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La stagione 2024 sta per volgersi al termine con il primo degli ultimi tre appuntamenti in calendario questo weekend con il Gran Premio di Las Vegas. Tornando indietro nel tempo, ancor prima che il campionato avesse inizio con la pausa invernale ancora in corso, una controversia ha animato il dibattito all’interno del Circus della Formula 1, in quanto la FIA aveva annunciato di aver un’indagine su un possibile conflitto di interessi contro i coniugi Wolff.
La Federazione, muovendosi sulla base di una fonte anonima, ha deciso di indagare su un possibile conflitto d’interessi tra Toto Wolff e sua moglie Susie Wolff, managing director della F1 Academy, categoria completamente dedicata alle donne e gestita da Liberty Media, società detentrice dei diritti commerciali della Formula 1. Secondo la fonte, Susie avrebbe condiviso informazioni tecniche riversate, a cui ha accesso dato il suo ruolo, a suo marito, team principal e azionista della Mercedes. Questo ha inevitabilmente suscitato risentimento, non solo nella diretta interessata che ha sottolineato l’attacco misogino nei suoi confronti, ma anche dei colleghi del marito.
Infatti, tutti i team hanno deciso di fare blocco comune contro la FIA, esprimendo la loro vicinanza e solidarietà alla famiglia Wolff, sottolineando la loro estraneità ai fatti, dunque nessuno di loro ha fatto la spia, tramite un comunicato congiunto. In questo modo, la Federazione di Mohammed Ben Sulayem, rimasta sola in questa crociata, ha dovuto fare un passo indietro risolvendo questo presunto “caso” con un nulla di fatto. Ad andare avanti, con il sentito sostegno anche di Lewis Hamilton, è stata Susie Wolff che ha agito per vie legali contro la FIA. A distanza di tempo, in una lunga intervista rilasciata al The Guardian, Toto Wolff ha svelato altri retroscena di questa triste pagina della Formula 1. “Posso sopportare un sacco di merda – ha ammesso il tedesco - Ci sono abituato. Ma se tua moglie viene trascinata in un conflitto in cui non ha nulla a che fare, e la sua reputazione è immacolata, è lì che finisce il divertimento”.
“Ma la risposta è stata grandiosa. Non ho fatto una sola telefonata a nessun team. Fred ha preso in mano la situazione e ha detto: 'Questo è davvero ingiusto. Da Guenther Steiner [l'ex team principal della Haas] a James Vowles [il capo della Williams], tutti si sono buttati a capofitto in questa situazione. Erano tutti pronti, tranne Christian, a firmare un documento a nostro sostegno" ha proseguito Wolff, che ha apertamente criticato il suo collega della Red Bull, che in prima battuta ha cercato di prendere le distanze dal resto dei team principal e la loro volontà di fare muro contro la FIA difendendo i coniugi. "Per quanto ne so, ha detto: 'Sto facendo la mia intervista a Sky e dirò che non ne faccio parte. Non firmerò il documento'. Le altre nove squadre hanno detto: 'Bene'. Ma ovviamente gli è stato detto che non sarebbe stato bello e che avrebbe dovuto far parte della dichiarazione”.
“In un secondo momento, ha cercato di far entrare la parola 'ufficiale' nella dichiarazione. Voleva una nota per dire che nessuno [tra i team principal] si era lamentato ufficialmente con la FIA. Gli altri team hanno detto: 'Bene. Noi facciamo la nostra dichiarazione e voi fate la vostra'. Alla fine, l'ha firmata”. Adesso il caso è stato chiuso con Mohammed Ben Sulayem che ha deciso di archiviare questa pratica, ma le cose tra Toto Wolff e Christian Horner saranno tornate come al solito? “Parlarci? No, non credo che ci si possa fidare di quello che dice. Penso che [Susie] sia stata un danno collaterale e molto di ciò è stato dovuto alla mancanza di rispetto per i suoi successi come pilota e come contributrice al cambiamento. Stava anche cercando di crearmi problemi mancando di rispetto a mia moglie, sminuendo il doloroso percorso che ha dovuto affrontare per raggiungere ciò che ha fatto dentro e fuori dall'auto" ha chiosato il TP della Mercedes.