continua a lasciare a desiderare. Che sia perché con questa generazione di auto spingere al 100% come ha sempre fatto lui sia controproducente, o per questioni di motivazione non è dato saperlo.
Gli exploit di Verstappen e Russell hanno relegato in seconda fila una McLaren risultata meno implacabile e pulita rispetto a quella vista nella Sprint qualifying di ieri. Forse l’inevitabile convergenza in termini di assetto ha reso più efficaci gli avversari e colto, di conseguenza, in fallo la scuderia di Woking, o forse è stata anche l’evoluzione della pista ad avere un peso. In ogni caso, la flessione della McLaren e l’avvicinamento della Ferrari, attardata di poco più di un decimo, dimostrano ancora una volta come anche il più piccolo fattore possa fare la differenza nella vivace F1 di oggi.
Riesce difficile offrire delle valutazioni sul passo gara sulla base di quanto visto nella Sprint, visto il ritmo relativamente blando impostato da Norris per la maggior parte del tempo in modo tale da consentire a Piastri di restare in zona DRS. Si è visto un lampo di Leclerc con pista libera, ma la verità è che Norris non ha espresso tutto il potenziale della sua MCL38. Va anche detto che la gara si disputerà in condizioni diverse dalla Sprint, con temperature potenzialmente più contenute, e che la riapertura del parco chiuso tra la gara lampo e le qualifiche per il GP di domani ha concesso ai team di intervenire sul bilanciamento.
Al netto di queste considerazioni, fa specie il gesto di Norris a fine Sprint, quando ha deciso di lasciare strada a Piastri per consegnargli la vittoria nella gara lampo, restituendo di fatto il favore del Brasile. Una scelta, quella di Lando, maturata nonostante il suo ingegnere di pista gli avesse ribadito che non era necessario farlo. Norris ha voluto così pareggiare i conti con il compagno di squadra, aggiungendo ex post che a lui non interessa vincere le Sprint, ma solo le gare vere. Ragionamento in fondo comprensibile a giochi fatti per il mondiale piloti, ma che avrebbe potuto portare a conseguenze nefaste con Russell così vicino ai due papaya nel momento dello scambio di posizioni.
Così non è stato, e la McLaren nella Sprint ha portato a casa punti pesanti in ottica mondiale. La Ferrari, quinta con Charles Leclerc e settima con Carlos Sainz, pur avendo scontato i soliti problemi nella preparazione sul giro secco, si può consolare sapendo di aver fatto un passo in avanti con le modifiche al bilanciamento e tenendo conto della prima fila non McLaren. Ma vanno alimentare le speranze, massimizzando il risultato in una gara che non ha nulla di scontato nemmeno a livello strategico, frangente in cui la Rossa potrebbe scoprirsi aggressiva. Charles Leclerc e Carlos Sainz cercheranno di tenere vivo il sogno in 57 giri da correre senza respiro, con il collo martoriato dalle curve veloci e la mente che deve restare salda per non perdere quel ritmo che alimenta le prestazioni dei piloti.