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Silverstone – Se dovete giocare alla lotteria, chiedete a Fernando Alonso di comprarvi il biglietto o di darvi i numeri giusti. Quello che aveva pronosticato prima del GP d’Inghilterra, si è verificato in pieno. Lui sul podio, terzo per la precisione, Vettel ritirato e vittoria a Rosberg davanti a Webber. Un podio che soddisfa dopo la partenza in nona posizione, ma una gara che alla lotteria delle gomme ha pescato qualche biglietto sbagliato.
Pirelli: così non va
Che fosse la gestione degli pneumatici la chiave di lettura di questa stagione, ormai era chiaro. Che finisse così, con quattro gomme esplose, due safety car, un arrivo quasi in volata e un ritiro eccellente, non se lo sarebbe aspettato nessuno. A cominciare dalla Pirelli, che è finita sul banco degli accusati per aver portato gomme non adatte a certe condizioni e che hanno scatenato la polemica nel dopo gara: «Abbiamo vinto, è vero – dice Niki Lauda, responsabile Mercedes – ma quello che non posso accettare è che in una gara di F.1 siano scoppiate gomme a 4 macchine, in tanti anni non avevo mai visto una cosa simile, è incredibile e bisogna evitarlo in futuro, questo è il mio problema perché senza questo guaio Hamilton, che è stato il primo a fermarsi con la gomma esplosa, poteva vincere o arrivare secondo».
E via di accuse più o meno pesanti: «A me è scoppiata una gomma mentre ero in gran rimonta – ha detto Massa che ha concluso poi al sesto posto – ma non puoi correre sperando che la mano di Dio ci metta una pezza. Il nostro sport è pericoloso e non mi importa se la mescola morbida o dura favorisce uno o l’altro, qua rischiamo e non possiamo affidarci al Signore sperando che non si rompa nulla sulla macchina».
Anche Alonso, che stava inseguendo Perez dopo il secondo pit stop, ha avuto dei momenti di paura: «Ero incollato alla McLaren quando è scoppiata la gomma posteriore, ho evitato i detriti ma non è bello trovarsi in quella situazione». Per Perez era la seconda volta dopo il sabato, ma anche Vergne con la Toro Rosso ha patito lo stesso problema.
E dopo le gomme, anche la rottura di Vettel
E alla fine, fra cedimenti, soste ai box e problemi meccanici, che hanno fermato Vettel a 10 giri dalla fine col cambio rotto quando era saldamente al comando, la gara ha vissuto sul caos e sull’improvvisazione. Al via Hamilton era stato il più lesto, Massa addirittura di più dalla sesta fila si era ritrovato al quarto posto sorpassando tutti all’esterno mentre Webber, che era terzo, si è beccato una ruotata da Grosjean che l’ha spedito in 12.posizione.
Fino al sesto giro tutto regolare, poi la prima esplosione sulla macchina di Hamilton e il rientro ai box al rallentatore. Poi è toccato a Massa al 9° giro e dopo a Vergne con il risultato di far entrare la prima safety car dal 15° al 22° giro per pulire la pista. Sembrava tutto in ordine, con i box che avevano aumentato la pressione delle gomme per evitare altri guai, quando Perez si ritrova ancora bloccato.
E mentre tutto sembrava giocare a favore di Vettel, con Raikkonen in scia, ecco che a 10 giri dalla fine arriva l’altro colpo di scena: la Red Bull si ferma col cambio bloccato proprio davanti ai box, entra la seconda safety car e il gruppo si compatta proprio mentre Alonso era appena rientrato a cambiare le gomme. Sfortuna nera, fosse accaduto dopo sarebbe stato della partita per la vittoria.
Invece no, Rosberg non ha mollato, Webber è risalito con la furia del campione, Alonso ha cominciato dall’ottavo posto in poi a infilare tutti quelli che aveva davanti con Hamilton attaccato in scia. Ma a questo punto ci ha pensato la bandiera a scacchi a dire basta. E a far partire le polemiche su una corsa da dimenticare per qualcuno.