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Il caldo nel paddock di Sakhir, sede del Gran Premio del Bahrain 2025, quarto appuntamento stagionale della Formula 1, non è l’unico problema a far calare la pressione dei dirigenti FIA presenti in pista. Notizia di qualche ora le dimissioni del vicepresidente dello sport Robert Reid che ha affidato ad un duro post su X le motivazioni dietro a questo addio improvviso ma ben motivato.
“Dopo lunghe riflessioni ho deciso di dimettermi dal ruolo di vicepresidente dello sport della FIA. Ho ricoperto questa carica con l’obiettivo garantire trasparenza e collaborazione per quanto riguarda la governance e la leadership di quest’organo” si legge sul suo profilo X. “Ultimamente, questi principi stanno crollando e non posso più continuare in buona fede a ricoprire il mio ruolo. Farsi da parte non è facile, ma rimanere avrebbe significato compromettere ciò in cui credo. È una questione di principi, non di politica” prosegue il post di Robert Reid, chiaramente indirizzato alla gestione di Mohammed Ben Sulayem. “Il motorsport merita una leadership basta sull’integrità, sulla credibilità e sul rispetto dei processi decisionali. È lo standard minimo che tutti dovremmo esigere e aspettarci”.
Questo terremoto che coinvolge la Federazione è solamente l’ultimo colpo di scena che sta mettendo il Presidente Ben Sulayem sempre più in una posizione a rischio, isolato da coloro che dovrebbero essere il suo braccio destro. Ricordiamo, infatti, che è di solamente qualche tempo fa il duro attacco da parte di David Richards, presidente dell'autorità nazionale britannica per le corse automobilistiche Motorsport UK, secondo cui l’organismo è pronto ad intraprendere un'azione legale contro la FIA nel mezzo di una controversia su quello che lui ha definito un <<ordine di bavaglio>>. Questo è accaduto in seguito all’esclusione di Richards ed altri funzionari della FIA, tra cui proprio il vicepresidente dello sport Robert Reid, di partecipare all’ultima riunione del WMSC, rei di non aver firmato un nuovo accordo di riservatezza per mantenere segrete le discussioni interne.
— Robert Reid (@robertreidwrc) April 10, 2025
Intercettato dalla BBC, Reid ha aggiunto che “L’ultima violazione del corretto processo decisionale è stata quella che ha visto prendere in mano la promozione del Campionato del Mondo di Rallycross senza l’approvazione del Senato della FIA o del Consiglio Mondiale. Una decisione che potrebbe comportare rischi legali ai sensi del diritto del libero mercato e della concorrenza nell’Unione Europea”. Ovviamente non si è fatta attendere la risposta della Federazione. “La FIA è grata per il contributo di Robert Reid alla FIA e allo sport automobilistico in generale – si legge nel comunicato - La FIA ha politiche aziendali di governance eccezionalmente solide che guidano le nostre operazioni e garantiscono il rispetto delle nostre regole, delle pratiche e dei processi decisionali. Il Rallycross è uno sport estremamente popolare. Negli ultimi anni, gli eventi di Rallycross mondiale ed europeo sono stati seguiti da un pubblico crescente di oltre 30 milioni di spettatori in oltre 100 Paesi. La FIA ha investito direttamente nel campionato a beneficio dei tifosi, dei team e dei club membri della FIA. Questo investimento è in linea con l’impegno della FIA di raddoppiare la partecipazione agli sport motoristici a livello globale”.