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Cosa accadde trenta anni fa in F1? Oggi che i motori ibridi sono spenti per il maledetto Coronavirus e la ancor più maledetta pandemia, quella che ci priverà di tante gare 2020, riviviamo la prima della stagione 1990. Si correva l’11 marzo sullo stradale di Phoenix, il GP di apertura e riservò non poche soprese. Gli over 40 lo ricordano tutti bene quel GP d'America, perché loro da ragazzini la F1 la seguivano facilmente con le dirette free e, volendo, i commenti di riviste o rubriche TV specializzate, in settimana. Non l’esubero di social e contenuti spinti in tutti sensi dagli sponsor odierni, h24, ma poche parole che lasciano il segno e, almeno chi scrive, riesce persino a rivedere o risentire precisamente nel 2020 (quelle dette dal buon Poltronieri, o scritte da mani che la sapevano molto lunga, rispetto alla media di chi era seduto in casa).
Al tempo, per disputarsi un posto in griglia occorreva fare anche le prequalifiche. Tanta gente iscritta. Certo meno “qualificata” e professionale di oggi forse, ma hai voglia a conoscere piloti italiani scorrendo i tempi. Su quel pistino di manco 3,8 Km hanno provato prima i “poveri” della F1 per capire chi facesse le qualifiche e partiva. Era rimasto escluso un certo Gabriele Tarquini sulla AGS. Le prove cronometrare per la griglia, falsate dalla pioggia del sabato, vedono emergere nomi spesso messi dietro dagli assi del volante con le macchine top, quindi incredibile spazio nelle prime file per due monoposto di squadre italiane, entrambe non Ferrari, gommate dalle Pirelli che cominciavano a essere meglio delle Goodyear in certi momenti: la Minardi di Martini in prima fila, con la Scuderia Italia in seconda fila, guidata da De Cesaris. La pole resta però nelle mani di una McLaren, quella del teorico erede di Lauda, se non ci fosse stato Senna... L'austriaco Gerhard Berger. Appunto, Senna? Incredibilmente solo sesto davanti alla Ferrari di Alain Prost. Per la cronaca, in griglia di italiano trovavamo sia piloti come Riccardo Patrese sulla Williams, Nicola Larini su Ligier, Paolo Barilla su Minardi, Michele Alboreto con la Arrows, Alessandro Nannini con la Benetton, Ivan Capelli con la Leyton House e Gianni Morbidelli con la Scuderia Italia. Ma anche motori tricolori e non Ferrari: come quel V12 3.5 Lamborghini montato nella Larrousse e, udite udite giovani, che vedete nel SUV Urus la sportività che non potete trovare in quelli di marchio tedesco: la Lotus (senza Colin Chapman, ovviamente).
Il primo GP F1 della stagione mette in luce, anche se già si era fatto notare in precedenza, il giovane francese scoperto da Ken Tyrrel (“scoperto” alla sua maniera, la più logica del mondo) Alesi. Era da pazzi vedere la monoposto bianco blu che viaggiava spedita davanti a tutte le altre. La guardavi e pensavi: tempo pochi giri e, o sbaglia o finisce le gomme. Nel frattempo dietro ci sono le dovute rimonte dei big attardati in qualifica dalla pioggia e un’uscita momentanea di pista per Berger, cui comunque a fine di una lunga gara (quasi due ore) andrà riconosciuto il best lap time.
La gente che da lontano non è conscia di cosa possano o non possano fare quelle benedette gomme italiane teoricamente inferiori alle blasonate Goodyear, usate dai maggiori team, almeno in gara, si stupisce. Nel vedere decine di giri con Alesi che viaggia alla grande, con quella monoposto (Tyrrel 019) ancora capace di resistere, per modo di dire, agli attacchi impressionanti ma sotto il casco molto ben misurati del grande Ayrton Senna. Ci sono voluti 35 giri, prima che la McLaren si mettese davanti. Al muretto tanto i giapponesi che davano i motori alla McLaren, quanto il vecchio Tyrrel, se la ridono mentre Alesi prova a impressionare anche Senna restandogli affiancato per un paio di curve.
Ovviamente a quel punto per la vittoria il discorso è chiuso. Un altro brasiliano, meno giovane di Senna ma ancora capace e scaltro abbastanza per tentare di vincere un GP F1, voleva finire sul podio: Piquet, al tempo debuttante nei vistosi colori della Benetton. Alla fine però deve cedere il gradino più basso a un altro smaliziato del volante, con monoposto ben messa: il belga Thierry Boutsen, sulla Williams. Le Ferrari? Quel giorno poca soddisfazione, con Prost ritirato dopo una discreta rimonta e Mansell che, come suo solito riesce a destare più attenzioni del compagno, ritirandosi a motore in fiamme mentre la sua rossa era in piena velocità sul dritto.
Pos No Naz / Pilota Team Giri Tempo
1 27 Brasile Ayrton Senna McLaren - Honda 72 1:52:32.829
2 4 Francia Jean Alesi Tyrrell - Ford 72 +8.685
3 5 Belgio Thierry Boutsen Williams - Renault 72 +54.080
4 20 Brasile Nelson Piquet Benetton - Ford 72 +1:08.358
5 8 Italia Stefano Modena Brabham - Judd 72 +1:09.503
6 3 Giappone Satoru Nakajima Tyrrell - Ford 71
7 23 Italia Pierluigi Martini Minardi - Ford 71
8 29 Francia Éric Bernard Larrousse - Lamborghini 71
9 6 Italia Riccardo Patrese Williams - Renault 71
10 9 Italia Michele Alboreto Arrows - Ford 70
11 19 Italia Alessandro Nannini Benetton - Ford 70
12 10 Germania Bernd Schneider Arrows - Ford 70
13 33 Brasile Roberto Moreno EuroBrun - Judd 67
14 15 Brasile Maurício Gugelmin Leyton House - Judd 66
Ritirato 24 Italia Paolo Barilla Minardi - Ford
Ritirato 30 Giappone Aguri Suzuki Larrousse - Lamborghini
Ritirato 2 Regno Unito Nigel Mansell Ferrari
Ritirato 28 Austria Gerhard Berger McLaren - Honda
Ritirato 7 Svizzera Gregor Foitek Brabham - Judd 39
Ritirato 14 Francia Olivier Grouillard Osella - Ford 39
Ritirato 22 Italia Andrea De Cesaris Scuderia Italia - Ford 25
Ritirato 1 Francia Alain Prost Ferrari 21
Ritirato 16 Italia Ivan Capelli Leyton House - Judd 20
Ritirato 11 Regno Unito Derek Warwick Lotus - Lamborghini 6
Ritirato 25 Italia Nicola Larini Ligier - Ford 4
Ritirato 12 Regno Unito Martin Donnelly Lotus - Lamborghini
Squalificato[1] 26 Francia Philippe Alliot Ligier - Ford
NQ 35 Svezia Stefan Johansson Onyx - Ford
NQ 21 Italia Gianni Morbidelli Scuderia Italia - Ford
NQ 36 Finlandia Jyrki Järvilehto Onyx - Ford
NPQ 17 Italia Gabriele Tarquini AGS - Ford
NPQ 18 Francia Yannick Dalmas AGS - Ford
NPQ 34 Italia Claudio Langes EuroBrun - Judd
NPQ 39 Australia Gary Brabham Life
NPQ 31 Belgio Bertrand Gachot Coloni - Subaru
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Fonte immagini: Tweet F1 in the 1990s