F1. Sainz-Alonso, Gasly-Ocon, ma non solo: c’è un terzo incidente completamente ignorato

F1. Sainz-Alonso, Gasly-Ocon, ma non solo: c’è un terzo incidente completamente ignorato
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Alla ripartenza dopo la seconda bandiera rossa nel Gran Premio d'Australia 2023 di Formula 1 c'è stato un incidente completamente ignorato dai commissari, nonostante il "VAR" a Ginevra
3 aprile 2023

La ripartenza dopo la seconda bandiera rossa del Gran Premio d'Australia 2023 di Formula 1 è stata disastrosa. La foga dei piloti con soli due giri a disposizione e un set di soft a disposizione per tentare il tutto per tutto ha generato un caos potenzialmente parecchio pericoloso, molto più della Safety Car che avrebbe potuto essere impiegata per portare a termine la corsa. Ma qui, più che su questa decisione, intendiamo concentrarci sugli incidenti occorsi in pista, visto che uno schianto è stato ignorato persino dai commissari. Per capire meglio cosa è successo, conviene cominciare dall'incidente più chiacchierato, quello che ha visto coinvolto Carlos Sainz.

Lo spagnolo della Ferrari, nel tentativo di farsi strada alla ripartenza, ha speronato Fernando Alonso, facendolo finire in testacoda. Questa manovra non è passata inosservata ai commissari, che hanno deciso, prima dell'ultima passerella dietro la Safety Car, di comminargli una penalità da cinque secondi molto salata. Visto che il gruppo era compattissimo, Sainz è stato relegato fuori dai punti. In molti hanno ritenuto scorretto il fatto che sia stato penalizzato sebbene il giro incriminato, data la nuova bandiera rossa, di fatto non contasse ai fini della classifica. In realtà questo non cancella l'infrazione. 

L'altro appunto mosso per la penalità di Sainz riguarda le conseguenze del suo errore. Dal momento che Alonso è stato riportato nella posizione di ripartenza dopo la terza bandiera rossa, si parlava di un'attenuante per Sainz. Bisogna però ricordarsi che, nel comminare penalità, i commissari tengono in considerazione le colpe dei piloti coinvolti e non le conseguenze dello schianto, a prescindere dalla loro gravità. E forse in questo caso per Sainz potrebbe anche essere meglio così, visto che, di converso, avrebbe potuto essergli imputato pure un concorso di colpa nella carambola successiva. 

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Il secondo incidente, dalle conseguenze decisamente più importanti, è quello che ha visto protagonisti i due piloti dell'Alpine. Pierre Gasly, finito nella ghiaia, è rientrato in pista con foga, trovandosi ben presto nella traiettoria del compagno di squadra, Esteban Ocon, che lo ha centrato in pieno. A differenza di quanto occorso con Sainz, in questo caso non sono state comminate penalità. Andando a leggere i comunicati della FIA riguardo a queste decisioni, emerge che lo spagnolo della Ferrari è stato giudicato l'unico colpevole di uno schianto che avrebbe potuto evitare lasciando uno spazio maggiore ad Alonso. Ocon e Gasly, invece, sono stati graziati perché il contatto è stato definito un "incidente di gara". 

L'attenuante del primo giro della corsa - solitamente i commissari sono meno severi per questo tipo di contatti - non è valsa per Sainz perché lo spagnolo è stato giudicato il solo colpevole del contatto. A favore dei due piloti dell'Alpine, a nostro avviso, hanno anche pesato altri due fattori. Il primo è che si tratta di due compagni di squadra. Come successo anche a Sebastian Vettel e Charles Leclerc quando il tedesco era ancora in Ferrari, si tende a non penalizzare per incidenti di questo tipo. Il secondo è il fatto che Gasly, con dieci punti di penalità sulla patente, rischia una squalifica per un GP. Se questo fattore fosse davvero rientrato nelle considerazioni dei commissari, però, non sarebbe corretto nei confronti di chi è più virtuoso in pista.

Ma non finisce qui. Come vi dicevamo, c'è un terzo incidente che è passato sostanzialmente inosservato. Molto più indietro rispetto ai tafferugli di cui sopra, Logan Sargeant ha speronato Nyck De Vries, facendolo finire nella ghiaia. Sargeant, che seguiva De Vries, ha tamponato l'olandese dell'Alpha Tauri in frenata. Dopo la conclusione della gara, Sargeant si è detto sorpreso della reazione della sua vettura in decelerazione, affermando di aver frenato nello stesso modo delle due ripartenze precedenti, ma di essere stato beffato dal fatto che, a differenza di prima, i freni e le gomme non fossero nella corretta temperatura di utilizzo. 

A stupire noi, invece, ha pensato il fatto che i commissari non abbiano deciso di mettere sotto investigazione questo contatto. Così come successo nel caso di Sainz, Sargeant sembra l'unico colpevole dell'incidente che lo ha visto coinvolto. Giudicare questo episodio un incidente di gara sarebbe stata una decisione a discrezione dei commissari, naturalmente. Ma il fatto che lo abbiano ignorato completamente, anche a fronte di un "VAR" da remoto a Ginevra che dovrebbe garantire una visione a 360° di quello che accade in pista fa pensare. Come molte altre cose accadute ieri, ma questa è un'altra storia. 

Da Moto.it

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