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Lewis Hamilton e Ferrari, storia di un amore mai sbocciato ma che tanti vorrebbero veder realizzato, a parte alcuni tifosi che hanno in antipatia il pilota inglese.
Le ultime arrivano ancora dall’Inghilterra con l’ipotesi di un contratto biennale. Voci che di soliti si rincorrono quando il prode Sir Lewis è in rinnovo di contratto con la Mercedes e far circolare certe voci aiuta a tenere alte le quotazioni. Era successo in passato, compresa una visita a Maranello nel 2016 che aveva creato panico alla Mercedes nella lotta fratricida con Nico Rosberg, poi vincitore a fine anno. A quel tempo fu per ordinare LaFerrari, ma già che c’era Lewis aveva aperto le porte a varie opzioni, mai concretizzate (e per fortuna sua visti i titoli mondiali del 2017, 2018, 2019 e 2020…).
Adesso ci risiamo e la stampa inglese, non propriamente affidabile come il Daily Mail, rilancia l’ipotesi. Normalmente quel giornale non è ritenuto sicuro per certe notizie, ma è anche vero che con questa gestione Ferrari può accadere di tutto. In fondo, un Charles Leclerc scontento ogni volta che parla e sembra che stia piangendo, con la convinzione di valere un Verstappen e sentire il tempo che scappa via inesorabile con un bottino che è ancora magro in vittorie e titoli (tanto che pure Montezemolo si era lasciato scappare: “Gli anni passano e Leclerc deve vincere qualcosa…”).
Sempre restando in ambito Ferrari, l’operazione Vasseur non vale quella Todt che aveva un Montezemolo come presidente sempre presente ma uno Schumacher con uno staff tecnico di spessore, da Brawn a Byrne passando per Martinelli ai motori e un Felisa CEO della Ferrari che non lesinava gli investimenti necessari. Il gesto eclatante dell’ingaggio di Hamilton potrebbe valere molto a livello di immagine, poco a livello di sostanza se guardiamo un Lewis in fase calante (l’anagrafe vale anche per lui) e di tempo per restare ad alto livello è molto meno rispetto al passato, senza dimenticare che in Mercedes hanno capito che un Russell in questa fase vale un Hamilton e quindi, dovendo investire, meglio farlo sul futuro. Cioè Lewis ha dato ma prima o poi bisogna voltare pagina.
Per quanto riguarda Hamilton resta la sirena unica e inconfondibile di una Ferrari, meta ambita da Ayrton Senna e mai raggiunta. Certo, la Ferrari dei prossimi due anni è un grosso punto interrogativo e ha bisogno di certezze. Togliere Hamilton alla Mercedes serve per l’immagine e per raccogliere una massa enorme di informazioni dei rivali, anche se oggi, forse, sarebbe meglio pescare in ambito Red Bull. Quindi a chi serve adesso? Ad Hamilton per rilanciare le sue trattative con Mercedes senza dubbio, alla Ferrari per far capire alla coppia di piloti attuali che, per quanto scontenti, c’è sempre un rincalzo a disposizione.
Ma soprattutto serve alla Ferrari un punto di riferimento indiscusso. Perché sentire dopo la gara di Miami i due piloti dare indicazioni completamente diverse sullo stesso problema, non aiuta e i tecnici, da quello che si è visto, non sono stati in grado di prendere una direzione ben precisa. Ma questo lo si capirà meglio nelle prossime gare. Intanto teniamoci questa ennesima puntata della vicenda che vede Hamilton e Ferrari protagonisti dell’ennesimo gossip.