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Oggi è solo giovedì, ma Zandvoort si è già colorata dell’arancione dell’armata di Max Verstappen. Nella giornata dedicata ai media molti tifosi si sono assiepati sulla tribuna centrale per cercare di intravedere il due volte campione del mondo. Ma che la piccola città sul mare sia completamente devota al suo idolo lo si capisce ancora prima di arrivare in pista, nel tragitto colorato di bandierine arancioni e a scacchi che abbiamo percorso per raggiungere a piedi il circuito dalla stazione ferroviaria.
Ma come la vive questa passione bruciante l’oggetto di cotanta adorazione? “Non lo augurerei a nessuno”, ha detto Max scherzando, prima di raccontare le sue emozioni. “È un weekend fantastico per me, vedere i miei fan in pista è incredibile. E poi Zandvoort è una pista grandiosa da affrontare”. E la favola di Verstappen potrebbe vedere un capitolo speciale proprio a Zandvoort, visto che Max potrebbe battere il record di nove vittorie consecutive colto da Sebastian Vettel proprio ai tempi della Red Bull.
Max, però, almeno in apparenza non giudica scontato il raggiungimento di questo obiettivo. “Mi piacerebbe continuare a vincere – ha concesso - ma dopo una pausa non si sa mai cosa può succedere. Il meteo potrebbe complicare le cose, ma abbiamo un’ottima macchina”. “Non ci pensiamo troppo – ha aggiunto - vogliamo solo prepararci al meglio per ogni pista”. La verità, però, è che alla coppia Verstappen-RB19 non serve poi così tanto per rivelarsi vincente.
A Zandvoort oggi oltre alle bandiere oranje si è vista anche la pioggia. Un vero e proprio nubifragio, arrivato a colpire la pista all’orario di pranzo, ha fatto da presagio di una presenza capillare del maltempo nel corso del weekend di gara. Non è una novità – da Baku ad oggi, ogni weekend di gara ha avuto almeno una giornata bagnata – così come è assodato il fatto che la pioggia non sia certo un deterrente per i successi della Red Bull.
Per la prima volta dal ritorno di Zandvoort in calendario, i piloti dovranno affrontare la pioggia. Ma come sarà questa pista sul bagnato? “Scivolosa – ha spiegato il padrone di casa, Verstappen -. L’asfalto è nuovo, e il circuito sarà sicuramente molto green. Ma ci si adatta. Devo dire che nelle ultime due edizioni siamo stati molto fortunati con il clima, solitamente il meteo non è dei migliori qui in questo periodo dell’anno”.
Verstappen, da buon local, ha dovuto subire il classico interrogatorio sul meteo, in questo caso da parte di Daniel Ricciardo, desideroso di conoscere l’entità del maltempo nei prossimi giorni. Ma Max non ha mostrato grande saggezza sull’argomento, sfoderando invece il cellulare per conoscere le previsioni. Il suo ex compagno di squadra, poi, l’ha pizzicato: “Faresti l’ultima curva in pieno col bagnato?”. Verstappen gli ha risposto ridendo: “Provaci prima tu”.
Che sia con dichiarazioni franche o con le prodezze in pista, Verstappen si è sempre fatto notare, come spiegano due piloti cresciuti con lui. “Se c’è qualcosa che non è mai mancato a Max – ha puntualizzato Carlos Sainz - questo è l’attenzione nei suoi confronti. Aveva i riflettori puntati da molto prima che iniziasse a correre in F1, e aveva del seguito sin dal debutto. Ho capito imediatamente il perché, visto che ha un talento speciale e ha fatto bene sin da subito”.
“Era chiaro sin da quando era molto giovane che Max avesse un grande talento – ha raccontato Pierre Gasly -. Sin dai tempi dei kart c’era molta attenzione, alimentata dal suo cognome e dalle sue prestazioni, oltre che dal rapporto tra Jos e Max. Non fui sorpreso di come riuscì a ottenere subito performance degne di nota con la Red Bull, e il fenomeno non ha fatto altro che amplificarsi, specie in Olanda”. E passeggiando per le strade di Zandvoort, non si fa fatica a capirlo.