F1. Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, la coppia d'oro di Alfa Romeo: “parte tutto dal rispetto”

F1. Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, la coppia d'oro di Alfa Romeo: “parte tutto dal rispetto”
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Valtteri Bottas e Guanyu Zhou non potrebbero essere più diversi, ma formano una coppia formidabile. Merito del rispetto reciproco, come ci spiegano in questa intervista doppia
26 maggio 2023

Appassionato di moda il primo, habitué delle imprese in bici il secondo, Guanyu Zhou e Valtteri Bottas non potrebbero essere più diversi di così. Ma quando incontriamo i due piloti di Alfa Romeo in Formula 1 nella cornice glam dell’Hotel Meridien Beach di Montecarlo, non possiamo fare a meno di notare la loro complicità. Compagni di squadra dallo scorso anno, Zhou e Valtteri hanno costruito sin da subito un rapporto di fiducia reciproca. Cosa tutt’altro che scontata, visto l’ambiente iper-competitivo in cui lavorano.

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Ci supportiamo perché siamo un team – ci racconta Bottas a pochi metri dalla "sorellina" della sua C43, l’Alfa Romeo Tonale PHEV, sbarcata anche da queste parti -. Una lezione che ho imparato negli anni in F1 è che per il progresso a lungo termine serve spirito di squadra. I piloti devono lavorare insieme, è fondamentale. Parte tutto dal rispetto: se è reciproco, allora funziona. La F1 è uno sport di squadra. Con delle componenti individuali, ma sempre di squadra”.

E il supporto di Bottas è stato fondamentale per Zhou al debutto lo scorso anno. “Valtteri mi ha aiutato moltissimo nella mia prima stagione, quando tutto era nuovo per me – ricorda -. È stato molto trasparente, e per me è stato decisamente importante. In certi team c’è parecchio conflitto. Ogni pilota vuole essere il migliore, ma serve rispetto, e tra noi c’è sempre stato. C’è fiducia reciproca, e aiutiamo insieme il team. A volte dobbiamo scendere a compromessi, ma la cosa più importante è crescere”.

Guanyu Zhou ha debuttato in Formula 1 con l'Alfa Romeo nel 2022
Guanyu Zhou ha debuttato in Formula 1 con l'Alfa Romeo nel 2022

L’occasione di Zhou per dimostrare quanto sia maturato negli ultimi 12 mesi arriva proprio sulle ostiche stradine del Principato. “Lo scorso anno era la prima volta che correvo a Monaco con una F1 – spiega -. Quest’anno sarà un grande passo in avanti per me come pilota, visto che su una pista come questa al debutto in una categoria ci vuole del tempo per adattarsi. Non c’è spazio per errori e bisogna trovare il ritmo giusto nel corso del weekend”.

“Mi sento molto più sicuro di me quest’anno in generale, e su piste come questa può fare una grande differenza. Bisogna essere certi che ogni dettaglio sia giusto, perché la battaglia a centro classifica è molto serrata. Si può passare facilmente dall’ottava all’ultima posizione con poco. È molto intenso”. "Correre a Monaco in F1 rappresenta un passo in avanti molto grande - aggiunge – sia in termini di handling, ma anche di approccio alle curve e di traiettorie, che sono leggermente diverse. L’esperienza accumulata lo scorso anno mi aiuterà a stare più vicino ai muretti, ad avere più sicurezza, a sapere esattamente che cosa farà la vettura”.

Ma anche l’esperto Bottas dice di aver appreso lezioni importanti per Monaco nella sua prima gara nel Principato con Alfa, lo scorso anno. “Non è stata una gara semplice per noi in termini di performance. Abbiamo imparato molte cose, come mettere a punto la macchina, cosa abbiamo sbagliato con l’assetto soprattutto dal punto di vista meccanico, dal momento che si tratta di una pista molto sfidante, con delle curve lentissime e asperità del terreno, caratteristiche che non sono invece presenti nelle altre piste”.

Valtteri Bottas in pista con l'Alfa Romeo C43
Valtteri Bottas in pista con l'Alfa Romeo C43

Monte-Carlo, poi, è una pista che potrebbe sorridere all’Alfa Romeo, visto che la C43 finora si è dimostrata più efficace in qualifica che in gara e che a Monaco il sabato è il vero giorno cruciale. “Monaco è probabilmente la pista su cui la posizione in qualifica è più importante, visto che è quasi impossibile superare in gara – spiega Bottas -. È incoraggiante che la nostra performance la domenica sia leggermente migliorata a Miami rispetto alle corse precedenti e speriamo che si possa continuare questo trend positivo. Ma indubbiamente qui si privilegia la performance in qualifica rispetto alla gara”.

