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Ci sono volute 43 gare e due anni di attesa prima di assistere a un ritiro per guasto meccanico di Max Verstappen e come per incanto la F.1 ritrova gli stimoli e il piacere del passato grazie a una incredibile, ma meritata, doppietta Ferrari con Carlos Sainz primo davanti a Charles Leclerc, anche questa arrivata dopo due anni (Australia 2022). Una doppietta che ha rinfrancato gli animi ma ha messo Carlos Sainz sul piedistallo dei piloti vecchio stampo. Di quelli che feriti o claudicanti corrono e, come in questo caso, vincono. Certo, la tecnologia ha fatto passi da gigante, gli interventi chirurgici consentono tempi di recupero rapidi rispetto al passato. Quello che è certo è che in 16 giorni dopo un intervento di appendicite, dimissioni meno di 24 ore dopo, una trasferta di 22 ore di volo, 10 di fuso orario, tornare a correre e vincere pure il GP va oltre ogni immaginazione per una storia di altri tempi. E questa prestazione, badate bene, non è solo frutto del ritiro di Verstappen, perché in questa gara la Ferrari ha mostrato di averne di più e basta guardare a Perez a oltre 50 secondi dal vincitore, con la stessa Red Bull che davanti era in testa. Come dire che il pilota fa la differenza e se Red Bull ha vinto tanto, il merito non va solo alla macchina…
E’ una Ferrari che ha risolto i problemi? Non proprio. Di sicuro in queste prime tre gare la rossa ha mostrato meno problemi rispetto all’anno scorso, il bilanciamento è migliorato moltissimo e di conseguenza il consumo delle gomme. Le prestazioni sul giro secco c’erano già, mancava il passo gara. Non è ancora al top ma lentamente ci si avvicina e, cosa più importante, fra Red Bull e Ferrari non c’è in mezzo nessuno. Perché tutti gli altri sono indietro, come le McLaren, al terzo e quarto posto con Norris e Piastri. Bravi, veloci, ma ancora lontani dal vertice e con aggiornamenti ancora in divenire. Melbourne rappresenta un po’ una anomalia nel mondiale, perché andare bene su questa pista non vuol dire farlo per il resto dell’anno, per cui sono prestazioni che fanno piacere (leggi Ferrari vincente e McLaren a podio) ma non danno indicazioni vere su cosa sarà il mondiale e cosa accadrà da qui alle prossime gare.
A Suzuka, fra due settimane, si avranno i primi riscontri su quello che accadrà. “Non so se avremmo ottenuto queste posizioni con Verstappen in pista” ha dichiarato al termine della gara il team principale Fred Vasseur. “Se facciamo un paragone con il passo di Perez, era abbastanza gestibile, ma sarebbe stato forse diverso. Abbiamo oltre venti gare per poter lottare ancora con Max. Abbiamo avuto un passo gara molto buono fin da subito, è stato uno dei migliori weekend degli ultimi dodici mesi. Siamo stati sempre puliti, ed oggi abbiamo avuto conferme anche con il giro più veloce di Charles. Dobbiamo continuare così nel corso della stagione, l’impostazione del nostro progetto è quella giusta. Per adesso ci godiamo questo weekend. La macchina quest’anno è più gestibile per i piloti, la base è più concreta”. Queste le parole del team principal Ferrari e in quanto a Sainz, si gode un momento unico: “Se penso che a Jedda ero in ospedale per l’appendicite e qui sono sul podio da vincitore, devo dire che ho vissuto due settimane sulle montagne russe, saliscendi incredibili. Al primo giro ho capito che potevo stare dietro a Max e usare il DRS, poi lui ha perso qualcosa e ho provato il sorpasso. Poi ho visto che ha avuto problemi, peccato immagino sarebbe stata una bella battaglia, ma sono felice di questa vittoria. Lui ne ha avute abbastanza”. Come dire, è il mio turno e non è un caso nella striscia vincente Red Bull le uniche due macchie rosse vincenti siano firmate proprio Carlos Sainz, lo scartato d’eccellenza di Maranello…