Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Il primo dei tre weekend senza la Formula 1, data la pausa “autunnale” tra il Gran Premio di Singapore, andato in scena la scorsa settimana, e quello di Austin, si è appena concluso. Tutti i piloti si stanno godendo il periodo di vacanze passando il tempo con le proprie famiglie, ma uno di loro ha dovuto sedare l’ennesimo rumor. Stiamo parlando di Sergio Perez che ha dovuto smentire la voce sul possibile annuncio di ritiro in occasione del suo appuntamento di casa in Messico. Per farlo ha usato un’iconica scena di un film di Leonardo Di Caprio.
In casa Red Bull l’ennesima scossa ha mosso un equilibrio già di per sé delicato ed instabile. Martedì scorso è arrivata l’ufficialità della decisione di lasciare a casa Daniel Ricciardo per far debuttare Liam Lawson in Visa Cash App RB già ad Austin, al fianco del rinnovato Yuki Tsunoda. L’addio dell’australiano era ormai questione di tempo, arrivato ormai agli sgoccioli data la scadenza imminente del contratto del neozelandese con il team di Milton Keynes. Proprio Ricciardo, fino a qualche mese fa, all’inizio della pausa estiva, era stato al centro di alcuni rumors che lo vedevano prossimo alla promozione in prima squadra al fianco di Max Verstappen al posto di Sergio Perez, ma così non è stato, anzi.
La situazione in casa Red Bull non è più florida come un tempo. La monoposto, l’ultima progettata da Adrian Newey prima del passaggio in Aston Martin che avverrà ufficialmente il prossimo marzo, non è dominante come la sua antenata, tanto che l’olandese tre volte campione del mondo manca il gradino più alto del podio ormai dal mese di giugno, con la vittoria a Barcellona, al Gran Premio di Spagna. I risultati sottotono di Sergio Perez, pressoché disperso, che nei weekend di gara positivi conclude nella top 10, ma non senza una clamorosa rimonta dato che spesso le qualifiche non lo vedono brillare, hanno contribuito al tracollo della Red Bull. Dopo due anni in testa alla classifica costruttori, il team di Milton Keynes è stato spodestato dalla McLaren, che comanda con già venti punti di vantaggio, destinati ad aumentare avendo due piloti, Lando Norris ed Oscar Piastri, che raggiungono con costanza posizioni che valgono un bel bottino di punti. A complicare ulteriormente la situazione, è la fuga di cervelli. Se prima tutti i migliori ingegneri facevano la fila per avere un contratto da Christian Horner, adesso in molti, che occupano anche posizioni di punta, hanno deciso di cercare fortuna altrove. Prima Adrian Newey che ha scelto Aston Martin, poi Jonathan Wheatley che ha accettato il ruolo di team principal in Audi, che debutterà in Formula 1 ufficialmente nel 2026, ed ora anche l’ex capo degli strateghi Will Courtenay che diventerà direttore sportivo della McLaren al termine del periodo di gardening.
Dunque, si evince che il clima che si respira in Red Bull non è dei migliori. E Sergio Perez aveva, o per meglio dire, ha ancora, la possibilità di andarsene di sua spontanea volontà. Con una monoposto difficile da guidare, che rende ogni weekend di gara come una giocata di poker, il messicano avrebbe potuto prendere la palla al balzo ed annunciare il suo ritiro dalla Formula 1 in occasione del suo appuntamento di casa, il Gran Premio del Messico. Tuttavia, il pilota prossimo ai 35 anni ha deciso di smentire tutte le voci in merito confermando la sua permanenza in griglia e in Red Bull, squadra a cui è legato grazie al rinnovo firmato questa primavera con un’opzione 1+1 fino al 2026, anno del nuovo regolamento tecnico. Per smentire ha usato il suo profilo Instagram, dove ha pubblicato una storia con un celebre spezzone del film “The Wolf of Wall Street”. Un “I’m not leavig” urlato a gran voce da Leonardo Di Caprio.
Non è un segreto, però, che Christian Horner, con l’addio definitivo di Ricciardo che non ricoprirà più alcun ruolo in Red Bull, neanche quello di terzo pilota, ha messo gli occhi su George Russell. Il pilota della Mercedes ha un contratto valido fino alla fine della prossima stagione, ma Toto Wolff ha confermato che non c’è l’intenzione da parte del team di Brackley di lasciar andare via il numero #63, definito “il futuro della Mercedes” insieme ad Andrea Kimi Antonelli. Quali saranno gli assetti della griglia verranno sostanzialmente decisi da Max Verstappen. Se la situazione non dovesse migliorare, l’olandese, con contratto fino al 2028, ha offerte valide sia da Lawrence Stroll che lo vuole in Aston Martin, andando a ricomporre il celebre trio Verstappen-Newey-Honda, che da Toto Wolff, che gli ha fatto la corte prima dell’annuncio di Antonelli. Toccherà, dunque, a lui muovere la prima mossa delle prossima Silly Season, ma per il momento Sergio Perez non molla il suo posto fisso, il sedile in Red Bull.