Anche Zhou concorda. “Monaco è ovviamente piuttosto diversa rispetto alle altre gare. Penso che il sabato sia il giorno più importante qui, a meno che non ci siano delle sorprese in corsa o che il meteo cambi. Se non ci sono questi imprevisti, è difficile che tu possa passare più di una o due macchine in gara. Per noi è stato importante fare un salto di qualità a Miami, soprattutto perché non ci sono stati aggiornamenti per quella gara. Spero che ci sia un ulteriore passo in avanti, facendo tesoro dell’esperienza dello scorso anno. L’importante sarà dare il massimo sabato, per riuscire a raccogliere punti”.

In questo senso aiuteranno anche gli aggiornamenti inizialmente pianificati per Imola, che debutteranno nel Principato.Monaco non è il posto più semplice per capire quanto funzioni un upgrade, sia in termini di performance secca che di sensazioni, perché è una pista unica – concede Bottas -. In questo caso, dovrebbe trattarsi di un miglioramento generale in termini di deportanza, senza influire troppo sul bilanciamento. Probabilmente cominceremo la prima sessione di libere con il pacchetto vecchio e poi adotteremo quello nuovo, per effettuare lavori di comparazione”.

Una foto panoramica di Montecarlo
Una foto panoramica di Montecarlo

Al netto delle novità, Monaco non è una sfida banale, anche per quanto riguarda la concentrazione. “Dal punto di vista mentale, quella di Montecarlo è una delle gare più difficili, se non la più difficile del calendario – riflette Valtteri -. La pista è così stretta, tortuosa. Basta un piccolo errore, un secondo in cui si perde la concentrazione per porre fine alla propria qualifica o alla gara. È un weekend difficile, bisogna essere estremamente concentrati sin dalle prime prove libere e non ci si possono permettere errori. Nelle piste più ampie, con larghe vie di fuga, l’approccio è meno stressante. È una sfida, ma entusiasmante, soprattutto la qualifica”.

“Credo che a Monaco si raggiunga il picco di battiti per minuto di tutta la stagione – aggiunge Zhou -. Anche nei giri di cool down non ci si può mai rilassare. Non ci sono dritti, la pista è tutta curve. E poi bisogna stare attenti a chi è nel suo giro lanciato. Qui non c’è margine di errore. Su altre piste si può leggermente superare il limite, qui no. È fondamentale sentirsi a proprio agio con la vettura, aiuta tanto soprattutto in qualifica. Mi piace molto questa pista”. E a suo agio in questa pista si sente anche Bottas, che sulle strade del Principato è di casa. “Le conosco benissimo, le percorro in macchina o in bici. Ho visto cosa hanno riasfaltato, so dove sono le asperità. Insomma, è un piccolo vantaggio”.

Con i suoi baffoni folti e il mullet, ormai diventati suo marchio di fabbrica, Bottas è un uomo diverso da quello che avevamo conosciuto in Mercedes. Non si tratta solamente di una questione di stile, ma di una diversa disposizione d’animo. “Sicuramente mi sento libero di essere me stesso – osserva -. È una cosa che viene con l’età, si impara molto su sé stessi. Ma indubbiamente anche l’ambiente di lavoro ha una sua importanza. Mi diverto, ma il mio obiettivo rimane sempre quello di vincere, tornare sul podio. Però ho trovato un ottimo equilibrio tra la F1 e la mia vita privata”.

Valtteri Bottas, pilota Alfa Romeo F1
Valtteri Bottas, pilota Alfa Romeo F1

E se Valtteri ora vive la sua maturità agonistica con uno spirito diverso, Zhou, a soli 24 anni, mostra già una grande personalità, soprattutto per quanto riguarda lo stile. Testimonial di Dior in Cina, nel paddock è rivale di Lewis Hamilton in quanto agli outfit. La sua passione per la moda, ci racconta, nasce da molto lontano: “mia madre quando era più giovane è stata stilista per un periodo, forse questo interesse è nel mio DNA. Quando ero piccolo mettevo le scarpe da basket come Kobe Bryant, ma crescendo sono diventato sempre più appassionato di moda e mi piacerebbe un giorno avere un mio marchio di streetwear a livello mondiale. Indossare qualcosa di disegnato da me traendo ispirazione da alcuni artisti e da quello che mi circonda sarebbe fantastico”.

Un giorno Valtteri potrebbe fargli da modello, suggeriamo a Zhou. Che rilancia: “Magari posso anche fare da stylist a Valtteri!”. “Ci sto”, gli risponde Bottas con gli occhi azzurri che si accendono di una luce giocosa. Vedendoli insieme, non possiamo fare a meno di pensare come l’ambiente in cui si lavora possa cambiare tutto, sia per noi comuni mortali che per i semidei della F1. E come una coppia di piloti ben affiatata possa crescere insieme, a partire da quel rispetto reciproco che, per stessa ammissione di Zhou e Bottas, ha fatto la differenza nel loro caso.

Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, compagni di squadra dal 2022
Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, compagni di squadra dal 2022
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