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Max Verstappen li vuole annientare tutti. Dopo un weekend in cui si è dovuto accontentare di un ruolo da comprimario, nelle qualifiche del Gran Premio del Giappone 2023 di Formula 1 non si è risparmiato. La performance sul giro secco offerta dal campione del mondo in carica a Suzuka nella Q3 è stata straordinaria, una coreografia suggestiva eseguita alla perfezione su uno dei circuiti più tecnici del mondiale.
Verstappen ha affrontato le qualifiche con tre set di soft, mentre i suoi avversari ne potevano sfruttare quattro o cinque. Un handicap che non ha avuto alcun effetto sull’andamento della sua qualifica. Nella Q2, con gomme usate, ha accusato un distacco di soli 24 millesimi da Charles Leclerc, che ha colto il suo tempo con delle soft fresche. Sembra tutto facile, per Verstappen. Anche rifilare almeno mezzo secondo alla concorrenza nella Q3.
Il primo inseguitore, Oscar Piastri, che domani partirà per la prima volta in prima fila in Formula 1, è stato staccato di 581 millesimi. Lando Norris e Charles Leclerc di sei decimi. E il confronto con il suo compagno di squadra, Sergio Perez, è impietoso: a separarli, nelle qualifiche di Suzuka, quasi otto decimi. Se qualcuno avesse avuto dubbi sul fatto che la debacle di Singapore fosse un caso isolato, Verstappen ha dissipato ogni sospetto.
Le monoposto dalla spiccata efficienza aerodinamica come la Red Bull RB19 sono pensate per essere competitive nella maggior gamma di circuiti possibile. Ma in un calendario da 22 gare, è inevitabile che ci siano eccezioni. Singapore è una pista peculiare, su cui la RB19 non poteva essere impiegata all’altezza da terra ideale. Lo avevamo detto, che a Suzuka avremmo avuto la riprova che le difficoltà di Singapore rappresentavano un caso isolato. E così è stato. La TD018 non c’entrava nulla.
E allora la Formula 1 al contrario vista a Marina Bay torna a capovolgersi, con la solita mischia vivace alle spalle di Max Verstappen. Un manipolo di scuderie talmente vicine da rendere aperta la lotta dalla seconda alla decima posizione. A Suzuka a distinguersi è stata la McLaren, che conferma la sua ottima crescita. Ma quando Verstappen va al Max, non c’è avversario che tenga. Soprattutto se dopo una sconfitta la fame diventa quella di un cannibale.