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Vittoria e testa del campionato, a Sepang Antonio Giovinazzi ha messo un altro tassello verso quel titolo mondiale della GP2 che potrebbe lanciarlo nell’olimpo internazionale. Il pilota della PreMa racing ha colto un successo con un sorpasso a due giri dalla fine che sa di miracolo, visto che all’esterno della prima curva ha superato Sirotkin. E col compagno di team, Gasly, attardato da una cattiva partenza dalla pole, la testa del mondiale è stata presa.
Adesso mancano ancora poche gare alla fine ma per Bon Jovi, come lo chiamano nei box, si aprono le porte dei test F.1. Non è un mistero che dovrebbe provare la Haas in una sessione del venerdì di una delle prossime gare, ma vista la situazione interna di questa squadra, con Grosjean e Gutierrez che hanno deluso, potrebbe aprirsi la porta per la F.1 nel 2017. Quindi attenzione alle prossime mosse e molto, se non tutto, dipenderà dalla Ferrari.
La squadra italiana, dopo aver fatto provare al simulatore Antonio, potrebbe dargli la spinta necessaria. La Mercedes lo fa con Werhlein e Ocon, la Ferrari no. Fuori dall’orbita Red Bull, Giovinazzi ha solo questa possibilità che potrebbe portarlo alla corte di Maranello nel 2018. Infatti a fine anno prossimo scade il contratto con Raikkonen, visto che Hamilton e Rosberg sono bloccati e che Ricciardo e Verstappen hanno accordi fino a fine 2018 con la Red Bull, la Ferrari rischia di trovarsi senza un pilota adeguato. Far debuttare Giovinazzi nel 2017 con una squadra satellite, la Haas, fargli fare un anno di esperienza, potrebbe essere la mossa giusta per farlo approdare a Maranello nel 2018 al fianco di Vettel (ammesso che il tedesco rimanga e vista l’aria che tira non è scontato…).
Ma è la Ferrari che deve decidersi a fare il primo passo, ovvero investire su un giovane invece che prenderli già formati. Costa di meno svezzare Giovinazzi che prendere uno più costoso e magari a fine carriera
Ma è la Ferrari che deve decidersi a fare il primo passo, ovvero investire su un giovane invece che prenderli già formati. Costa di meno svezzare Giovinazzi che prendere uno più costoso e magari a fine carriera. “Sarebbe bello se a Maranello decidessero di spendere qualcosa per i giovani” dice un manager inglese che conosce bene l’ambiente italiano. Giovinazzi, da parte sua, sta facendo miracoli senza aver un soldo alle spalle e contando solo sull’aiuto di sponsor che hanno compreso il suo talento. Per questo ora, prima del balzo più grande, tocca a chi può farlo. Anche se vince il titolo Giovinazzi non ha soldi per proseguire la carriera, sprecare un talento così sarebbe follia, possibile che alla Ferrari non se ne rendano conto?