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Nessuno sa bene cosa accadrà. Tra le proteste di chi dice sia assurdo fare un GP F1 con folla al contrario di quanto invece si dovrebbe: stare a casa. Però lo slogan stare a casa vale in Italia, in Cina. La F1 ora è in Australia. Rischi ce ne sono eccome, di contrarre Covid-19. Siccome di pandemia si tratta, in ogni caso toccherà anche l’Australia pure se da loro è estate adesso. Un test questo che interessa più per l’aspetto sanitario che per la tecnica F1 o dei tempi sul giro ormai: quello del GP corso in modo normale durante una fase anomala e inedita.
Se filasse tutto liscio, senza crescita netta dei contagi nelle settimane successive per gli avventori del primo GP 2020, sarebbe un bel sospiro di sollievo. Un messaggio che sdrammatizza e rimette il focus anche altrove, per fortuna. Se al contrario, grazie anche alla maledizione infernale dei social troppo liberi, che connettono il mondo di notizie spesso non vere... Si usasse lo spunto per dimostrare come dopo aver visitato le tribune di un circuito, ci si ammala: addio a tutte le gare di F1 per come le conoscevamo, almeno le prime in vista e ciao, alla stagione satura di eventi.
Agli organizzatori il difficile compito di mediare, tra aspetti economici, aziendali, sanitari e soprattutto mediatici. Purtroppo solo dei primi due hanno pieno controllo. Un’ipotesi di nuovo calendario? Per certo non vedremo tutte le 22 gare previste fino all’altro ieri, magari si scenderà ai livelli di qualche anno addietro, anche sotto le venti o le 15 tappe. E magari alcune saranno disputate a porte chiuse, o con accessi limitati nelle molte aree. Con gente a cui si misura la febbre, prima di farla accedere per lavorare, o per riuscire ad applaudire in macherina sotto un podio.
Perché un GP F1 vuole dire centinaia di migliaia di persone in pochi giorni a ridosso di tribune, aree intrattenimento oltre che paddock e attività collaterali in tutte le città coinvolte. Ve lo vedete un governatore e un sindaco che bloccano le attività ai cittadini, a certe Partite IVA (non arriva lo stipendio a fine mese, ndr) come avviene da noi ora, che accoglie poi il Circus con la sua kermesse viva dal martedì sera? Tutto dipenderà dal tempo, dalle misure contro il coronavirus che prenderanno le varie nazioni, ma anche da quello che si vedrà in Australia da oggi alle prossime settimane.
Se un volto noto del paddock dovesse fare quello che hanno fatto, usando i social, alcuni personaggi scopertisi ammalati in Italia, il triste gioco del toto-calendario ridotto lo potete fare osservandolo e riducendolo. Per ora è saltato solo il GP Cina di aprile e il secondo della stagione 2020, programmato tra una settimana, si dovrebbe fare ma senza spettatori dal vivo. Vedendo come si prendono in fretta le misure di limitazione alla mobilità e alla concentrazione di persone nelle nazioni più colpite e civilizzate però, sono incerte anche le prime date europee, che indubbiamente risentiranno dell’effetto Covid-19 anche qualora l’epidemia rallentasse, ma fosse ancora latente nella popolazione.
Dopo il tumulto di marzo e l'incognita di aprile, in maggio Olanda, Spagna e Montecarlo ci diranno realmente come potremo aspettarci di vedere poi il nostro GP Italia a Monza, in fine estate. Intanto, tutti a tifare per quella australiana di estate: che non lasci spazio, a quanto il nostro inverno sta purtroppo facendo largo dall'altra parte del mondo. Le immagini dalla pit-lane con la folla, a oggi, sembrano quelle di un normale e sereno GP. Sarebbe triste vedere forzatamente nelle prossime tappe messi vicino fan e addetti ai lavori, privi di quella inebriante sensazione di essere dal vivo a un GP F1. Certi selfie che non si possono già vedere, con pure la mascherina a coprire dei sorrisi finti, proprio non dovrebbero esistere.
F1 2020 - Data - GP programmati
15 marzo: Australia (Melbourne) - 22 marzo: Bahrain (Sakhir)
5 aprile: Vietnam (Hanoi) - 19 aprile: Cina (Shanghai) - annullato
3 maggio: Olanda (Zandvoort) - 10 maggio: Spagna (Montmelò) - 24 maggio: Monaco (Montecarlo)
7 giugno: Azerbaigian (Baku) - 14 giugno: Canada (Montreal) - 28 giugno: Francia (Le Castellet)
5 luglio: Austria (Zeltweg) - 19 luglio: Gran Bretagna (Silverstone)
2 agosto: Ungheria (Budapest) - 30 agosto: Belgio (Spa)
6 settembre: Italia (Monza) - 20 settembre: Singapore (Singapore) - 27 settembre: Russia (Sochi)
11 ottobre: Giappone (Suzuka) - 25 ottobre: Stati Uniti (Austin)
1 novembre: Messico (Città del Messico) - 15 novembre: Brasile (Interlagos) - 29 novembre: Abu Dhabi (Abu Dhabi)