F1 senza la BBC e Monza? Per Ecclestone tutto è possibile

F1 senza la BBC e Monza? Per Ecclestone tutto è possibile
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Bernie Ecclestone, padre padrone dell'odierna Formula 1, non è così sicuro che nella F1 del futuro saranno ancora presenti il Gran Premio di Monza e la BBC | P.Ciccarone, Francorchamps
22 agosto 2015

Francorchamps. Dall’Inghilterra non arrivano buone notizie per la copertura in TV della F.1, al punto che la BBC, che trasmette in chiaro metà dei GP in diretta alternandosi con Sky (come avviene in Italia con la RAI) avrebbe intenzione di abbandonare le trasmissioni delle gare. L’accordo per ora prosegue fino al 2016 incluso, per il futuro invece ci sono possibilità che la TV inglese possa abbandonare la F.1.

 

Secondo Ecclestone è una ipotesi da scartare perché le riprese in chiaro delle gare garantisce quella popolarità necessaria a uno sport con un seguito mondiale. «Spero si possa trovare una soluzione per il futuro, i soldi non sono un problema, è importante che la BBC continui a trasmettere i GP in chiaro» dice Ecclestone. Sky UK ha un accordo anche per i prossimi anni, 2018 incluso, per cui la speranza è che si possa continuare l’alternanza: «Sky ha fatto un ottimo lavoro – ha detto Ecclestone – ha alzato il livello delle trasmissioni e ha costretto la BBC a fare altrettanto, è stato un bene per la F.1 e spero la cosa possa continuare così. La trasmissione in chiaro delle corse è fondamentale per la conoscenza della F.1 e deve essere integrata con servizi specifici come fa Sky con le pay tv».

 

Intanto dalla Germania RTL, l’altro grande network che trasmette in chiaro, ha appena rinnovato fino al 2018, continuando l’alternanza con Sky e a proposito della possibilità che l’emittente satellitare prenda in esclusiva tutta la F.1 e altri sport, Ecclestone è stato chiaro: «Con me non hanno ancora parlato e vediamo cosa succede in futuro Di certo l’avvento della TV a pagamento per la F.1 ha garantito i tifosi di immagini e approfondimenti eccezionali per qualità delle immagini e delle analisi, ma il costo di abbonamento e l’obbligo di avere un decoder con satellite (ridotto da quando si usano sistemi on line come Sky Go visibile anche sui tablet) ha portato a un allontanamento del pubblico generalista che era abituato alle 14 a vedere la gara ogni due settimane.

 

I dati di ascolto sono passati da oltre 10 milioni (RAI ai tempi di Schumacher) ai 4,5 milioni attuali con vittoria di Vettel in Ungheria e questa tendenza è uguale in tutta Europa. Ecclestone sa che per mantenere appetibile agli sponsor la F.1 ha bisogno dei grandi ascolti, perché chi investe da 5 a 20 milioni di euro su una squadra, non si accontenta di certo della visibilità offerta dalla TV a pagamento, anche se immagini e servizi sono incontestabili in quanto a spettacolarità. E il campanello d’allarme della BBC (che seguirebbe quanto già fatto dalla TV pubblica francese) è un segnale che qualcosa deve cambiare anche se i soldi garantiti dai diritti pagati dalle tv satellitare è fondamentale per gli equilibri delle squadre.

Monza ancora a rischio

Non si capisce se sia il gioco delle parti o se il destino sia già segnato, quello che è certo è che dopo l’emendamento che garantisce all’autodromo di Monza i fondi pubblici della Regione Lombardia, quello che sembrava uno sbocco alla situazione di stallo del rinnovo è stato gelato da Ecclestone stesso: «Sono contento di apprendere che stanno risolvendo i problemi economici, ma questo non vuol dire che faremo uno sconto a Monza, se vogliono il GP devono pagare quanto gli altri organizzatori, per cui sono contento che si possa discutere e che abbiano intascato la fiducia dei politici, ma io non sono sicuro che Monza possa mantenere il GP anche in futuro.»

 

Parole che gelano gli entusiasmi e fanno capire che o si accettano le condizioni di Ecclestone o ci si scorda il GP, se poi si pensa che a Baku si correrà il GP d’Europa, in sfregio alla geografia e alla politica (cercate dove si trova sull’atlante e poi vediamo quanto è europea…) si capisce l’intento di una F.1 mangiasoldi che necessita di nuove entrate economiche e si inventa pure le rivoluzioni geografiche pur di portare a casa i soldi. Per la Germania, invece, è confermato che Hockenheim ha un contratto in scadenza fino al 2018, ma negli anni dispari la gara al Nurburgring non è sicura, come accaduto in questo 2015 e quindi il dubbio è cosa accadrà?

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