F1: tutti i dettagli del potenziale accordo tra la Red Bull e la FIA sul budget cap

F1: tutti i dettagli del potenziale accordo tra la Red Bull e la FIA sul budget cap
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In cosa consisterebbe il potenziale accordo tra la Red Bull e la FIA sul caso budget cap? Ecco tutti i dettagli, comprese le possibili penalità
21 ottobre 2022

In attesa di notizie ufficiali, la telenovela incentrata sullo sforamento da parte della Red Bull del budget cap si alimenta attraverso indiscrezioni insistenti. Nelle scorse ore, The Race ha rivelato che la FIA avrebbe proposto un accordo al team di Milton Keynes. Ma come funziona? L'Accepted Breach Agreement (ABA) è previsto dal regolamento finanziario della Formula 1 e può essere perfezionato solo nel caso in cui la scuderia coinvolta ammetta lo sforamento. Si tratta di un'intesa che, in buona sostanza, riduce la pena a fronte dell'ammissione dell'infrazione. I casi in cui l'accordo può essere siglato sono due.

Il primo riguarda un'infrazione procedurale, come avvenuto nel caso della Williams, cui è stata comminata una multa di 25.000 dollari a fronte dell'ammissione dell'illecito. Il secondo - in cui rientra la Red Bull - concerne invece uno sforamento inferiore al 5% del budget cap. Qualora un team sforasse il tetto degli esborsi di una cifra superiore al 5%, non potrebbe sottoscrivere l'accordo con la Federazione. Ma cosa accadrebbe se la Red Bull decidesse di non accettare la proposta della FIA? Il caso passerebbe nelle mani del Cost Cap Adjudication Panel, chiamato a giudicare la posizione del team. E se la Red Bull fosse giudicata colpevole da questo organo, incorrerebbe in penalità più salate rispetto al "patteggiamento" proposto dalla FIA. 

La Red Bull, insomma, accettando l'accordo con la FIA potrebbe avere uno sconto della sanzione. E, altro fattore molto interessante, nel caso in cui si arrivi all'intesa con la Federazione non ci sarebbe possibilità di appello. Il caso sarebbe così chiuso. Quanto ai possibili dettagli dell'accordo, da regolamento l'intesa può includere "obblighi o condizioni da osservare" per un determinato periodo di tempo, oltre a "procedure di monitoraggio potenziate". In soldoni, la situazione finanziaria della Red Bull potrebbe essere tenuta sotto controllo con maggior rigore. L'accordo può prevedere anche l'imposizione di multe e delle sanzioni sportive minori che avevamo già analizzato a suo tempo

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Non tutte, però, sono elevabili nel caso di un accordo con la Federazione. Il regolamento esclude la deduzione di punti e la flessione del budget cap per il futuro. Restano quindi la reprimenda, la sospensione da alcune fasi del weekend di gara, ma non dal GP e le limitazioni dell'uso della galleria del vento e dell'analisi CFD. Chi pensa che si tratti di un accordo segreto come quello sottoscritto dalla Ferrari a inizio 2020, però, si sbaglia. Le normative prevedono un certo grado di trasparenza sulla natura dell'infrazione, oltre alle sanzioni, pur omettendo eventuali informazioni confidenziali. 

A ben vedere, questo sarebbe l'unico modo per evitare che la querelle continui ancora a lungo. Se si dovesse arrivare al procedimento legale di cui sopra, i tempi rischiano di allungarsi ancora di più. Certo è che per siglare l'accordo con la FIA la Red Bull deve ammettere la propria infrazione, finora fieramente smentita da Chris Horner e compagnia. Senza contare che in questo caso si andrebbe a creare un precedente potenzialmente esplosivo. Dopotutto, se la FIA apre a un patteggiamento, perché non sforare il budget cap per aggiudicarsi un mondiale?

Da Moto.it

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